Tema: LA BUONA ScuOLA
Cosa ne pensa un professore fuori sede della "buona" riforma, mentre a Roma si protesta, nell'attesa dello sciopero del 5 maggio prossimo? Specifico, a scanso di equivoci: il professore non sono io.
Siamo tutti qui a sperare che
l’ormai tanto decantato DDL “buona scuola” possa essere varato in tempi brevi,
in modo da poter attuare tutte le assunzioni promesse per settembre 2015, ma
comunque successivamente alle operazioni di mobilità. Una via che ad oggi
appare il futuro più probabile e che eliminerebbe, quasi per sempre e di fatto,
la possibilità di rientrare nella provincia di residenza e/o di origine per chi
è in attesa da anni, ma che nel corso della propria carriera scolastica mai ha
potuto beneficiare, nell'organico riservato ai trasferimenti, di questo doveroso ampliamento che NON SI PUÒ PERMETTERE VENGA ATTUATO A “BOCCE FERME”!
In altre parole, secondo il normale buon senso, non credo sarebbe accettabile nessun aumento dell’organico riservato alle nuove assunzioni, se di tale aumento non possano, almeno in parte, beneficiare in via preventiva i docenti che sono già di ruolo e a tempo indeterminato da più di un anno scolastico.
In altre parole, secondo il normale buon senso, non credo sarebbe accettabile nessun aumento dell’organico riservato alle nuove assunzioni, se di tale aumento non possano, almeno in parte, beneficiare in via preventiva i docenti che sono già di ruolo e a tempo indeterminato da più di un anno scolastico.
Occorre, infatti, far notare come
tale questione non sia per niente di “lana caprina” se è vero che siamo alle porte del NUOVO FEUDALESIMO
SCOLASTICO, dove per poter ottenere un trasferimento bisognerà entrare
nelle grazie di un Dirigente Scolastico che nemmeno si conosce e che
dovrebbe scegliere sulla base di un curriculum, del quale sono largamente opinabili scelte e
preferenze, in un mondo in cui le clientele e il nepotismo non erano ANCORA
entrati.
Eccoci tutti catapultati in un
mondo dove un Dirigente, che non si è ancora ben capito come sarà valutato e da
chi, sarà il Dio Onnipotente della scuola. Tutta nelle sue mani sarà la
possibilità di scegliere chi gli fa più comodo, con buona pace della libertà di insegnamento. Siamo oltre le
Baronie universitarie, che almeno prevedono dei giochi di potere tra fazioni
contrapposte ad equilibrare un sistema distorto. Siamo nell’epoca di un uomo solo al comando che deciderà delle sorti
dei suoi sottoposti, I DOCENTI! Potranno facilmente entrare nella scuola,
in tal modo, la politica, le logiche clientelari, la criminalità
organizzata e tutto quello che la nostra fervida fantasia di popolo
italiano avrà l’ardire di immaginare.
Ci rendiamo realmente conto di
tutto quello che potrà generare una simile “Riforma”? Crediamo i nostri dirigenti scolastici in grado di gestire un tale
potere senza subire le eventuali conseguenze di un fallimento? Come
normalmente farebbe un manager privato o un imprenditore che rischia il proprio
capitale. Dove andrebbe a finire la
continuità didattica se un professore diventasse improvvisamente inviso al
dirigente di turno? Mi si risponderà che un professore amato dai suoi
studenti non potrà mai essere cacciato nemmeno dal più miope dei dirigenti. Ma quando un insegnante riesce ad essere
realmente importante per la vita di un ragazzo? Quando prova ad essere integgerrimo, severo ed esigente? Oppure quando
risulta tranquillo, accomodante e remissivo? E chi per alcune famiglie e
molti ragazzi, “viziati” da una società oziosa, è più facile amare il primo od
il secondo prototipo appena descritti? Cosa succederebbe se un professore non
fosse disposto a promuovere chi è vicino a qualcuno di veramente importante
agli occhi del sommo dirigente? E la
politica, resterebbe fuori la porta di questo “fortino inespugnabile”?
TROPPE DOMANDE E POCHE RISPOSTE IN QUEST’IDEA DI FUTURO CHE CI SI
VUOL PROPORRE, IL TUTTO NASCOSTO DIETRO L’ANNUNCIO DI ASSUNZIONE DI PIÙ DI
100.000 NUOVI INSEGNANTI DA “SCHIAVIZZARE”: CHAPEAU!
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