domenica 22 gennaio 2012

Autobus


In questi giorni giungono segnali da più parti circa la qualità del servizio di autotrasporto pubblico locale. Da quanto viene affermato da alcuni utenti, infatti, alcune linee di autobus, in occasione delle festività natalizie, non hanno praticato alcun tipo di riduzione dell’abbonamento mensile per gli studenti nei mesi di dicembre e di gennaio. Alcuni genitori hanno fatto presente che è stato pagato l’abbonamento mensile a prezzo pieno, nonostante  i propri figli abbiano usufruito del servizio di trasporto - effettuato esclusivamente per servire l'utenza studentesca - per un periodo ridotto nel mese di dicembre e che, nell’attuale mese di gennaio, abbiano avuto oltre una settimana di riposo dagli studi. In moltissimi casi, addirittura, in tratti extra-urbani (ossia, fuori dai centri abitati), i nostri studenti sono costretti a viaggiare in piedi, con rischio per la loro sicurezza e contro le regole del Codice della Strada.

In questi momenti difficili per le famiglie, tutti i segnali volti alla riduzione dei costi dei servizi (soprattutto quelli non ricevuti dall’utente) è un buon segnale. Eppure, alle famiglie bisognerebbe consigliare di usufruire, in questi casi, laddove le ditte di autotrasporto pubblico lo prevedano, degli abbonamenti per un numero di settimane congruo con il periodo di utilizzo del servizio. La situazione delle nostre contrade è questa, purtroppo. Nella vallata, infatti, non esiste una vera rete di trasporto pubblico, anche a causa dell’assenza del servizio ferroviario. Inoltre, una vera razionalizzazione dei collegamenti non sembra prossima all’attuazione, perché la classe dirigente locale sembra abbia smarrito la capacità di progettare il futuro di queste terre, essendo in tutt’altri affari e in tutt’altre faccende coinvolta.

Sarebbe pertanto opportuno che l’Assessore ai Trasporti della Provincia di Salerno riveda, finalmente, il modo in cui il servizio di trasporto pubblico viene effettuato nel nostro comprensorio. Si faccia inoltre attenzione al fatto che il numero di abbonamenti non superi il numero di posti a sedere, per una questione di sicurezza (sembra poco?). Su questo l’Assessore dovrebbe controllare, quindi, che la capacità dei mezzi sia congrua con gli abbonamenti emessi sulla tratta. Ci sembra che una razionalizzazione del servizio, sia quello dedicato agli studenti, sia quello dedicato all’utente generico, debba avvenire - in piena sicurezza - nell’interesse del cittadino, in nome dell’economicità, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio stesso. Ma non tra qualche decennio, si spera.

Molte associazioni locali sono pronte a dare un contributo per rivedere al ribasso - per una mera questione di equità - le tariffe di transito sul territorio. Infatti, sarebbe necessario che gli ambiti tariffari locali rispecchiassero, in qualche modo, il bassissimo livello di fruibilità del servizio di trasporto pubblico, dato dall'assenza della ferrovia e dalla scarsa capacità di mobilità del cittadino da un paese all'altro della vallata. Un volta la politica si faceva prospettando uno sviluppo sociale ed economico di un comprensorio, ognuno secondo la propria visione del mondo. Oggi vi è bisogno che la politica dia un segnale di risveglio, perché non si debba pensare che l’unico sviluppo futuro che sta a cuore a qualche signorotto locale sia quello della poltrona su cui sedersi o su cui far sedere qualche fedele gregario.

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