lunedì 19 settembre 2011

AUTOCERTIFICAZIONE DI UN FALLIMENTO POLITICO


Una sorgente d'acqua sulfurea che sgorga nel
bel mezzo di un'isola ecologica (già macello
comunale). A questo inaspettato dono nessuno
ha prestato attenzione (post sulla sorgente).
Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza e la criminalità, impone ai politici il buon governo.  Giuseppe Fava (giornalista assassinato dalla mafia a Catania nel 1984)



Può succedere che un paese autocertifichi, attraverso i suoi amministratori, il fallimento di un trentennio di gestione della cosa pubblica. Può succedere ed è successo, attraverso un volantino distribuito nelle cassette postali dei cittadini di Sassano. Per la gravità delle cose raccontate (se vere) una destinazione più appropriata avrebbe potuto essere, tuttavia, quella della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sala Consilina per richiedere accertamenti di eventuali reati. Perché delle due l’una: o quello che si dice corrisponde esattamente al vero, oppure la vera “azione di diffamazione e di grosse menzogne” non sono gli oppositori (parola grossa!) a farla. Il volantino è firmato dai consiglieri della maggioranza, dagli assessori, dal sindaco e dal vicesindaco; pertanto, si dovrebbe presumere che il contenuto sia attendibile nelle cifre e nelle vicende raccontate ai cittadini, ma che forse dovrebbero essere raccontate, più appropriatamente, ad un magistrato. O forse si fa ricorso alla giustizia solo quando sono i semplici cittadini ad operare o a scrivere?


La struttura di cemento, definita
"ecomostro", nel centro storico di
Sassano.
Il titolo dello scritto, recante il simbolo della lista di maggioranza “Cambiare si può”, è il seguente: “Lavoriamo per il futuro del paese (da circa un anno) e per cancellare gli errori del passato (30 anni)”. Il trentennio fallimentare, certificato anche da chi adesso amministra ed è stato parte attiva, nel passato, sia come membro della classe dirigente del paese, sia direttamente come amministratore, sia come sostenitore diretto o indiretto della lista unica del quinquennio 2005-2010, dove l’unica opposizione era qualche voce critica esterna all’amministrazione, è stato raccontato forse solo in parte. Eppure, le stesse voci critiche - che oggi si vogliono inopportunamente zittire - avevano più volte lamentato, ben prima del 2005 (quando vi fu un unanime assalto al valore della partecipazione plurale e democratica alla cosa pubblica per favorire una certa "operazione politica"), l’effetto non proprio benefico di qualche azione amministrativa approvata anche dall’attuale vicesindaco e da qualche attuale amministratore. Se ne rammenti uno per tutti: i rincari della tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU). All’epoca denunciammo pubblicamente una strana commistione dei ruoli (oggi autocertificata!), mentre altri o sedevano in consigli di amministrazione double-face o occupavano ruoli amministrativi triple-face o, più semplicemente, approvavano l’operato “politico” (ehm!) senza fiatare. Oggi, si apprende sulla stampa, che l’Antimafia starebbe indagando su questioni legate alla Ergon, S. p. A., azienda partecipata citata nel volantino. Forse si sarebbe potuto evitare questa fatica alla già affaticata magistratura, se qualcuno avesse avuto senso civico e avesse parlato in pubblico, non riferendo solo mezze verità nei bar (appunto!). Per non parlare dei servizi sociali, o dei finanziamenti recuperati anche grazie a “buoni rapporti personali”. Eh già! E di questo qualcuno se ne fa pure vanto? Infine, per non ripetere quanto scritto in grassetto, ovvero che la passata (ma anche in parte presente) amministrazione avrebbe agito per “nascondere o ridurre il debito reale del Comune di Sassano poiché molta parte della spesa pubblica sostenuta non era stata finanziata con entrate certe od [sic!] attendibili”. Prima di sottoscrivere questa autodenuncia, si è letto che cosa dice il codice penale in merito alle approvazioni di bilanci "poco veritieri"?


Per quanto detto, tutto quello che si dice nel volantino è riferibile, in tutto o in parte, direttamente o indirettamente, anche a chi lo ha firmato. In questo modo, il fallimento (politico) è autocertificato.




Articolo nel quale si ipotizza l'interessamento dell'antimafia
a questioni legate allo smaltimento dei rifiuti e alla società
partecipata ERGON S.p.A. 
E la cosa più sconcertante di tutte è quell’auto-definizione della manifestazione della Valle delle Orchidee (festa della “pasta e fasuli”) nella quale - si dice nel volantino - “Sassano veniva fatto conoscere come “il Paese di Bengodi” dove gli amici degli amici venivano da altri luoghi solo per mangiare e bere gratis”. Sembra quasi di vederli questi azzimati amministratori (non facciamo discriminazioni di sorta, per carità!) mettersi in fila per ricevere gli amici nella gradevole località montana all’interno del Parco Nazionale. A totale carico del contribuente, adesso si viene a sapere (e non è dato conoscere con quale modalità di spesa). Quelle stesse voci critiche avevano segnalato la presenza di strutture di ospitalità diffusa sul territorio (che nel volantino si definiscono, in modo altrettanto divertente “bed and breakfast” fantasmi). E una delle voci critiche aveva ipotizzato, in pubblici scritti, che queste manifestazioni venivano messe in piedi - adesso si sa con un esborso di danaro pubblico di oltre 400mila EUR in cinque anni - per incentivare una forma immatura di turismo nel nostro territorio (tanto immatura che i calciatori che hanno partecipato alla seconda inaugurazione dello stadio comunale S. Giovanni sono stati ospitati in alberghi di paesi circostanti). Adesso si arguisce - per quello che si legge e viene autocertificato nel volantino - che alcune strutture ricettive "bed and breakfast" quasi non esistono (ossia, più propriamente, hanno la stessa consistenza degli spettri delle nostre più tetre fantasie). E proprio mentre si autocertifica l’inconsistenza di strutture ricettive sul territorio, si avvalora la tesi che quella “mostruosa creatura” definita ecomostro (una struttura in cemento di sette piani che avrebbe dovuto fungere da nuova sede comunale) sia sorta anche per volontà di una parte di questa amministrazione. E, se a noi fosse concesso di fare ricorso alla logica, quella struttura dovrebbe costituire oggi, per i cittadini di Sassano, un monumento (quanto solido, a proposito?) alla credibilità politico-amministrativa (quanto solida anch'essa?) di coloro i quali, nell’attuale amministrazione, l’hanno voluta.

Gli stessi cittadini, a conclusione dello scritto che contiene (ma anche non contiene, vista la notevole – quanto voluta? – omissione sul fatto che la zona PIP è costruita su di un sito di particolare pregio ambientale e che una parte di essa è sotto sequestro per intervento della Magistratura) tante amenità autocertificate, sono avvisati da questa attuale (ma anche da una parte di quella passata!) amministrazione: dalle prossime settimane avvieremo un’azione di confronto e di ascolto nelle varie zone del Paese. Infatti, un avviso di garanzia è già arrivato nella cassetta postale di un cittadino critico. Aspetteremo i prossimi, per un confronto più serrato nelle sedi che l’amministrazione riterrà più opportune ai propri scopi, perché noi siamo solo semplici cittadini, non eterni amministratori (passati, presenti e futuri!) deputati al benessere (ma anche al malessere - autocertificato, a volte) di un’intera collettività e alla scelta delle sedi dove poter dibattere liberamente (l’avverbio è messo là tanto per dire, naturalmente). Intanto ci è giunta notizia che nella Villa comunale di Silla, dove il Cavarelli ha cominciato di nuovo a presentare i fenomeni di schiuma sulla sua superficie (vedi Cavarelli), vi è stato di recente un incontro sulle politiche sociali a Sassano (qualche recente intervista rilasciata a UNO TV da un cittadino sassanese potrà confermarne la consistenza: intervistaUNOTV) e un dibattito sulla salvaguardia ambientale, appunto. Proprio nel luogo dove si dovrebbe chiudere il plesso scolastico per ragioni precauzionali, se non si riuscirà a capire nell’immediato che cosa sia quella schiuma (veleno assoluto, dice qualcuno) che periodicamente – e specialmente nella notte e nelle prime ore del mattino - si avvista sul corso d’acqua che lambisce l’edificio delle scuole materne ed elementari.   

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