Montesano, 16 marzo 2013
Caro Pisacane,
la terra, che non ha creduto in te, oggi si riscatta
per chiedere perdono dei passati errori.
E così ti chiedo di guardare con fiducia al futuro
di questi luoghi cui hai voluto donare sangue puro
di sacra rivoluzione.
Caro Pisacane,
fai che le colpe dei padri possano essere lavate dall'orgoglio
di queste figlie e di questi figli che gridano forte al cielo terso
di un lungo e freddo inverno la rabbia contro il potere
occulto e sordo, perché finalmente arrivi il giorno in cui saranno
donne e uomini liberi.
Caro Pisacane,
accompagna queste donne e questi uomini nel loro pur lento
incedere contro i soprusi e le prepotenze, contro l'ignoranza
crassa dei potenti, contro l'avidità degli esattori,
contro i portatori di morte e gli efferati deturpatori dell'ambiente,
affinché gli ultimi non siano più soli.
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