Ripropongo uno scritto, provocato dallo sdegno provato nel venire a conoscenza dei fatti narrati. Il clero ancora tace, la minoranza fa finta di nulla, la maggioranza intanto continua ad operare con i metodi descritti.
Oggi apprendo che gli eredi di un anziano, che aveva acquistato un loculo per la propria sepoltura, si sono visti chiedere la "regolarizzazione dell'acquisto" nello stesso giorno del decesso del loro caro. Non ho altre parole di conforto... se non quelle scritte due anni fa.
Oggi apprendo che gli eredi di un anziano, che aveva acquistato un loculo per la propria sepoltura, si sono visti chiedere la "regolarizzazione dell'acquisto" nello stesso giorno del decesso del loro caro. Non ho altre parole di conforto... se non quelle scritte due anni fa.
--------------------------------------------------
PARCE SEPULTO
Come la famosa locuzione di Virgilio (Eneide, III, 41) sia
diventata, oggi, lettera morta. Una delibera costringe i parenti dei defunti a
nuovi esborsi di denaro per la sepoltura dei loro cari. Seppure l’atto
amministrativo dovesse risultare tecnicamente ineccepibile, dal punto di vista
umano e politico possiamo già da ora considerarlo un esecrabile obbrobrio.
Roberto De Luca - 4 Dicembre 2010
Immagine dal sito http://keynes.scuole. bo.it/studenti/delsorbom/indexvgilio.html |
Accade che certa stampa e alcuni
benpensanti restino indifferenti nei confronti di un avvenimento davvero
singolare. Un’amministrazione, non avendo visto né sentito nulla per anni,
immemore delle parole di Virgilio e della buona tradizione cristiana, scruta
nelle cappelle cimiteriali per cercare, forse, un po’ di sollievo alla sofferenza
delle casse comunali, gravate di tutte quelle spese di cui difficilmente ci si
può sbarazzare. Le elezioni, infatti, implacabilmente arrivano ogni cinque
anni. E allora, il “parce sepulto” virgiliano non ha più nulla da dire; diventa
lettera morta. E quella stampa che ignora i gridi di allarme di chi stigmatizza
questi comportamenti si rende complice di queste lugubri e offensive manovre di
palazzo (se così possiamo definirle!). Ma l’ignoranza dei fatti si può
sconfiggere con gridi sempre più alti e con accessi agli atti (già effettuati)
e ricorsi amministrativi (da considerare). Un altro genere d’ignoranza è
difficile da contrastare. E se persino gli uomini di cultura (o presunti tali)
s’impegnano nel sostenere, a volte per mera convenienza spicciola, una classe
dirigente incartapecorita, il compito diventa ancora più arduo. Questi stessi
personaggi fanno finta di non sentire le cose che Saviano va ripetendo sulle
elezioni amministrative. Infatti, non ci meravigliamo più nemmeno se spuntano
iniziative di finta solidarietà nei confronti delle famiglie indigenti proprio
in concomitanza con le competizioni elettorali: oggi si è giunti, percorrendo
una strada a ritroso, alla Lauriana distribuzione della pasta. E non ci
indigniamo se vicino le cabine nei seggi sostano i “candidati”, solo perché
essi sono anche “rappresentanti di lista” designati in una concomitante tornata
elettorale. Non ci colpiscono mega-cartelloni Hollywoodiani abusivi (ma
invisibili alle forze di polizia urbana) e i manifesti (anch’essi abusivi)
ancora affissi sui muri (chissà quanto abusivi). A quando vedremo le pistole
mostrate a scopo intimidatorio?
Tutti gli uomini sono mortali; non è questa una
tautologia? E quella pietà per i morti, a volte, non è forse la stessa che
ognuno di noi prova per l’intero genere umano, destinato all’inesorabile
caducità dell’esistenza del singolo? E se Foscolo si domandava se fosse più
accettabile il sonno all’ombra dei cipressi, qualora venisse consolato dal
pianto dei nostri cari ancora in vita, da cosa sono confortati quei defunti ai
cui cari arriva una richiesta di soldi per “regolarizzare” il diritto dei morti
a riposare in pace? Che cosa è accaduto, allora? Noi lo diciamo con certezza
(abbiamo i documenti!). Una persona cede il diritto alla sepoltura dietro
corresponsione di danaro (e qui sospendiamo, solo per lo sconforto che
proviamo, qualsiasi tipo di giudizio) a cittadini che hanno subito la perdita
di un caro. A questa stessa persona viene revocata la concessione di una
cappella cimiteriale di famiglia. A questo punto, l’amministrazione comunale
che fa? Vede chi è sepolto nella cappella (una sorta di censimento delle
persone defunte) e chiede ai parenti dei defunti di “regolarizzare” la
concessione. Alla persona che ha ceduto il diritto alla sepoltura non chiede
nulla? Forse nemmeno un euro, si sospetta. Aspettiamo adesso di leggere gli
atti.
Virgilio: immagine dal sito http://keynes.scuole. bo.it/studenti/delsorbom/indexvgilio.html |
Il silenzio della minoranza “mista” è indicativo. Quello della maggioranza
“mista” è indecente. Quello del clero è incomprensibile. Ma si sa. Se a
denunciare le cose è una persona che nel 2005 ha avuto l’ardire
(documentandosi) di parlare su una rete televisiva privata, nel fastidio
generale, di camorra e cattiva gestione dei rifiuti (e poi non ha messo più
piede in uno studio TV), allora potete ben capire quanto valga questa ulteriore
documentata denuncia. Se, per assurdo, fosse stato un qualsiasi altro paladino
dei diritti dei forti a parlare, fosse anche dell’orario di chiusura di un
luogo pubblico, allora si sarebbero aperte le porte dell’informazione: inviti in
TV locali; convegni di allegre, ma inquietanti, conventicole paramassoniche;
pagine e pagine di quotidiani locali “amici”; e così via. Tuttavia, i nostri
gridi non si leveranno solo su quella parte della stampa che correttamente
interpreta il proprio ruolo sociale, indipendentemente dall’orientamento
politico. Continueremo a gridare (se necessario) per onorare la tradizione
cristiana della sepoltura, per rispettare un senso laico della morte (il “parce
sepulto”) e per tutelare gli interessi di chi si vede recapitare a casa una
missiva di richiesta di danaro per molti versi offensiva.
Lasceremo che i
paladini dei diritti del mondo alla rovescia pontifichino sull’immondizia (lo
fanno bene!) e distribuiscano ricchi premi ai loro sodali. A noi non fanno paura
il silenzio e l’indifferenza dei media attenti ai minimi sospiri del potere:
ormai si magnificano solo le gesta degli amministratori che costruiscono zone
industriali in siti di pregio ambientale o che si accorgono casualmente
dell’esistenza di una delle migliaia di microdiscariche sul territorio. Che
notizie, ragazzi! Ma si tace,
spudoratamente, sugli abusi edilizi in pieno Parco Nazionale del Cilento e
Vallo di Diano. Nonostante questi omertosi silenzi, anche di fronte a fatti
socialmente gravi, continueremo a difendere la dignità delle persone, il senso
della decenza e i diritti dei più deboli. E non solo con le parole.
Non voglio pensare che la comunità valdianese non troverà mai lo slancio per trovare la verità, perchè essa non scade, non va mai fuori moda. E' un valore assoluto che non teme il passare del tempo. Nostro impegno di cittadini è di non tenerci fuori ed accantonare il dovere dell'impegno solo così saremo nel giusto quando chiederemo a voce alta il riconoscimento dei nostri diritti.
RispondiEliminaRibadisco... Nonostante questi omertosi silenzi, anche di fronte a fatti socialmente gravi, continueremo a difendere la dignità delle persone, il senso della decenza e i diritti dei più deboli. E non solo con le parole.
RispondiElimina