domenica 28 maggio 2017

La sanità nel Vallo di Diano (parte prima)

Calato il sipario sul teatrino mediatico della questione sanitaria nel Vallo di Diano, il palcoscenico, calcato dagli attori principali e dalle comparse ed evitato dai suggeritori che hanno operato dietro le quinte, è ormai vuoto. L'effetto catartico delle scene madri della tragedia consumata sulla pelle dei cittadini è tale da lasciare l'opinione pubblica "immemore orba di tanto spiro". Possiamo così ripercorrere, con mente lucida, se possibile, le tappe salienti di questa ennesima vicenda di scippi ed ingiustizie, di lotte e ritirate, di furbizie e sceneggiate.


"La tempesta in un bicchier d'acqua" ha inizio con l'approvazione del nuovo Atto Aziendale dell'ASL Salerno che segue l'iter amministrativo che si conclude agli inizi di quest'anno.     

  • Con delibera n. 170 del 10.11.2016 il Direttore Generale (DG) approva, in prima battuta, l’Atto Aziendale. 
  • Con delibera n. 173 del 14.11.2016 (solo quattro giorni dopo) il DG riapprova l’Atto Aziendale, in quanto era stato precedentemente “allegato file non corretto relativo agli allegati”. 
  • Con Decreto del Commissario ad Acta (DCA) n. 1 del 11.01.2017 l’Atto Aziendale viene definitivamente approvato.
  • L’Atto Aziendale viene pubblicato sul BURC n. 5 del 16.01.2017.



Più precisamente, la bagarre ha inizio a partire dalla pubblicazione della delibera del DG dell’ASL Salerno n. 137 del 22-02-2017 (oltre un mese dalla data di pubblicazione sul BURC dell’Atto Aziendale) in cui, in evidente contrasto con le prescrizioni approvate nell’Atto Aziendale stesso, si legge:
i) La disciplina di Oculistica (6 posti letto) viene individuata come Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) – come da rettifica notificata alla Regione Campania in data 16 gennaio 2017.
ii)  La disciplina di Geriatria (15 posti letto) viene individuata come Unità Operativa Complessa (UOC) – come da rettifica notificata alla Regione Campania in data 16 gennaio 2017.

Ora, bisogna specificare che l’Atto Aziendale costituisce lo strumento giuridico mediante il quale l'Azienda Sanitaria determina la propria organizzazione ed il proprio funzionamento, delineando gli ambiti della propria autonomia gestionale ed organizzativa, nel rispetto dei principi e dei criteri emanati dalla Regione Campania. L’Atto Aziendale rappresenta, pertanto, il documento istituzionale programmatico dell’Azienda Sanitaria Locale SALERNO. Si dovrebbe notare che nello stesso Atto Aziendale si dice che: In ogni deliberazione o altro provvedimento aziendale successivo, che riguardi anche indirettamente l’assetto organizzativo dell’azienda, dovrà essere attestato che la statuizione è conforme alle previsioni del vigente atto aziendale.

L’ASL Salerno è organizzata in Distretti Sanitari e Presidi OspedalieriL’Assistenza distrettuale comprende i servizi sanitari e socio-sanitari, l’assistenza farmaceutica, la specialistica e diagnostica ambulatoriale, la fornitura di protesi ai disabili, i servizi domiciliari agli anziani e ai malati gravi, i consultori familiari, i servizi per le dipendenze, i servizi per la salute mentale, per la riabilitazione dei disabili, strutture semiresidenziali e residenziali, residenze per anziani e disabili, centri diurni, case famiglia e comunità terapeutiche. L’Assistenza ospedaliera integra l’assistenza istituzionale con i programmi, gli obiettivi e gli interventi di salute previsti dai Piani Regionali Ospedalieri.

In particolare, l’Ambito S 10 (Distretto n. 72 Sala Consilina-Polla) fa riferimento a 19 Comuni con una popolazione totale di 67.037 abitanti. Il Plesso Ospedaliero “Luigi Curto” di Polla, che ha come bacino di utenza lo stesso territorio del Vallo di Diano ed è collocato a ridosso dei confini con la regione Basilicata, è stato – per lungo tempo – un punto di riferimento saldo per la salute dei cittadini della vallata. 

Tra gli obiettivi dell’Atto Aziendale vi è quello di garantire equità negli accessi, tenuto conto anche della particolare territorialità dell’Azienda, coniugata alla qualità del servizio stesso: l’equità deve fungere da contrasto alla minore probabilità che hanno le persone di livello socio-economico inferiore, di ricevere cure efficaci ed appropriate. Non può nemmeno però essere disattesa una considerazione di efficacia nell'analisi dei volumi/esiti finalizzata ad un miglioramento globale dei servizi offerti.

Tuttavia, così come approvato, l’Atto Aziendale penalizza non poco l’Ospedale di Polla in vari modi, contravvenendo all'obiettivo di sopra, che molto da vicino richiama i principi costituzionali di equità sociale. In questa prima parte, tuttavia, daremo uno sguardo solo all'organizzazione della rete dell'emergenza, che è frutto di un'organizzazione - su base provinciale - della rete ospedaliera. 
 
E cominciamo col dire che nell’ambito della rete ospedaliera dell’ASL Salerno, l’Ospedale di Polla è definito Pronto Soccorso (PS). Ossia, la stessa struttura, che conta un numero di posti letto (PL) pari a 212, numero più che doppio rispetto alla capacità ricettiva (92 PL) del plesso ospedaliero (P.O.) “San Francesco d’Assisi”  di Oliveto Citra (solo per fare un esempio), è catalogata come PS, mentre la denominazione DEA1 (Dipartimento di Emergenza e Accettazione di primo livello) è riservata – sempre a mo’ di esempio – al nosocomio “San Francesco d’Assisi” di Oliveto Citra.

Ricordiamo, a tal proposito, quanto segue:

Un Ospedale di base sede di Pronto Soccorso è previsto per un bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti, un tempo di percorrenza inferiore a 60 minuti verso il DEA di riferimento e numero di accessi superiore a 20.000. E’ deputato ad effettuare in emergenza-urgenza procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricovero oppure stabilizzazione clinica e trasferimento urgente al DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza, secondo i protocolli concordati per patologia. Le discipline previste sono quelle già riportate per gli ospedali di base. Il pronto soccorso deve essere dotato di letti di Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.) proporzionali al bacino di utenza e alla media degli accessi.

Un Ospedale sede di DEA di I° livello esegue tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di PS e svolge funzioni di pronto soccorso e accettazione in emergenzaurgenza per patologie di maggiore complessità, di osservazione breve intensiva e di medicina di urgenza e, ove necessario, trasferisce in continuità di assistenza al DEA di II° livello (hub) per livello superiore di cura. La struttura sede di DEA di I° livello serve un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti con un numero di accessi annui appropriati superiore a 45.000 e deve essere dotato delle strutture già riportate in precedenza. 

Un Ospedale DEA di II° livello esegue tutti gli interventi previsti nell’ospedale sede di DEA di I° livello ed è sede di discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse; effettua le funzioni di pronto soccorso e accettazione in emergenzaurgenza per il trattamento delle patologie acute ad elevata complessità (Centro ustioni, Centro trapianti, Unità spinali, Cardiochirurgia, Neurochirurgia). La struttura sede di DEA di II° livello serve un bacino d’ utenza compreso tra 600.00 e 1.200.000 abitanti, con numero di accessi annui appropriati superiore a 70.000 e deve essere dotato delle strutture già riportate in precedenza.

 Dobbiamo, a questo proposito, notare che la rete ospedaliera è stata organizzata in HUB (perni centrali) e SPOKE (raggi, diramazioni), due parole in lingua inglese.

Per quanto riguarda l’emergenza cardiologica uno “spoke” (UTIC senza Emodinamica Interventistica) si affianca a un ”hub” di primo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica) che fa riferimento a un “hub” di secondo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica e Cardiochirurgia).

Lo schema organizzativo per il plesso ospedaliero di Polla risulta essere il seguente:
Polla e Sapri (spoke)
Vallo della Lucania/Eboli (hub di primo livello);
Ruggi d’Aragona (hub di secondo livello).

Nell’emergenza legata all’ictus cerebrale acuto uno “spoke” (nei quali non è prevista la possibilità di effettuare il trattamento trombolitico) si affianca a un ”hub” di primo livello (con possibilità di effettuare il trattamento trombolitico previa verifica dei requisiti) e che fa riferimento a un “hub” di secondo livello o “STROKE UNIT” (con una U.O. di Neuroradiologia e una di Neurochirurgia).

Qual è lo schema per il plesso ospedaliero di Polla in questo secondo caso? Vediamo:
Sapri (spoke)
Polla(hub di primo livello);
Vallo della Lucania e Nocera Inf.(hub di secondo livello).
 
Voler considerare Vallo della Lucania (o Eboli) come riferimento sia per l’emergenza cardiologica, sia per l’emergenza legata all’ictus celebrale è una scelta che desta qualche preoccupazione nel cittadino del Vallo di Diano. Infatti, a parte la configurazione orografica del territorio a Sud di Salerno e la conseguente difficoltà di raccordare le varie aree con reti di comunicazioni dirette, è importante considerare i tempi di percorrenza da e per Eboli/Salerno/Potenza/Vallo della Lucania/Nocera Inferiore. Un confronto, tratto da “Google Maps” in condizioni di traffico normale per tempi di percorrenza crescenti, è desumibile da quanto segue:
Polla-Eboli: 41 minuti; 
Polla-Salerno: 53 minuti; 
Polla-Potenza: 55 minuti; 
Polla-Vallo della Lucania: 1ora e 20 minuti; 
Polla-Nocera Inferiore: 1ora e 21 minuti.

La risposta giusta dovrebbe essere il potenziamento delle strutture sanitarie del Vallo di Diano, affinché l'ospedale di Polla possa continuare a svolgere quel ruolo centrale che da sempre ha avuto. Ma non sempre le cose giuste albergano in questa valle. (continua) 


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