In questi giorni
giungono segnali da più parti circa la qualità del servizio
di autotrasporto pubblico locale. Da quanto viene affermato da alcuni utenti,
infatti, alcune linee di autobus, in occasione delle festività natalizie, non
hanno praticato alcun tipo di riduzione dell’abbonamento mensile per gli
studenti nei mesi di dicembre e di gennaio. Alcuni genitori hanno fatto
presente che è stato pagato l’abbonamento mensile a prezzo pieno,
nonostante i propri figli abbiano usufruito del servizio di trasporto - effettuato
esclusivamente per servire l'utenza studentesca - per un periodo ridotto nel mese di dicembre e che, nell’attuale
mese di gennaio, abbiano avuto oltre una settimana di riposo dagli studi. In
moltissimi casi, addirittura, in tratti extra-urbani (ossia, fuori dai centri
abitati), i nostri studenti sono costretti a viaggiare in piedi, con rischio
per la loro sicurezza e contro le regole del Codice della Strada.
In questi momenti
difficili per le famiglie, tutti i segnali volti alla riduzione dei costi dei
servizi (soprattutto quelli non ricevuti dall’utente) è un buon segnale.
Eppure, alle famiglie bisognerebbe consigliare di usufruire, in questi casi,
laddove le ditte di autotrasporto pubblico lo prevedano, degli abbonamenti per
un numero di settimane congruo con il periodo di utilizzo del servizio. La
situazione delle nostre contrade è questa, purtroppo. Nella vallata, infatti, non esiste una vera rete di trasporto pubblico,
anche a causa dell’assenza del servizio ferroviario. Inoltre, una vera
razionalizzazione dei collegamenti non sembra prossima all’attuazione, perché
la classe dirigente locale sembra abbia smarrito la capacità di progettare il
futuro di queste terre, essendo in tutt’altri affari e in tutt’altre faccende
coinvolta.
Sarebbe pertanto
opportuno che l’Assessore ai Trasporti
della Provincia di Salerno riveda, finalmente, il modo in cui il servizio
di trasporto pubblico viene effettuato nel nostro comprensorio. Si faccia inoltre
attenzione al fatto che il numero di abbonamenti non superi il numero di posti
a sedere, per una questione di sicurezza (sembra poco?). Su questo l’Assessore
dovrebbe controllare, quindi, che la capacità dei mezzi sia congrua con gli
abbonamenti emessi sulla tratta. Ci sembra che una razionalizzazione del
servizio, sia quello dedicato agli studenti, sia quello dedicato all’utente
generico, debba avvenire - in piena sicurezza - nell’interesse del cittadino,
in nome dell’economicità, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio stesso. Ma non tra qualche decennio, si spera.
Molte
associazioni locali sono pronte a dare un contributo per
rivedere al ribasso - per una mera questione di equità - le tariffe di transito
sul territorio. Infatti, sarebbe necessario che gli ambiti tariffari locali rispecchiassero, in
qualche modo, il bassissimo livello di fruibilità del servizio di trasporto
pubblico, dato dall'assenza della ferrovia e dalla scarsa capacità di
mobilità del cittadino da un paese all'altro della vallata. Un volta la
politica si faceva prospettando uno sviluppo sociale ed economico di un
comprensorio, ognuno secondo la propria visione del mondo. Oggi vi è bisogno
che la politica dia un segnale di risveglio, perché non si debba pensare che
l’unico sviluppo futuro che sta a cuore a qualche signorotto locale sia quello
della poltrona su cui sedersi o su cui far sedere qualche fedele gregario.
Nessun commento:
Posta un commento