Strana lettera di Michelino a Babbo Natale. Certo, se ne va di mezzo la bicicletta, allora è comprensibile la sua preoccupazione. Ritorneremo alla lettera di Michelino alla fine di questo scritto.
Vediamo, adesso, qual è stata la preoccupazione di un signore di Sassano nel lontano 1988 (per un refuso la data è stata trascritta male in un comunicato stampa della sede CODACONS del Vallo di Diano) proprio a proposito del caro-bolletta che rischia di non far recapitare la bicicletta a Michelino. Ecco il testo parziale della raccomandata n. 0527,
spedita da un ufficio postale del Vallo di Diano il 14 giugno 1988. In questa missiva si lamentava una frequenza
biennale della lettura del contatore e si rilevava quanto segue: “la seconda eccedenza in mc risulta essere
più onerosa della prima eccedenza del 100% (il doppio), ritendendo che
l’importo delle fatture a conguaglio non viene equamente distribuito nel corso
degli anni, venendosi così a verificare l’inconveniente (per l’utente) di dover
pagare una somma di danaro non corrispondente al suo effettivo consumo, si chiede
che le eccedenze vengano distribuite equamente nei trimestri precedenti alla
fattura a conguaglio in modo da evitare l’accumulo di svariati mc sotto la voce
“II eccedenza””. In pratica, se negli anni '80 la ditta CONSAC (adesso S. p. A.) di Vallo della
Lucania mandava bollette leggere per un anno intero, il cittadino non avrebbe dovuto esultare,
perché, a conguaglio, se non veniva effettuata la cosiddetta “spalmatura” della
lettura (in genere unica) su tutto l’arco dell’anno, allora il rischio era che l'ultima bolletta arrivasse molto più “pesante” e che l'utente pagasse di più del dovuto. La ditta CONSAC (adesso S. p. A.) di Vallo della
Lucania rispondeva che tutto era regolare (ehm!). Questo succedeva
nel 1988. E che cosa accade ai giorni nostri?
Con la
sentenza n. 176/11 del Giudice di Pace di Sala Consilina, apprendiamo che la ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della
Lucania è stata condannata al pagamento delle spese della lite per un
importo pari a 850,00 EUR, che è stato pienamente accolto il ricorso
dell’utente difeso da un legale CODACONS della sede del Vallo di Diano; ossia, sono state
annullate due fatture, una di 288,13 EUR, una di 49, 50 EUR, nonché una penale
richiesta dalla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania. Ma vediamo in
dettaglio che cosa si contestava alla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della
Lucania.
Così come si legge nella sentenza n. 176/11: “il sistema di fatturazione adottato dal consorzio convenuto era
irregolare in quanto le somme richieste erano calcolate con il criterio delle
eccedenze, che consiste nell’applicare tariffe maggiori per ogni soglia di
consumo superiore al limite stabilito per il trimestre”.
E vediamo che cosa dice il Giudice dice su
quanto esposto: “Dal regolamento … si evince che il sistema della cosiddetta
“spalmatura”, ossia della regolare tariffazione per il consumo effettuato nei
quattro trimestri dell’anno solare, si applica quando la società è in grado di
procedere alla rilevazione dei consumi in tutto il periodo di tempo anzidetto.
Nel caso di specie la convenuta [CONSAC S.p.A. di Vallo della Lucania,
n.d.r.], nonostante il contatore fosse
posto all’esterno, non ha provveduto alla rilevazione di detti consumi secondo
i criteri previsti… Si fa inoltre rilevare che tali contestazioni sono state
fatte rilevare anche con apposito reclamo che la Consac non ha ritenuto di
dover tenere in considerazione“.
Il Giudice conclude che “la
domanda come proposta dall’attore è fondata in fatto ed in diritto e merita,
pertanto, pieno accoglimento”.
Ecco, il Giudice di Pace è stato giusto nel giudicare questa situazione, secondo il mio parere. Per il signore, ormai deceduto, che aveva chiesto invano un più equo pagamento, non c'è stata giustizia, anche perché l'istituto del Giudice di Pace era di là da venire. Una conquista della modernità, potremmo dire (anche perché, col passare del tempo, il numero di contenziosi aumentava vorticosamente - chissà perché!).
Tutto
come il 1988, insomma. Ma dal 1988 ad oggi, quante fatture in conguaglio sono
state emesse con questi stessi metodi? E quanti soldi, impropriamente, sono
defluiti dalle tasche dei cittadini? Chi lo sa! Ci sarà qualcuno che potrebbe capire
queste cose? Forse esisterà un altro Giudice, forse a Berlino, che potrà prendere in
considerazione quelle parole sagge dell’utente (ormai deceduto) del lontano
1988 e del cittadino che ha promosso il ricorso di recente? Vedremo.
Ecco una ragione (ma solo una!) per la quale la sede CODACONS del Vallo di Diano appoggia, attraverso un gruppo di sostegno esterno, il Comitato ACQUA BENE COMUNE di Sala
Consilina. Da ultimo, infatti, l'amministrazione di Sala Consilina ha deciso di cedere al CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania la gestione della rete idrica integrata del Comune. Si vedano, a tal proposito, due post precedenti: ABC e ACQUA_NOSTRA. Se il Comitato ABC di Sala Consilina riuscirà a far abrogare questo "scellerato" atto amministrativo attraverso un Referendum locale (tra l'altro previsto dallo Statuto del Comune) allora Michelino sarà esaudito da Babbo Natale e la bicicletta sarà salva. Ed per questo che diciamo "in bocca al lupo" ai cittadini di Sala Consilina. Aiutiamo tutti Babbo Natale, perché Michelino possa avere il suo dono preferito anche per quest'anno.
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