NELLA SOLITA PALUDE DELL'IMMONDIZIA MORALE
A volte sembra di lottare una lunga, interminabile battaglia contro il malaffare e le connivenze, a vari livelli. A volte non si riesce a comprendere la cupidigia di quanti, ormai satolli, ancora utilizzano la cosa pubblica per piegarla ai loro interessi, impoverendo tutti, anche se qualche ricchezza, in qualche tasca, viene creata. A volte non si capisce l'inerzia di quanti dovrebbero controllare. A volte sembra che i politici di destra e di sinistra siano del tutto equiparabili quando si tratta di fare affari, anche sulla pelle dei cittadini ignari. A volte nemmeno i prelati della Chiesa, nemmeno quelli, si salvano: riescono a raccomandare per un posto di lavoro, come se facessero la carità. Ma quale carità se per ogni raccomandato ci sono dieci, cento che non ce la fanno ad avere un posto come spazzino? Peggio è, poi, se quelli che ce la fanno a diventare spazzini sono anche parenti dell’alto prelato. Capite? Spazzini, non professori, funzionari, impiegati. Spazzini!
Il sito di trasferenza di San Giovanni, prima dell'apertura dell' isola ecologica di Sala Consilina. |
A volte non si sopportano quei lunghi, terribili silenzi sulla corruzione, su orribili misfatti, sui crimini ambientali. A volte non si comprende il lasciar fare a tutti i costi, forse solo per un ritorno di voti. E capannoni e casacce abusivi in campagna, e pattume dappertutto. E se lo dici, ti ridono in faccia. Zone industriali in siti di pregio ambientale e ruspe coi cingoli nei Parchi Nazionali. E se denunci i fatti, sei un infame. Se ti fai i fatti tuoi, sei una persona per bene, un vero professionista. Sei affidabile, insomma; funzionale al “sistema”. Le sponde dei fiumi incendiate, per ripulirle dalle erbacce; letti raschiati per non far depositare la melma, perché i corsi d'acqua vengono utilizzati per smaltire liquami reflui. La vita è scomparsa e la morte ha vinto in quei fiumi e nelle menti di chi si macchia di questi crimini odiosi. Le future generazioni ringraziano quanti hanno taciuto e quanti hanno permesso, quanti si sono voltati dall’altra parte e quanti hanno solo riscaldato le poltrone o rimpinzato le loro tasche durante i loro mandati.
Ma, nonostante tutto ciò, bisogna reagire e non scoraggiarsi. E proprio per questo si lotta, si resiste, si invoca l'aiuto di persone di buona volontà, di destra e di sinistra, per fare breccia nella palude dell'immondizia morale, che ormai sommerge tutta la regione. La cultura della legalità non sta sopra o sotto, a dritta o a manca; sta nei cuori e nelle menti delle persone oneste. E ce ne sono, per fortuna. C’è chi rinuncia all’affetto di un amico o di un congiunto pur di non vedere scalfita la propria integrità morale. Chi rifiuta frequentazioni equivoche, pur di non essere coinvolto in una putrida palude di affari poco chiari.
Ganapini ci dice, in questo breve passaggio, che alcuni impianti di compostaggio non vengono utilizzati, anche se, secondo il suo parere, potrebbero tranquillamente funzionare. L’assessore regionale parla di “disastro del pubblico erario”. E' la parola di un esperto, non la nostra. Tra questi impianti viene menzionato quello di Polla, in provincia di Salerno, definito “perfetto”. Ma allora, se l'impianto di Polla potrebbe essere utilizzato (e non dubitiamo delle parole di Ganapini) perché tenerlo inattivo e continuare a mandare l'immondizia in Sicilia, così come avviene per la frazione umida prodotta nel Vallo di Diano? A volte noi non capiamo. Non capiamo perché proprio in Sicilia, oltre lo Stretto di Messina. Non capiamo il viaggio in mare, tra Scilla e Cariddi, dei container di immondizia. Ma quanto diamine costa? Non capiamo tutti questi quattrini che ci fanno sborsare. Non capiamo alcuni personaggi che, nonostante tutto, ancora capeggiano queste grandi, epiche imprese. Siamo limitati, a volte. Qualcuno ci aiuti a comprendere; almeno per una sola volta, in questa nostra breve esistenza immersa in tutta questa immondizia materiale e morale.
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