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domenica 24 novembre 2013

Arena Cappuccini: memoria recente

Era il 2006, quando - sul Il Mattino del 10-02-2006 - si leggevano queste confortanti notizie per la crescita culturale del nostro comprensorio.

Al via a Sala Consilina il progetto di realizzazione della struttura polifunzionale, destinata in gran parte a sala teatrale con ben 320 posti a sedere e con palcoscenico mobile a scomparsa sì da poter utilizzare l'area stessa anche come auditorium o sala congressi. 

1.297.000 euro il costo dell'opera, finanziata, per un milione, con i fondi Por-Pit Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e, per il resto, con fondi comunali. Sorgerà in una delle zone più panoramiche di Sala Consilina, nell'area dell'ex convento Cappuccini, in un contesto ambientale di grande interesse. Proprio per questo il progetto è stato redatto nel più rigoroso rispetto dei principi basilari della bioarchitettura. La struttura avrà infatti come copertura quello che i bioarchitetti chiamano "tetto-verde". 


In pratica essa verrà realizzata al di sotto di un giardino di oltre 2000 metri quadri, utilizzando i dislivelli del terreno attraverso diversi salti di quota. E sarà un'opera ad impatto ambientale zero, con la quale, peraltro, si completerà il progetto, avviato già da tempo, di recupero e di riqualificazione dell'intera area dell'ex convento Cappuccini. 

Nell'ambito di tale progetto rientrano anche i lavori di costruzione della nuova Biblioteca comunale e dei locali destinati agli uffici della Soprintendenza archeologica. 


Proprio in occasione della recente visita di Striscia La Notizia all'opera incompiuta di Arena Cappuccini si dovrebbe ricordare il clima che si respirava negli anni in cui si dava esecuzione al progetto, a causa della crisi dell'immondizia a Napoli. Riproponiamo questo comunicato di qualche mese prima dell'inaugurazione della Biblioteca Comunale, con tanto di visita del Presidente della Regione Campania. Ricordiamo che la ristrutturazione della Biblioteca Comunale costituiva una parte del progetto finanziato per un totale di 1.297.000 EUR, così come abbiamo letto sopra.


COMUNICATO
23-12-07

LASCIA O RADDOPPIA: UN NUOVO GIOCO DELLA “MUNNEZZA” A NATALE

IL SITO DI MANDRANELLO A PADULA SCELTO COME SVERSATOIO

OPERAZIONE NATALE PULITO. Viene così denominata la nuova, affannosa corsa a rimuovere l’immondizia da Napoli e provincia nel periodo natalizio. In questa tragicommedia tutta nostrana, il Commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania ha chiesto (ed ottenuto, si immagina) il permesso ad utilizzare l’estesa zona militare di Mandranello (ex deposito munizioni dimesso nel 1983) a Padula come sversatoio per le svariate tonnellate di rifiuti che giacciono per le strade di Napoli e provincia.
Un altro colpo maestro, messo a punto a danno delle popolazioni virtuose dell’entroterra del Salernitano, dove viene effettuata la raccolta differenziata in alte percentuali. Questi territori hanno raddoppiato, se non triplicato, il loro contributo alla risoluzione di problemi legati allo smaltimento dell’immondizia. Quattordici anni di emergenza. Quattordici anni di lauti guadagni per alcuni, di consulenze pagate dal Commissariato a peso d’oro e di disagi per tanti cittadini.
E veniamo in ordine. Il Consiglio provinciale ha deliberato circa la discarica provinciale, individuando il sito dell’Arenosa a Caggiano, giusto a ridosso del confine con la Basilicata. Stando a quello che viene riportato dalla stampa, sembra che qualche eccezione di carattere tecnico sia già stata mossa dagli amministratori locali al Consiglio Provinciale. Infatti, il Sindaco di Caggiano ha dichiarato che la reale capacità della cava è pari a circa un quarto di quella ritenuta necessaria dalla Provincia. Inoltre, sembra che la strada di accesso non sia in grado di sopportare il traffico dei mezzi pesanti che trasporteranno i rifiuti. Intanto, con un blitz tutto campano, con l’operazione “Napoli pulita” si svuota la città capoluogo di regione di immondizia, per destinare questo pacco natalizio a siti non noti del Napoletano ed in varie altre aree della Regione. Quello che potrebbe succedere, tra qualche ora, è che il sito di Mandranello venga utilizzato come sversatoio di immondizia. Tutto condito col rischio che il Sindaco di Atena Lucana non accolga il nostro invito a revocare qualsiasi delibera presa in merito alla costruzione della centrale a biomassa, che poi potrebbe essere utilizzata per bruciare anche ecoballe, così come è già accaduto in Calabria, nello stesso territorio comunale, che egli impropriamente definisce “suo” in una recente intervista televisiva.
Su Mandranello, ahinoi, non vi è giurisdizione alcuna da parte degli enti locali, nemmeno facendo ricorso all’autorità giudiziaria. Per capire ciò, facciamo un semplice esempio. Alcuni anni fa, a Salerno, all’interno della zona militare della caserma Angelucci, furono costruiti degli alloggi senza che il Genio Militare richiedesse alcuna autorizzazione al Comune, che fece ricorso al TAR. Ebbene, il ricorso fu rigettato, in quanto, in zona militare, non si applicano le regole che gli enti locali impongono alle civili abitazioni. E, pertanto, l’unica autorizzazione richiesta, nel caso il Commissariato volesse sversare rifiuti a Mandranello, sarebbe quella del Ministero della Difesa. E così abbiamo raddoppiato il nostro impegno a sanare i malanni campani. E con la centrale di Atena Lucana potremmo anche triplicare. E con questa notizia, ci apprestiamo a festeggiare il Natale, che, quest’anno, sarà meno sereno del solito.
IL RESPONSABILE DELLA SEDE Dott. Roberto De Luca


A proposito di questo nuovo interesse per la vicenda della struttura, vorrei infine riproporre questa scherzosa poesia apparsa a Sala Consilina nella primavera del 2008, alla vigilia della manifestazione inaugurale della Biblioteca Comunale alla quale parteciparono in molti. 

Di questa poesiola me piace soprattutto la seguente strofa:

"Se di aria c'è bisogno,
ecco, questo il nostro sogno,
quello di farla pagare
al mercato dell'affare".

Ma ecco il componimento per intero...

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In visita di Fassolino

Fassolino vien di notte,
per paura delle botte,
nella calma cittadina
della Sala Consilina.

A riceverlo con fasto,
e con fare alquanto casto,
nella casa dei conigli*
c'è di preti, mamme e figli.

Quello dice che bisogna
non dar credito alla gogna
dei giornali e dei malvagi,
ma, per preservare gli agi,

confidare nel futuro,
del presente meno duro,
che la moglie senatora
ci prepara già da ora.

Voi conigli, voi distratti,
voi cafoni mezzi matti,
che pendete dalla forca
di una sorte dura e porca

or perché avete a noia,
senza mai provare gioia,
questa vita da isolati,
or perché dai vostri lati,

dalle tasche di voi cari,
non più escono danari
da affidare alla premura
della gente dell'usura?

Or perché voi non credete
nell'affetto di quel prete,
o fiducia non provate
per le cure di quel frate?

Voi malvagi e un po' rissosi,
voi insolenti, voi rognosi,
che volete che vi dia,
quella vecchia ferrovia?

Ma venite alla mia corte
dove abbondano le torte
dove sempre con sollazzo,
senza far troppo nel mazzo,

si riesce a menar giorno
(con l'andata e col ritorno!)
senza mai dover pagare
quella TARSU del compare.

Ed a te, popol sovrano,
io prometto, e poi, invano,
tu ti aspetterai (in sogno!)
ch'io sottragga dal bisogno

tanti padri affaticati,
tanti tra i disoccupati,
senza poi tenere in conto
che domani son già pronto

anche a dire che la via
per la vecchia ferrovia
forse si ritroverà
sempre che da voi verrà

questo segno del destino,
che a me, vostro padrino,
possa ancora regalare
altri anni per fregare

ora il buono ora il bello
ora quello dell'uccello,
per riempire le saccocce,
non con poche e picciol gocce,

dell'amico prediletto
del mio sindaco protetto,
di danaro sopraffino,
preso pure al contadino

con le tasse e con l'inganno,
sempre e solo a vostro danno:
non bastasse a voi tormento,
faccio un bel finanziamento.

Chi di me si fiderà
mal di pancia non avrà.
Sempre noi sarem protetti,
dai compari benedetti,

sempre noi saremo immuni
da galera e da infortuni,
nè potremo mai patire
nè le leggi nè l'ardire

di qualcuno (Pulcinella?)
che non paga la gabella,
o di altro (Pantalone?)
che non sborsa il malloppone.

Se di aria c'è bisogno,
ecco, questo il nostro sogno,
quello di farla pagare
al mercato dell'affare.

La monnezza (cosa dico?)
del compare e dell'amico
sarà l'oro e già domani
noi ci metterem le mani:

sforneremo tal fatture,
ne faremo di più dure
per l'amico al paesello,
sempre ligio, sempre quello.

Voi venite, o cittadini,
a votare i nostri fini,
voi venite, o grandi fessi,
a votar sempre gli stessi,

voi venite, idealisti,
delinquenti o camorristi,
accettiamo sempre ansanti
il consenso dei votanti.


Sala Consilina, 29 Marzo 2008


* La "casa dei conigli", nella seconda strofa sta ad indicare proprio
l'Arena Cappuccini, dove - prima dell'intervento di ristrutturazione -
oltre a custodire libri, si allevavano conigli. E' infatti dell'epoca un
articolo (che spero di reperire per la riproposizione) dal titolo
"Cultura e conigli" apparso su Le pagine di Erò circa un lustro prima
della data del componimento di sopra.