Sesta e ultima puntata
L’attuale
Consorzio Centro Sportivo Meridionale
Bacino SA/3, con varie competenze dallo sport alla raccolta dell’immondizia,
viene costituito nel 1997 e subentra alle funzioni del Consorzio Comuni
Depressi (CoCoDe). Il CoCoDe è voluto, negli anni ’70, dal Sen. Enrico Quaranta
per la costruzione e la gestione del Centro Sportivo Meridionale (CSMe). Nel
1972 si metteva la prima pietra di questo grande complesso sportivo, che occupa
15 ettari di terreno, con un contributo da parte della Cassa per il Mezzogiorno
di 15 miliardi circa delle lire di allora. Il
CSMe sembrerebbe essere tuttora, in estensione, il più grande centro sportivo
dell’intero Meridione. Nel 1981 si completavano i lavori, ma le piscine non
andavano in funzione. La prima manifestazione sportiva di inaugurazione del
1981 prevedeva infatti esclusivamente delle gare di atletica. Solo di recente e
con altri finanziamenti pubblici, dell’ammontare di circa 5 milioni di euro, è
stato effettuato il rifacimento delle piscine, per lungo tempo lasciate al loro
destino (oltre vent’anni). I lavori sono stati affidati
alla ditta IGECA Spa di Napoli.
Ma che c’entra il CSMe, il CoCoDe e il
Consorzio SA/3 con Sassano? Il CSMe oggi ingloba altre società con
capitale misto pubblico-privato (http://www.consorziosanrufo.it/struttura.php).
Infatti, un presidente dell’epoca ebbe a definire questa realtà economica una
“holding” in una ormai famosa intervista rilasciata al giornalista Salvatore Medici nel 2006. Nascevano così altre
controllate, per differenziare le funzioni del CSMe, come, ad esempio, la
raccolta differenziata e lo sport. Tra queste controllate la Ergon S.p.A.,
appunto, il cui presidente è stato proprio il sindaco PMLT (l’acronimo sta per
“Pro Molto Lungo Tempore”) del
comune di Sassano. Inutile riferire il nome, dopo aver parlato per cinque
puntate della reggenza di questo abile politico di lunghissimo corso. Le
vicende più recenti sfuggono, tuttavia, alle capacità interpretative dello
scrivente. Pertanto, mi limiterò a scrivere delle cose che conosco e che si
fermano agli anni “caldi” in cui effettuavamo controlli puntuali sul costo
dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani al cittadino. Quello che di strano
notavamo era che il sindaco (e poi vice-sindaco nel 2005) fosse anche
presidente dell’Ergon, che gestiva la raccolta dell’immondizia proprio a
Sassano. E - molto stranamente - per le bollette della TARSU (Tassa sui Rifiuti
Solidi Urbani) si registrava un aumento di circa il 75%, nel biennio 2001 e 2002, proprio mentre le operazioni d’alta
finanza di cui abbiamo raccontato sopra andavano in porto. Certamente una
strana coincidenza. Altri aumenti venivano riscontrati in altri paesi del Vallo
di Diano all’indomani dell’entrata in vigore della moneta unica europea: le
Amministrazioni del Vallo di Diano, quasi all’unisono, e quasi obbedendo a un
richiamo collettivo, si davano da fare per rincarare la TARSU. Il record spettava a Teggiano (D. G. n. 32
del 28-02-2002), con un ritocchino dell’80% in un sol colpo. Le
coincidenze, a volte, possono anche essere numerose. E alla faccia degli
appelli dell’allora Presidente della Repubblica Ciampi contro gli aumenti! Ma
il caso è il caso, c’è poco da fare.
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Articolo nel quale si ipotizza l'interessamento
dell'antimafia
a questioni legate allo smaltimento dei rifiuti e alla società
partecipata ERGON S.p.A. |
Una
testata giornalistica ipotizzava, nel 2011, un interessamento dell’antimafia
alle questioni interne all’Ergon. Notizie, mai confermate, mai verificate, mai
approfondite: non notizie quindi? Certo è che dare una notizia del genere e poi
non far partire un’inchiesta giornalistica sembra cosa molto strana. Noi vogliamo
credere che nulla sia emerso da quell’ipotetico interessamento dell’antimafia e così continuiamo a narrare quello che sappiamo. Vogliamo quindi interrogarci su
quale fosse la situazione tariffaria negli anni del listone unico. Per capirlo,
diamo uno sguardo all’evoluzione della TARSU a Sassano in tre anni monitorati
nel quinquennio 2005-2010:
Anno 2006: 0.80 EUR/mq + addizionale del
15% = 0.92 EUR/mq
Anno 2007: 0.95 EUR/mq + addizionale del
15% = 1.09 EUR/mq
Anno 2008: 1.20 EUR/mq + addizionale del
15% = 1.38 EUR/mq
Un
incremento secco del 50%, quindi, dopo vari altri aumenti durante gli anni
precedenti. Intanto sembra che l’Ergon vanti non banali crediti dai comuni
serviti e che, a causa dei mancati introiti, i dipendenti che si occupano della
raccolta dei rifiuti siano pagati a singhiozzo. La salvaguardia del posto di
lavoro di tante persone assunte nel corso degli anni sembra essere sempre stato
– diciamo anche giustamente - un punto di forza di chi gestisce il servizio per
gli enti. Sulla questione immondizia abbiamo più volte ribadito la necessità
di differenziare i rifiuti per ottenere materie prime-seconde da rifiuti. Eppure,
la nostra impressione è che, più il cittadino differenziava, impegnandosi in
questa non semplice operazione, più egli veniva TAR(SU)tassato. Oggi
TAR(I)tassato. Non ci stancheremo di dire, però, che le amministrazioni locali
dovrebbero effettuare ricavi, se mettono in atto un’attenta raccolta
differenziata, dalla cessione della materia prima-seconda (alluminio, vetro,
plastica, carta, umido), per non TAR(I)tassare
eccessivamente i cittadini. Se esiste questo problema, secondo il parere di chi
scrive, è perché fortissime pressioni impediscono di dare vita al ciclo
virtuoso dei rifiuti. Insomma, qualcosa sembra non funzionare a livello locale,
e non solo. Ma nessuno se ne preoccupa. La “politica” men che meno.
Il Consorzio di Bacino SA/3 oltre a
controllare, da “holding”, le varie società diversificate per interessi, ha
anche finanziato - nel passato - eventi locali, quali le giornate dedicate
all’orchidea selvatica nell’omonima valle a Sassano. Sassano è un paese che non
possiede un solo albergo sul proprio territorio, eppure si pregiava (si pregia
ancora?) di invitare a conviti gratuiti molti ospiti durante le giornate
primaverili in cui si organizzava la kermesse. E, naturalmente, tutto con i
soldi dei contribuenti e degli sponsor pubblici (che poi è la stessa cosa).
Sassano, tuttavia, possedeva ( e forse ancora oggi possiede?) un famoso “bed
and breakfast” finanziato con svariate decine di migliaia di euro pubblici e,
guarda caso, sito proprio nello stabile dove abitava e abita il sindaco PMLT, a
Silla di Sassano. Quando si dice la coincidenza! Forse bastava quel locale per
giustificare la spesa pubblica per la Valle delle orchidee? Questo è difficile
dirlo. Tuttavia, di certo l’allegro
listone ha fatto inalberare non poco l’associazione naturalistica AMINT nel
2008 (terzo anno della lista unica). Leggiamo, infatti, da un comunicato che si
riporta in modo testuale: “Menù a base
di Orchidee spontanee” puntata del 16 maggio 2008 rubrica “Terre e Sapori” del
Tg 1. Con sgomento, la nostra Associazione Naturalistica AMINT, ha
assistito alla messa in onda del servizio “Campania, metti un’orchidea a
tavola”, a cura della rubrica “Terre & Sapori” del Tg 1. In questo servizio
veniva pubblicizzato e decantato l’impiego in cucina delle Orchidee spontanee.
Probabilmente chi ha realizzato questo servizio non è a conoscenza del fatto
che queste piante sono protette da una convenzione internazionale (Convenzione
di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora
selvatiche minacciate di estinzione, conosciuta anche come CITES) ed inoltre che
la Comunità Europea, dal 1° gennaio 1984, ha recepito la normativa CITES con
regolamenti che, per alcune specie, sono anche più restrittivi di quella CITES”. Ma così vanno le cose. E l’associazione naturalistica forse non
sa che da noi bisogna inventarsi qualcosa per promuovere il turismo per le
“innumerevoli” attività ricettive presenti sul territorio.
Termino questa serie di scritti, dopo aver
raccontato, in sei puntate, qualcosa sul nostro paese, dicendo che,
fintanto che ognuno di noi non farà un lungo e meditato esame di coscienza,
fintanto che non riporteremo la politica sui binari sicuri dell’interesse collettivo,
Sassano e il territorio tutto ne soffriranno in modo profondo. Alcuni
ipotizzano, infatti, che interessi particolari hanno tenuto il comprensorio
privo di una linea ferroviaria per anni. Questo stesso tipo di interessi, se lasciati
incontrollati, priveranno di un futuro vero le generazioni a venire. Per
questo, bisognerà trovare la forza per un estremo scatto di orgoglio per dire
no a chi fa della politica un mezzo per accrescere solo ed esclusivamente le
proprie posizioni di rendita.
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Quello che doveva essere il simbolo della lista di opposizione nel 2005. Sassano rimase, invece, senza alternativa, con un listone unico. |
Il 31 maggio prossimo il candidato, che continuerà a stare in pianta stabile all'interno del seggio elettorale di fronte all'indifferenza di tutti e con l'escamotage di fungere da rappresentante di lista per elezioni concomitanti, toccherà con propria mano l'inutilità dell'onestà di chi chiede che questi fenomeni siano scongiurati. Gli stessi episodi si ripeteranno, ne siamo sicuri. Come siamo sicuri che ci troveremo ancora di fronte ad un'attrezzatura carente delle sale adibite a seggio elettorale. Per legge dovrebbero essere provviste di un solido tramezzo, per permettere al cittadino (al cittadino!) di restare al suo interno per seguire le operazioni nel seggio, durante l’attesa prima del voto, e dello spoglio delle schede, dopo la chiusura delle urne. Pertanto, il cittadino non deve essere tenuto fuori dalla porta, anche metaforicamente parlando. Nonostante questa deficienza nell’arredo sia stata dallo scrivente segnalata, in occasione delle elezioni politiche del 2008, per quanto concerne il seggio dove mi reco al voto, si continua a far finta di nulla (vedi elezioni amministrative del 2010 ed elezioni referendarie del 2011). Per chi volesse capire cosa dico ecco il riferimento di legge:
DPR del 16 maggio 1960, n. 570
Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni
Art. 37
1. La sala dell’elezione ... deve essere divisa in due compartimenti da un solido tramezzo con un’apertura nel mezzo per il passaggio.
Un rammarico mi accompagna: non essere riuscito a
formare una lista di opposizione nel 2005 e, al contempo, vedere oggi, a
distanza di dieci anni, gli stessi protagonisti, allora tutti raggruppati nel
listone unico, dare vita a varie formazioni civiche. Semmai verrà un giorno in cui le ramificazioni di quel listone
abbandoneranno il campo, per un motivo o per un altro, vorrei invitare i nostri giovani a fare tesoro di queste poche (e forse
povere) informazioni per cambiare decisamente rotta rispetto al passato.