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domenica 4 giugno 2017

La sanità nel Vallo di Diano (parte seconda)

Quando facemmo presente che, nell’ambito della rete ospedaliera dell’ASL Salerno, il Presidio OSpedaliero di Polla veniva definito Pronto Soccorso (PS), si scatenarono le ire dei potentati locali. Ed ecco cosa scriveva Antonio Sica , attento cronista locale, sulla questione.
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Una figuraccia inaudita, l’ennesima dormita di chi dovrebbe tutelare il popolo del Vallo di Diano. Il sindaco di Polla, con il suo abituale candore, rivela ai nostri microfoni che quella della “retrocessione” dell’Emergenza del Luigi Curto di Polla da Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) di 1° livello a Pronto Soccorso, era stata in un primo tempo considerata una bufala, o meglio “l’ennesima bravata del Codacons”. Ed invece la notizia era vera e reale, e la fonte era lo stesso Ministero della Salute, che ha pubblicato nei giorni scorsi l’elenco dei presidi ospedalieri nei quali sono presenti servizi relativi all’Emergenza attivi al 30 settembre 2015 e la loro catalogazione. D’altra parte il buon sindaco di Polla stesso ne ha avuto conferma in queste ore, per iscritto, dal Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo: la “retrocessione” dell’Emergenza del Luigi Curto da DEA a PS è contenuta in una relazione prodotta già a Febbraio 2015 e ribadita a Settembre 2015 da Mario Morlacco, all’epoca sub commissario alla sanità della Regione Campania, ed inviata al Ministero della Salute. Dunque mentre trascorreva un anno di chiacchiere inutili sulla sanità del Vallo di Diano, alle spalle dell’ignaro popolo valdianese si tramava l’ennesima pugnalata in tema servizi, di cui nessuno era a conoscenza.

Ossia, una struttura che - sulla carta - conta un numero di posti letto (PL) pari a 212, numero più che doppio rispetto alla capacità ricettiva (92 PL) del plesso ospedaliero (P.O.) “San Francesco d’Assisi”  di Oliveto Citra (solo per fare un esempio), è catalogata come PS, mentre la denominazione DEA1 (Dipartimento di Emergenza e Accettazione di primo livello) è riservata – sempre a mo’ di esempio – al nosocomio “San Francesco d’Assisi” di Oliveto Citra.

Ma quale è stata questa tempesta in un bicchier d'acqua e perché il Plesso Ospedaliero di Polla ne esce malconcio dall'ultima vicenda legata all'Atto Azendiale approvato quest'anno?
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Incominciamo allora a notare che i parametri per l’individuazione delle strutture complesse e delle strutture semplici nella organizzazione del SSN sono stati così definiti in Regione Campania, per i Presidi ospedalieri di ASL:

1 struttura complessa ogni 22 posti letto;

I suddetti parametri per i presidi ospedalieri di ASL (una struttura complessa ogni 22 posti letto), sono da intendersi a livello aziendale e possono essere declinati dall’azienda in modo diverso da presidio a presidio ferma restando la necessità di non superare in ogni caso la media aziendale una struttura complessa ogni 22 posti letto…. Per le ASL, le UOC per discipline senza posti letto potranno essere attinte anche da quelle previste per le strutture territoriali (1 ogni 13.515 residenti).

Il numero delle UOC e delle UOSD  per le varie discipline è così determinato dall’Atto Aziendale (pag. 107):
Posti letto assegnati 1.811
Unità Operative Complesse determinate in 82,31
Unità Operative Semplici 82,31x1,31 = 107,83 (108)

Abitanti 1.106.506
Unità Operative Complesse determinate in 81,87 (82)
Unità Operative Semplici 81,87 x 1.31 = 107,25 (107).

PLESSO OSPEDALIERO DI POLLA: UOC con posti letto
Operando una semplice divisione per ottenere le UOC da assegnare al P. O. di Polla, si ha:

212 PL / (22 PL/UOC)= 9,64 UOC.

Approssimando per eccesso, avremo 10 UOC con posti letto da assegnare al P. O. di Polla, anche in considerazione dell’importante collocazione geografica dello stesso, nella parte estrema della provincia di Salerno, ai confini con la Basilicata, e del rilevante ruolo relativo all'emergenza per la prossimità con una rete autostradale.  
Tuttavia, le strutture complesse con posti letto risultano soltanto otto e, dall’Atto Aziendale sono le seguenti:
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1)       UOC Cardiologia  12 PL
2)       UOC Chirurgia Generale  16 PL
3)       UOC Medicina Generale  26 PL
4)       UOC Oculistica  6 PL
5)       UOC Ortopedia e Traumatologia  18 PL
6)       UOC Ostetricia e Ginecologia  18 PL
7)       UOC Anestesia e Rianimazione  8 PL
8)       UOC Urologia  10 PL

Pertanto, in base ai posti letto presenti a Polla, andrebbero individuate altre due strutture complesse tra quelle presenti.



PLESSO OSPEDALIERO DI POLLA: UOC senza posti letto

Per quanto riguarda le UOC senza posti letto, per l’attuale Atto Aziendale esse risultano essere le seguenti:

1)       UOC Direzione Sanitaria di Presidio
2)       UOC Laboratorio Analisi

Operando una divisione per ottenere le UOC da assegnare al P.O. di Polla, che fa riferimento a un bacino d’utenza di 67.037 abitanti (dati ISTAT 2016, riportati nell’Atto Aziendale), si ha:

67.037 abitanti / (13.515 abitanti /UOC)= 4,96 UOC.

Approssimando per eccesso, si ha che circa 5 UOC potrebbero essere assegnare al P.O. di Polla.


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Confronto con gli altri Plessi Ospedalieri

Plesso Ospedaliero
Abitanti
Posti letto
UOC con PL
UOC senza PL
UOC con PL calcolate (differenza)
UOC senza PL calcolate (differenza)
“Luigi Curto” di Polla
67.037
212
8
2
10  (-2)
4   (-2)
“S. Francesco d’Assisi” di Oliveto Citra
N.A.
92
4
1
4    (0)
N.A.
“Maria Addolorata” di Eboli
N.A.
166
8
3
7.54 -> 8 (0)
N.A.


Da uno sguardo sinottico alla tabella di sopra, l’ospedale di Polla risulta quindi fortemente penalizzato. Questo fatto è chiaro da un semplice confronto con i vicini ospedali di Oliveto Citra ed Eboli, entrambi catalogati come DEA1 (si veda Elenco nazionale delle strutture della rete dell’emergenza ospedaliera, pubblicato dal Ministreo della Salute sul sito seguente: 
http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_8_1_1.jsp?lingua=italiano&id=17).

In particolare, se ci soffermiamo dapprima sui dati relativi al P.O. “S. Francesco d’Assisi” di Oliveto Citra, notiamo che questa piccola realtà, per la quale sembra non essere individuabile un bacino d’utenza specifico, è dotata di soli 92 posti letto. Pur tuttavia, il numero di UOC destinate a questo plesso è pari al numero massimo previsto dai parametri elencati sopra (con differenza pari a zero). Il plesso stesso è PST nella rete traumatologica, è spoke II livello per terapia del dolore rispetto all’Hub Azienda Dei Colli. Ospita, infine, la psichiatria in DH gestito dal dipartimento di Salute Mentale. A questa struttura è destinato un Direttore Sanitario.    

Per quanto concerne il plesso ospedaliero “Maria Addolorata” di Eboli (166 PL complessivi, ossia 46 PL in meno rispetto al “Luigi Curto” di Polla) le strutture complesse con posti letto sono 8, mentre quelle senza posti letto sono 3. Anche per questo presidio ospedaliero, a pochi chilometri dal DEA1 di Battipaglia, il numero di UOC previste è pari al numero massimo consentito dai parametri elencati sopra (con differenza pari a zero). Il presidio di Eboli, dotato di emodinamica, è hub di I° livello nella rete cardiologica. E' hub di I° livello nella rete cardiologica ed è PST nella rete traumatologica. A questa struttura è destinato un Direttore Sanitario.   
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A questa evidente discrasia non si è data soluzione nemmeno nella delibera del DG dell’ASL Salerno n. 137 del 22-02-2017 (oltre un mese dalla data di pubblicazione sul BURC dell’Atto Aziendale) in cui, in contrasto con le prescrizioni approvate nell’Atto Aziendale, si legge:

i)        La disciplina di Oculistica (6 posti letto) viene individuata come Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) – come da rettifica notificata alla Regione Campania in data 16 gennaio 2017.
ii)   La disciplina di Geriatria (15 posti letto) viene individuata come Unità Operativa Complessa (UOC) – come da rettifica notificata alla Regione Campania in data 16 gennaio 2017.

Inoltre, in questa stessa delibera del DG dell’ASL Salerno n. 137 del 22-02-2017 si legge testualmente che “alla Direzione Sanitaria viene affidata anche la Direzione del Distretto n. 72”, introducendo una ulteriore penalizzazione del P.O. di Polla, già penalizzato dal contenuto dell’Atto Aziendale, così come abbiamo visto. L’anomalo accorpamento delle due diverse funzioni potrebbe costituire un precedente non proprio consono al buon funzionamento dei servizi sanitari, a tutto danno del cittadino.

Ma dire che la politica locale è dormiente su queste vicende è puro eufemismo. Qualcuno avrebbe dovuto approfondire questi temi. E non ci sembra che al momento quest'analisi sia stata ancora fatta, se non da specialisti che non hanno potere decisionale. Da quello che possiamo comprendere, in futuro si lascerà chiudere le specialità in modo progressivo in seguito al pensionamento degli operatori sanitari. Una triste storia tutta legata a un servizio sanitario nazionale ormai allo stremo.