Leggeri e leggiadri frequentavamo gli istituti del paese e
discorrevamo per le strade di Sala Consilina e guardavamo con fiducia al
futuro. Veloci come gazzelle, elastici come molle (tese) e studiosi. Eravamo
giovani e incensurati; ora adulti e “delinquenti”.
Hanno mezzi e potere e quindi danaro da spendere anche per false accuse. Hanno entrature in ogni dove. Con la loro influente – ma incerta – loquela, riprodotta a iosa in tutte le reti locali, fanno credere che non esista malaffare nella vallata; raccontano menzogne per coprire ogni loro sporco affare, mentre la terra muore dei danni prodotti dalla non casuale incuria e dal voluto abbandono. Solo il cemento conta, e si fa sì che venga sparso in ogni dove, affinché si lucri e si deturpi.
Ci combattono anche con le parole senza senso, come quella strana definizione di “delinquenti”, come se vivessimo nel mondo alla rovescia, dove chi commette reati è una persona rispettabile e chi denuncia un turpe fatto un malfattore. E molti tacciono e solo pochi esprimono parole di solidarietà. I molti sono fatti della stessa pasta: pensano ai propri affari e, per il resto, che tutto vada in malora. Eppure, se dovessimo prestare fede alle parole del Mahatma Gandhi, alla fine vinceremo. La posta, per il momento, è ancora intatta e non si sa chi prenderà la prossima mano. Ma alla fine vinceremo con la forza delle idee e delle parole e con l’inafferrabile potenza della verità, nonostante gli errori che abbiamo potuto commettere e che – in buona fede e, si spera, in misura minore – ancora commetteremo. E saluteremo la vittoria con il grido rivoluzionario di sempre: “hlvs”.
Solo chi sa combattere è degno di libertà... non ricordo chi l'ha detto, penso però che anche se fossimo in pochi a fare nostra questa espressione, probabilmente un giorno vedremo sorgere il sole della vittoria per noi e per le generazioni che verranno... Coraggio Roberto, te lo ripeto, non sei mai solo!
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