Non era mai successo,
prima della data del 26 giugno 2015, di ricevere parole poco commendevoli sulle
intenzioni riposte nella scrittura dei nostri comunicati. Ma tralasciamo le
aggressioni verbali a cui siamo da ultimi soggetti, nostro malgrado, e veniamo
alla questione vera e propria.
Abbiamo scritto il
comunicato sulla questione del Palazzo Bellavista in Sala Consilina, cortesemente
chiamati a intervenire. Lo abbiamo fatto sulla base delle informazioni a nostra
disposizione, ossia, il verbale della delibera n. 62 del 28-11-2014 (http://www.salaconsilina.gov.it/wp-content/uploads/2014/12/c62-2014-11-28-62c.pdf).
In questa delibera si afferma testualmente che
"Il SINDACO ribadisce che la destinazione dell’immobile sara’ destinato a
Sportello per l’immigrazione". Pertanto, risulta chiaro (almeno dalle
carte) l'intento dell'Amministrazione Comunale. Si sarebbe potuto
impugnare la delibera davanti a un Tribunale Amministrativo entro i 60 giorni dalla
pubblicazione sull’Albo pretorio per chiederne l’immediata sospensione degli
effetti, proprio sulla base del Regolamento condominiale (non sono un legale
per avere certezza dell’esito – in quanto insegno fisica).
In tutta questa
vicenda l'approssimazione è talmente palese – nonostante alcuni tentativi fatti
per poter sanare la situazione in Consiglio Comunale - che viene da chiedersi se sia proprio la nostra associazione, che parla sulla base di informazioni certe, a
essere la causa del disagio che le famiglie giustamente temono come conseguenza di questi stessi
atti amministrativi. Se fossimo stati chiamati prima – molto prima - a
esprimere un nostro parere, avremmo senz’altro consigliato un ricorso al
Tribunale Amministrativo nei termini previsti dalla legge.
E’ però innegabile
dire che avremmo preferito che l’Amministrazione venisse indotta, in Consiglio,
da dati inoppugnabili a non prendere quella decisione. Così non è stato. Non eravamo
in Consiglio per comprendere le dinamiche e perciò dobbiamo confidare nella
bontà degli atti amministrativi. Dopo quella discutibile delibera molto tempo è trascorso invano. Adesso che
la questione ci è stata prospettata, crediamo che sarà una lunga lotta, se l’Amministrazione
non farà un passo indietro. In questi casi, tuttavia, tornare sui propri passi
sembra quasi doveroso. Noi faremo la nostra parte, se chiamati a farlo. Continueremo a operare per la verità, in ogni caso, non facendoci tacitare da atti intimidatori di sorta.
Purtroppo lo sport delle aggressioni verbali continua a fare proseliti. Ultimo episodio giovedì 13 agosto 2015. Possiamo dirci liberi di esprimere le nostre opinioni?
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