Rachel Carson |
Ho visto voli di rondini e di rapaci notturni
spezzati da pesticidi che, contro logica,
sono diffusi nell’aria da orribili macchine
fornite di un tubo verticale che sputa
veleno a nostra insaputa nella notte.
Ho visto gli arnesi e i corpi senza vita
di uccelli per terra e ho sentito il silenzio, fino nell’anima, dei rondinini ignari
che attendono nei nidi il genitore
che non verrà a sfamarli in questa primavera.
A leggere il toccante saggio del 1962 “Primavera silenziosa” di Rachel Carson (1907, 1964), l’effetto devastante sull’ecosistema dello spargimento di pesticidi su vaste aree non è da sottovalutare. Questo saggio, nel tempo, è diventato un manifesto del movimento ecologista, anche perché in esso si indicano processi naturali (e non chimici) per le disinfestazioni da insetti dannosi all’agricoltura o pericolosi per l’uomo, quali le zanzare. Gli scienziati del CNR sei anni fa (2005) hanno diramato un comunicato contro le pratiche di disinfestazione su vaste aree. Dal convegno “ZANZARE - DISINFESTAZIONI - INFORMAZIONE” Esperienze e Indagini, tenutosi il 16/05/2005 presso l’Aula Marconi del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Roma, è infatti emersa la volontà dei relatori di sottoscrivere un documento comune affinché il problema in oggetto venga affrontato nel modo più opportuno e meno aggressivo possibile nei riguardi sia dell’ambiente che della salute dei cittadini. Gli scienziati hanno definito queste pratiche dannose alla salute dei cittadini e all’ecosistema. Le rondini saranno allora vittime anche quest’anno di queste pratiche medievali, dopo la strage di tre anni fa? Invece di bonificare intere aree urbanizzate, prive di sistemi di depurazione, si disinfesta? Ma da cosa?
Facciamo allora un appello ai Sindaci della Provincia di Salerno perché s’investa sulla salute dei cittadini, piuttosto che sui pesticidi. Intanto denunciamo la cosa alla stampa, perché chi ha assistito alla strage del 2008 non continui a voltarsi dall’altra parte e a sprecare denaro pubblico per affidare queste attività in “outsourcing”. Difficile parola anglica, per non aggiungere altro… e per non dare di vomito per il veleno che siamo costretti a ingerire. Per maggiori informazioni sulla lotta biologica agli insetti nocivi, si legga al link seguente: http://www.infozanzare.info/document.php
Condivido il tuo sfogo e la tua indignazione soprattutto a pensare che davvero ci vorrebbe così poco per risolvere - con molto meno denaro - il problema.
RispondiEliminaSoprattutto concordo con la tua avversità alla parola anglica che l'italiano 'esternalizzazione' traduce perfettamente l'orrore, ma questa è un'altra storia.
Grazie del commento. Intanto i veleni continuano ad essere sparsi per la vallata. E adesso nemmeno avvisano più...
RispondiEliminaRicordi quei manifesti che apparivano, di tanto in tanto, in primavera e in estate che ci raccomandavano di chiudere bene le imposte di notte? Ebbene, adesso i veleni vengono sparsi nell'ambiente a nostra insaputa, per quanto mi consta.
Una ragione in più per indignarsi.
Sinceramente non so quanto sia efficace, o meglio efficiente, l'arte dell'indignarsi visto la modalità con cui le cose 'funzionano'. Credo che l'esercizio dell'indignazione anche se suggestiva, sia del tutto inefficiente nei termini dello sforzo necessario ed i risultati ottenuti, a meno che non vogliamo contare come 'positivo' il mal di fegato derivante.
RispondiEliminaAl di là dell'ironia, ho da poco ascoltato uno speech di Lawrence Lessig al G8 che - anche se non del tutto contestuale - pone l'accento, a mio avviso, sullo stato del "come le cose funzionano" in merito alla politica in generale. E mi pare che qui stiamo parlando proprio di questo.
http://vimeo.com/24239427
Oltre alla semantica del discorso, ciò che più di tutto m'è saltato agli occhi è la sintassi: una modalità pacata, anche se drammaticamente dura nei fatti, intelligente ed efficace, o meglio efficiente perché almeno risparmia il fegato del relatore.
Quello che intendo dire, con rispetto e in senso propositivo, è che i politici li eleggono i cittadini, certamente raggirati, ma consapevoli, e quindi la colpa è nostra - "nostra" in quanto viviamo in un sistema democratico -.
Partendo da questo concetto, secondo me, per essere efficaci e portatori di cambiamento, dobbiamo analizzare non soltanto le modalità di raggiro - spiegando le cose che non vanno -, ma riuscire al contempo a parlare ai 'raggiratori', perché in tal modo non potranno esimersi almeno dal dare risposte. Qualche elettore si chiederà - prima o poi - perché le giuste rimostranze di un "moderato" siano state del tutto ignorate...
Ben più semplice per un 'raggiratore' è bollare le rimostranze radicali e quindi allontanarle dai 'gusti' (e la pancia) degli elettori... i veri responsabili.
Credo che se un cambiamento lo si vuole ottenere - nel medio lungo termine - dobbiamo, come cittadini proponenti, allontanarci dal concetto di populismo e 'indignazione' ed avvicinarci ad una comunicazione ineluttabile e proposte delle alternative - in senso di proporre alternative e non proporsi come alternativa -. Perché è abbastanza palese che il 'popolo sovrano' non vota col cervello pensante, ma con la pancia. Berlusconi, Di Pietro e Grillo docet.
Insomma parliamo delle alternative ai veleni, non credo serva a molto, ma almeno si fa qualcosa, no?