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venerdì 2 dicembre 2011

Acqua Bene Comune (l'ABC della buona politica)


Ecco, il momento è giunto: il Consiglio Comunale di Sala Consilina ha deliberato sul trasferimento della gestione del servizio idrico al CONSAC S. p. A., società per azioni con sede legale in Vallo della Lucania, nonostante la protesta dei cittadini che hanno fatto circolare questo manifesto in paese. A seguire: convocazione del Consiglio e mie considerazioni sulla vicenda. 

L’Acqua è un Bene Comune: questo dovrebbe essere l’ABC della gestione idrica dopo il Referendum contro la privatizzazione delle nostre risorse idriche.

E, invece, a Sala Consilina:

SI VUOLE CEDERE LA GESTIONE DELLA RETE IDRICA AD UNA SOCIETA’ PER AZIONI DI VALLO DELLA LUCANIA;

SI VOGLIONO IMPORRE AUMENTI DEL 40% SULLA BOLLETTA DELL’ACQUA ALL’INDOMANI DEL PASSAGGIO DI GESTIONE;

SI VUOLE ADERIRE ALLA SUDDETTA SOCIETA’ CON UN VINCOLO EFFETTIVO DI 40 ANNI.    

In questo modo, per un disegno politico-amministrativo di cui si immaginano i retroscena clientelari sarà ancora il territorio del Vallo di Diano a soffrire un ennesimo smacco e saranno ancora i cittadini a pagare con le proprie tasche queste scelte inopportune.

Nella prossima riunione del Consiglio Comunale, venerdì 2 dicembre ore 18,30, si discuterà del processo di trasferimento della gestione della rete idrica. Dobbiamo essere in tanti per dire che l’acqua di Sala Consilina non è merce di scambio e non si tocca.

Sala Consilina 30 novembre 2011
    Il Comitato promotore ABC (Acqua Bene Comune)





COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Il Consiglio Comunale resta convocato in sessione ordinaria di seconda convocazione per il giorno 2/12/2011 alle ore 18,00 con il prosieguo, presso la solita sede –Aula Consiliare Via Mezzacapo, per discutere e deliberare il seguente ordine del giorno:
1)Monetizzazione area da destinare a standard urbanistico ex art.5 D.M. n.1444/1968 (ditta richiedente Arnone Michele).
2)Adesione alla Società Consac s.p.a.- Servizio Idrico Integrato. Provvedimenti.
3)Locazione all’ENEL Distribuzione S.p.A.di due cabine elettriche di trasformazione in località Fontanelle.
4)Situazione rifiuti solidi urbani. Provvedimenti.
5)Servizi Sanitari. Comunicazioni al Consiglio Comunale.
ARGOMENTO RICHIESTO DALLA MINORANZA CONSILIARE
6)Situazione della rete idrica comunale e della gestione del servizio, prospettato trasferimento al CONSAC. Determinazioni.
IL PRESIDENTE



L’ORO DEL TERZO MILLENNIO
E il rischio futuro per le nostre candide spose


Se il petrolio è stato il volano di un rapidissimo sviluppo della civiltà occidentale nello scorso millennio, insieme alle contemporanee innovazioni tecnologiche rese possibili, nello scorso secolo, da un altrettanto rapido sviluppo delle scienze, l’acqua è stata, è tuttora e sarà in futuro un elemento importante per la sopravvivenza dell’uomo e del mondo animale e vegetale. L’acqua si trova in abbondanza sul pianeta Terra, ma solo una frazione dell’idrosfera è rappresentata dai laghi, fiumi e torrenti, sotto forma di acqua dolce. E, ancorché questa frazione potrebbe essere sufficiente per una popolazione terrestre di 20 miliardi di persone circa, la qualità delle nostre acque dolci non sempre è idonea al consumo da parte dell’uomo. Se a questo si aggiunge che la distribuzione dell’acqua potabile sul nostro pianeta non è uniforme, vediamo anche che l’ottimistica stima data in precedenza non è proprio in linea con la drammatica attuale situazione di intere regioni del Sud del Mondo, costrette a ricorrere, già oggi, alla dissalazione dell’acqua marina per potersi approvvigionare di acqua potabile.

In Italia, la situazione è molto buona, essendo il nostro un paese potenzialmente ricco d’acqua per via delle abbondanti precipitazioni, il cui volume è in media tra i più cospicui in Europa. Eppure, il bene acqua, in Italia, è in parte sprecato (circa il 40% del volume di acqua potabile nelle condotte sotterranee viene perso) e in parte dilaniato da assurdi crimini ambientali, che le istituzioni locali non sanno ancora prevenire e reprimere. E questo nonostante si voglia considerare che anche dalla qualità delle acque discende la salubrità di un territorio. Tra gli altri sprechi di acqua dobbiamo annoverare le tante fontane a zampillo continuo o quelle a flusso cospicuo, la cui destinazione sono una rete fognaria e non, per esempio, l’irrigazione dei campi o l’alimentazione di vivai ittici o altri buoni utilizzi. Un rapido rimedio a tutto ciò c’è ed è anche semplice. Basta una semplice valvola a pedale, che lascia fluire acqua al bisogno. Se proprio si vuole che l’acqua fluisca libera, visto che il territorio è ricchissimo di questo bene, la si può convogliare in condotte che servano poi i campi per l’irrigazione.

Il rischio nel nascondere in tubi questo bene c’è, giacché qualcuno ha già scavato per convogliare interi fiumi in condotte sotterranee per fare non si sa che cosa. Intanto questa ricchezza è nelle disponibilità di questi “signori del tubo”. Tuttavia, diciamocelo con franchezza: nonostante questo territorio sia ricchissimo d’acqua, si lascia gestire questo prezioso liquido da società per azioni con sede legale in luoghi limitrofi, forse per un certo senso del dovere nei confronti di chi, per via dell’epoca, non può più godere dello ius primae noctis. Procedendo di questo passo, tuttavia, arriveremo anche a cedere le nostre candide spose, non avendo altro da poter offrire: sanità, ambiente, politica, servizi sociali in genere sono già appannaggio del territorio cilentano, che qualcuno, da queste parti, ha sempre considerato con una certa superiorità. Una sorta di nemesi storica, quindi. La rivincita di un territorio nei confronti di chi si credeva così evoluto da poter guardare dall’alto l’attivismo in campo politico di alcuni personaggi, che stanno provando che la distribuzione dell’acqua sulla crosta terrestre non è poi un fatto così cruciale. Infatti, possiamo oggi capire che, laddove vi sia carenza di acqua, la politica può supplire e fare arrivare tanto liquido in giro da venderlo a caro prezzo anche a chi di questo bene ne ha a profusione. Questo sta succedendo proprio nel Vallo di Diano, senza che nessuno provi vergogna.   


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