Nel periodo elettorale si imbrattano i muri delle città con l'affissione di manifesti in ogni dove. E si lasciano tracce come quella lasciata dal candidato Aladino sotto il cavalcavia di Polla, a ridosso della zona industriale. Questo manifesto resiste dal 2010. Si vede che la colla utilizzata era di buona qualità. O forse la resistenza sul muro era uno dei desideri espressi alla lampada delle favole?
Quel mesto ricordo delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del 2010 è stato già sostituito da altri manifesti, affissi in modo sempre più indecente in un luogo pubblico. L'invito che vorrei fare è il seguente: alzate bene lo sguardo verso di loro e, se i manifesti non sono negli spazi consentiti, non votateli.
Gli spazi consentiti sono pochi, ma ben visibili da tutti. Sarebbe opportuno fare una ricognizione a Sala Consilina, ad esempio, in occasione delle elezioni amministrative e delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, per vedere quali liste rispettano effettivamente le affissioni negli spazi elettorali loro assegnati. Sì, perché alcuni fanno anche finta di non conoscere la legge elettorale (o forse la ignorano davvero?) che impone ai Comuni di assegnare degli spazi numerati alle liste sia per le consultazioni amministrative, sia per quelle politiche. E sarebbe il caso che la Polizia Municipale facesse una ricognizione straordinaria in questi giorni e divulgasse un bollettino delle irregolarità riscontrate. Ma lo so che ciò non accadrà. O forse dovremmo essere noi cittadini di buona volontà a fare questo sopralluogo?
Quanto meno quest'anno, a differenza del 2009, non si vedono i cartelloni Hollywoodiani che ricoprono un'intera facciata di uno stabile. Effetti della crisi economica in atto? E dire che, interloquendo in modo informale - dopo le elezioni - con un rappresentante delle forze dell'ordine, questi mi dice di non aver notato nulla. Nulla? Ma se occupavano intere facciate di palazzi ad incroci sensibili per la viabilità. Eppure, nonostante questo ravvedimento, già si nota la proliferazione di carta sui muri, nei luoghi non destinati all'affissione elettorale. Invano, nel 2009, si denunciò pubblicamente questo scempio e l'arroganza nell'occupare anche gli spazi destinati alla lista n. 1, capeggiata dal sottoscritto. Una candidata di questa tornata elettorale mi ha candidamente confessato che ella non era nemmeno a conoscenza dell'esistenza di una terza lista a Sala Consilina (ma era la lista n. 1 e quindi la prima, non la terza!). Anzi, ha continuato, addirittura la gente mi diceva che quella lista non esisteva.
Ben fatto, devo dire. Il gioco all'esclusione è servito a non fare eleggere l'unica opposizione utile possibile, quella che avrebbe chiesto le immediate di un assessore che inneggiava a metodi hitleriani per lo "sterminio" degli avversari politici (indovinate di quale parte!). Quella stessa opposizione che avrebbe prontamente smascherato il gioco della cessione della gestione della rete idrica ad una S.p.A. di Vallo della Lucania. La stessa che avrebbe fatto sentire la voce del cittadino, sempre e comunque, nelle chiuse stanze del potere locale.
Adesso proliferano le liste: tutti votanti di questo o di quello che, nell'indifferenza di molti, concedevano ai propri concittadini queste righe di immensa saggezza amministrativa (delibera). Adesso alcuni sono rinsaviti, altri passati da un'altra parte, altri sempre fermi nell'elogio del nulla. Leggiamo attentamente anche l'allegato a lato e, se possibile, ricordiamo queste cose quando andremo alle urne il prossimo 25 maggio.