giovedì 25 agosto 2011

Parmenide, Zenone e il Cilento oggi

A quasi un anno dall’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ancora non si hanno certezze su chi siano i responsabili di questo sconvolgente delitto. Circa un anno fa scrissi queste righe. Le ripropongo oggi.



Capo Palinuro


06/09/2010

TRA LA VETTA DELL’OLIMPO E IL REGNO DI POSEIDONE

Roberto De Luca

Il luogo dove sorgeva l'antica Elea
Percorrendo l’ex strada statale 447 che da Ascea va a Palinuro, si ha l’impressione di essere molto vicini alle rappresentazioni simboliche delle divinità dell’antica Grecia. Su di una collinetta con vista sul mare Parmenide e Zenone sviluppavano le loro teorie sul mondo, in contrasto con il “panta rei” di Eraclito da Samo. Quest’ultimo immaginava che il tempo scorresse inesorabilmente, non lasciando mai uguali le cose nel suo fluire. I famosi paradossi di Zenone, quei coraggiosi tentativi fatti per dimostrare l’immobilità del tutto, ancora lasciano sbigottiti tanti studenti; adesso, tuttavia, dopo aver appreso gli elementi della fisica e della matematica, essi trovano una loro collocazione logica più propria nella mia mente. Camminando per le strade di quella che è stata l’antica Elea, il ricordo di quella freccia che esitava a raggiungere il suo bersaglio mi ritorna nitido alla mente. Lo sguardo si sofferma sulle colline costellate di ulivi, poi attraversa le strade, ancora impervie, fino a raggiungere il regno di Poseidone, che oggi è tormentato dalle notizie che provengono dall’entroterra. Tra il mare e i monti, su di una stradina tortuosa, ci sono io, piccola creatura alla quale è dato godere di questo immenso ed inestimabile patrimonio naturale.

Stamattina ho appreso che il sindaco di Pollica è stato assassinato. Forse è caduto per mano di quei nuovi barbari che stanno invadendo la terra degli Eleati, disseminandola di cemento. Gli ulivi che hanno benedetto, con le loro lacrime, il cibo degli abitanti di quei luoghi, lasciando tracce della longevità dei Cilentani sui libri di scienze, stanno cedendo il passo all’ingordigia di chi ama speculare sulle bellezze del Cilento. All’interno del Parco Nazionale, a ridosso di un mare cristallino, secoli fa alcune navi greche decisero di attraccare in quell’insenatura per porre la prima pietra di Elea, la città di Parmenide e Zenone. E così due filosofi fiorirono in successione nello stesso luogo incantato per dare al mondo una speranza di progresso nella comprensione dei fenomeni naturali. Poco importa se il paradosso di Achille e la tartaruga resta tale. Poco importa se Achille, con la rapidità del suo passo, non solo raggiunge la tartaruga, ma la sorpassa. Poco importa se la punta della freccia, scoccata con forza dall’arciere, si conficca senza ritardi e senza esitazioni nel bersaglio. Il solo tentativo di aver voluto comprendere il mondo fisico secoli prima della nascita di Cristo nella terra il cui suolo sto adesso calpestando mi rende orgoglioso di essere nato in un paese non molto distante da qui. E tanto più sentito è questo senso di appartenenza a queste terre e a questa cultura, tanto più vivo è il dolore per la morte di un uomo che combatteva giuste battaglie per l’ambiente, ricoprendo una carica istituzionale di alta responsabilità. Ritroveremo la forza per stringerci agli stessi ideali del sindaco Vassallo per continuare la sua lotta contro la deturpazione di luoghi da salvaguardare nella loro limpida bellezza o ci lasceremo corrompere dal miraggio del falso progresso del cemento e del denaro facile? Sarà questa la domanda che dovremo porci da domani, per onorare il ruolo di quei cittadini che, in vari modi, danno parte della loro esistenza per tutelare l’integrità del territorio in cui essi vivono.   

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