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domenica 27 aprile 2014

Chi lascia, chi raddoppia

Non poteva e non doveva esserci una settima lista a Sala Consilina. Ma quanta tristezza nel veder proliferare il numero di candidati in questa tornata elettorale. Appelli fatti, fino all'ultimo, per far recedere alcuni dalla volontà di frazionamento. Aprirsi al confronto e al dialogo, in questo momento, sarebbe stato infatti salutare per il paese.


Non poteva e non doveva esserci (soprattutto per i soliti noti) la lista Salachesarà a Sala Consilina. Il simbolo era quello in figura. Ma gli eventi del Tribunale, le mancate dimissioni dei sindaci della vallata e la terribile crisi socio-economica che stiamo vivendo hanno consigliato di non ripetere l'esperienza di cinque anni fa già a partire dal dicembre scorso (si veda lo scritto "Che Sala sarà"). Nel 2009 lo scenario era ben diverso: due liste fotocopia si contendevano il potere (per il potere). Una lista "a vocazione minoritaria" si presentava per portare nuove idee, soprattutto per iniziare un percorso di rinnovamento della classe dirigente locale. Quell'esperienza è stata osteggiata sul nascere, già nel 2009. Ne comprendiamo le ragioni. Oggi non posso trattenere la mia amarezza nel vedere la proliferazione di sigle e di nomi.



Nel 2009 è stato molto difficile, infatti, coinvolgere le persone nel nostro progetto. Questo il programma in sintesi, agli atti del Comune:

I)   Valorizzazione delle risorse sociali ed economiche del territorio;
II)  Salvaguardia dell’ambiente;
III) Trasparenza amministrativa;
IV)  Rispetto della legalità;
V)   Tutela dei diritti dei cittadini, a partire dalle fasce
      socio-economiche più disagiate.

Per raggiungere tali obiettivi, ci si proponeva quanto segue:

1) Istituzione di un comitato di saggi per l’individuazione di possibili percorsi professionali o imprenditoriali ai quali indirizzare i giovani nella fase di formazione e post-formazione;
2)  Istituzione della figura del difensore civico.
3)  Messa in rete di tutti gli atti amministrativi, comprese le trascrizioni dei verbali delle sedute della Giunta e del Consiglio Comunale, in modo da avvicinare l’amministrazione al cittadino;
4)  Istituzione di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico atto ad individuare, sulla base della reale vocazione commerciale, agricola e turistica del territorio, una possibile soluzione sia all’annoso problema urbanistico legato al centro storico di Sala Consilina, sia all’urgente problema della salvaguardia ambientale della fascia pedemontana e di quella in pianura. Le relazioni di tale gruppo di lavoro dovranno costituire il punto di partenza per una discussione politica su questi problemi, che dovranno successivamente essere approfonditi in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva, entro un anno dall’inizio della legislatura, di un nuovo assetto urbanistico (PUC), scevro dalle manipolazioni politico-affaristiche del passato;
5)  Implementazione di misure atte a garantire il corretto svolgimento delle attività sociali e lavorative nel paese, attraverso la vigilanza dell’intero territorio e un nuovo ed efficace piano di viabilità. 

Oggi, invece, dopo la fine di un predominio decennale del sindaco e del suo vice, uno stuolo di pretendenti al trono. E di oppositori. Ne trovo tra quelli che avevano sostenuto il sindaco e il proprio vice; ne trovo tanti. Nell'azione silente di lotta per l'ambiente, per la democrazia, per la legalità, abbiamo avuto pochi compagni e molte defezioni. C'è anche un'altra amarezza. Coloro i quali hanno avuto ascolto nel 2009, non hanno voluto dare ascolto ai consigli di unire tutte le residue forze sociali sane del paese per dare vita ad un unico, grande schieramento che potesse proporsi come alternativa al ventennio trascorso. Non hanno nemmeno sentito il bisogno di confrontarsi in modo serrato con chi, strenuamente e coerentemente, ha cercato di contrastare le illogiche scelte politico-amministrative fatte non solo a Sala Consilina, ma in tutto il territorio valdianese.

Adesso più che mai avremmo dovuto riconsiderare temi quali l'acqua, i servizi, una nuova organizzazione sanitaria. Adesso più che mai avremmo dovuto dare fiducia a persone di buona volontà che avessero voluto e potuto tirare questa vallata fuori dalla palude attuale. Abbiamo invece visto prevalere una smania di protagonismo mai sperimentata prima. Cinque anni fa abbiamo fatto un atto di coraggio nel dare ai cittadini la possibilità di una scelta democratica diversa da quella che si proponeva. Oggi un atto di responsabilità nei confronti degli stessi cittadini che, forse, non meritavano lo scenario poco edificante di un raddoppio del numero delle liste.

E mi piace concludere questo scritto amaro, ricordando quanto detto cinque anni fa ad un giovane, oggi candidato in una lista capeggiata dal dott. Colucci Giuseppe (già sindaco nei dieci anni precedenti al decennio di reggenza di Ferrari). Oggi si potrebbero scrivere le stesse cose, a ruoli invertiti, dopo che cinque anni non solo sono trascorsi invano, ma hanno portato a una forte regressione socio-economica e culturale dell'intero comprensorio.   
     

Daniele Pugliese cittadino di Sala Consilina scrive una lettera aperta ai candidati sindaco di Sala Consilina

15-05-2009

Daniele Pugliese giovane cittadino di Sala Consilina scrive una lettera aperta ai candidati sindaco di Sala Consilina, un testo di speranza in cui afferma: “Durante questi anni ho sempre lottato affinchè i cittadini di Sala iniziassero ad impegnarsi per cercare di dare un contributo concreto per la propria città. Non ho mai voluto inviare messaggi ai nostri politici locali, non perché non ne sentissi il bisogno,ma perché ritengo che sia il cittadino a giocare il ruolo più importante e non il  politico. Con questa lettera, però, voglio lanciare un messaggio a tutti i candidati alle prossime elezioni comunali. Voglio precisare che non si tratta di nessuna polemica, ma soltanto di un pensiero espresso da un semplice cittadino e diretto a  chi governerà la mia città. Spero che questa lotta miri a  raggiungere un unico obiettivo: conquistare la possibilità di cambiare la vita del nostro paese. Mi auspico,dunque,che non si tratti di una lotta finalizzata alla realizzazione di interessi personali ossia che lo scopo dei candidati non sia quello di spianarsi la strada per i propri affari. Spero che noi giovani verremo presi concretamente in considerazione e  che non saremo sfruttati, manipolati e poi lasciati al nostro destino. Bisognerebbe non attuare  una politica fondata su un simile principio: puntare sui giovani…mirare…sparare. I giovani sono il cuore del Paese e bisogna puntare su di loro con progetti reali. Spero che , nel corso di questa campagna elettorale che – vi rammendo-dura solo pochi giorni,siate in grado di convincere noi tutti che queste nuove ed “insolite” unioni non sfocino in odio o divorzi subito dopo la salita al Comune.  Spero che i centri di unione costruiti in questi anni, come ad esempio villa comunale, centro polifunzionale, campo sportivo, possano diventare veri e propri poli culturali e di incontro che diano ai giovani salesi la possibilità di trovare lavoro e trascorrere del tempo libero in modo diverso. Tra la popolazione è assai diffusa la delusione, eppure io mi auguro che la gente vada a votare e che scelga tra i candidati chi davvero possa cambiare il nostro Paese, mosso non dalle proprie mire personali,ma da un interesse sincero  di fare e dare il meglio. Non andare a votare non ha senso, ma semplicemente ci allontana ancora di più dalla vita politica del nostro Paese.  Vorrei fare un in bocca al lupo a tutti i candidati. Che vinca il migliore ossia colui che sia in grado di continuare a lavorare INSIEME AI CITTADINI  affinchè  Sala diventi sempre più bella, accogliente per tutte le classi di età e fonte di possibilità  per noi giovani. E per finire spero di cuore che tutte questi semplici e banali richieste da me avanzate, e che credo rappresentino il pensiero di un po’  tutti i cittadini, diventino un GRAZIE”.


Risposta alla lettera di Daniele Pugliese, giovane cittadino di Sala Consilina

18-05-2009

Caro Daniele,

la tua lettera aperta a tutti i candidati, da te idealmente indirizzata solo al vincitore (ahimè!), mi ha sinceramente colpito.
Sembra di capire che tu desideri un cambiamento a Sala Consilina, affinché si possa progredire nel rispetto delle nostre tradizioni. Desideri che il nostro paese (sì, idealmente anche mio) si trasformi in modo da poter essere un luogo pienamente godibile da parte dei giovani. Desideri centri di aggregazione sociale veri: fucine di cultura e non meri ritrovi. E come darti torto.
Tra gli impianti sportivi da te menzionati vi è lo stadio di Sala Consilina, oggi adibito anche ad area mercato. Una delle poche voci contrarie (se non l'unica) all'asfalto sulla pista di atletica, originariamente in terra battuta, è stata quella di chi ti scrive adesso questa missiva. Ho compreso la necessità di liberare le strade del paese dalle ingombranti bancarelle, ma non ho condiviso la scelta del luogo scelto per l'area mercato. Ho lanciato un grido di allarme: così si snatura un luogo, lo si rende funzionale ad attività improprie, non attinenti allo sport e alla crescita culturale (perché lo sport è anche cultura). Nessuno ha reagito, se non, forse,  per deridere in cuor proprio le mie invettive, apparse sulla stampa locale. A Vallo della Lucania, che io conosco per aver trascorso un intero mese di un'intensa campagna elettorale nel 2001 come candidato per la Lista Di Pietro al parlamento nel collegio uninominale n. 22, è stata fatta una scelta molto oculata. E' stata individuata un'area mercato che, durante i giorni feriali (a Vallo il mercato settimanale si svolge di domenica), funge anche da parcheggio per le auto. L'area in questione non è molto distante dal centro, cosicché, la domenica, tutta la cittadina di Vallo della Lucania si popola di gente che arriva dai paesi limitrofi.
Sarebbe stato opportuno, allora, fare la stessa cosa anche a Sala Consilina, piuttosto che effettuare l'operazione di cui ti dicevo prima. Tuttavia, nella nostra cittadina, come in altre parti in Italia, si è andata consolidando un'idea utilitaristica della politica. Una sorta di "do ut des" prevale ancora nelle scelte di noi cittadini e, implicitamente, mi duole dirlo, anche nelle tue richieste. Infatti, sembra che tu ti rivolga solo alla maggioranza che si costituirà dopo il voto, invece di pretendere da tutti, una volta eletti, un coinvolgimento diretto per la soluzione dei problemi legati al mondo dei giovani.
Non molto tempo fa sono stato giovane anch'io e ho desiderato le stesse cose di cui tu parli nella tua lettera. Adesso, le stesse cose le desidero per tutti i giovani di Sala Consilina e per le mie figlie. Ma io ho scarse possibilità di essere eletto sindaco di questo paese, essendo la mia candidatura espressione di una lista a vocazione minoritaria. Forse solo per questo tu non dovresti rivolgerti a me, ma a chi si contenderà il primato? Non è così, e perciò io ti rispondo, accettando la sfida che tu lanci.
Se chi vuole arrivare a gestire la cosa pubblica nel nostro paese non si apre ai giovani, caro Daniele, è perché ha ancora bisogno di rivolgersi ai professionisti della politica o ai portatori di voti (la vittoria si conquista con i numeri in democrazia). Questa è la realtà dei fatti. La mia lista, invece, si rivolge direttamente all'elettorato, senza mediazioni familiari o altro. Abbiamo un chiaro programma: portare la politica al servizio dei cittadini. Incontreremo la popolazione nei vari comizi di quartiere, per farci conoscere e per raccogliere opinioni. Porteremo una ventata di novità, così come abbiamo già fatto accogliendo il contributo del MEETUP di Grillo del Vallo di Diano e Cilento.  Porteremo nuove idee, parleremo di futuro, quello per il quale noi stessi stiamo adesso lavorando come operatori culturali.
Tuttavia, questi processi sociali sono necessariamente lenti, soprattutto in realtà in cui le giovani intelligenze non vengono completamente accolte, anche per una certa propensione della classe dirigente a rivolgere lo sguardo alla poltrona e non ai problemi che ognuno di noi vive nella vita di tutti i giorni. Queste innovazioni devono però essere necessariamente spinte da voi giovani, con il nostro aiuto. Ed è per questo che ho molto apprezzato la tua missiva, anche se ho dovuto puntualizzare alcune cose. Se allora vorrai iscriverti al MEETUP di Grillo locale o, semplicemente, verrai a incontrarci nei tanti incontri previsti dalla nostra compagine, ci stringeremo la mano e cominceremo a dialogare. La mia richiesta non sarà il voto per il voto, ma solo la possibilità di essere ascoltato. Se alla fine non ti avrò convinto della bontà delle nostre idee, spero che tu possa trovare altri progetti validi nelle altre due liste. Ma su ciò, caro Daniele, permettimi di nutrire qualche dubbio. Eppure, già nel toccare con mano quanto puntiamo sul rinnovamento della politica con questa nostra iniziativa locale, resterà in te una speranza che qualcosa, finalmente, comincerà a cambiare dall'8 Giugno 2009 (compirò 51 anni quel giorno) in poi.

A presto,
Roberto De Luca


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