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sabato 31 ottobre 2015

Il caso di Sala Consilina come paradigma della crisi socio-economica in atto

 La vicenda non finirà qui, ma in un’aula di Tribunale”. Questa è una parte della dichiarazione che il sindaco-avvocato di Sala Consilina ha rilasciato alla stampa locale dopo l’episodio avvenuto presso la casa comunale la mattina del 9 ottobre scorso. I fatti, così come si possono riassumere da quanto si apprende dai giornali, sono i seguenti. Un trentenne disoccupato con famiglia a carico si reca al Comune per chiedere un colloquio, finalizzato all'ottenimento di un posto di lavoro nell'ambito della raccolta dei rifiuti solidi urbani, con il sindaco di Sala Consilina. Sembrerebbe che, alla risposta non positiva del sindaco e del vicesindaco, entrambi al momento impegnati in una riunione nella sede comunale, il giovane abbia reagito in malo modo. La stampa riporta che la persona disoccupata è stata successivamente denunciata a piede libero, da entrambi gli amministratori, per danneggiamento e tentata aggressione. In seguito a questa notizia, è arrivata immediata la solidarietà, da parte del PD locale, ai due amministratori del Comune di Sala Consilina.
 
Per quanto concerne un’analisi più serena dei fatti, forse sarebbe bene aggiungere alcune considerazioni, che giustificano questo intervento fatto a titolo puramente personale. Premetto – per non lasciare alcun dubbio sull'adesione dello scrivente alla cultura del rispetto delle regole - che l’uso della violenza fisica e verbale è sempre da condannare, sia quando i cittadini protestano per i propri legittimi diritti, sia quando gli amministratori o i pseudo-politici locali stigmatizzano anche con toni offensivi (è successo!) quelle che essi percepiscono come indebite ingerenze, da parte di rappresentanti di associazioni locali residenti in altri paesi del Vallo di Diano, nei fatti rientranti nel perimetro del Comune, che è forse ritenuto invalicabile.

Veniamo al punto. Secondo chi scrive bisogna considerare, nell'analisi dei fatti, non solo la nostra contiguità amicale o politica al potere amministrativo locale, ma anche lo stato di esasperazione che la mancanza di lavoro può indurre in un giovane padre di famiglia. Si spera, infatti, che tale condizione emerga nell'aula del Tribunale a cui approderà, forse in altra regione, la questione. Tuttavia, leggendo di questi fatti e ascoltando alcuni commenti, viene immediatamente alla mente l’articolo 4 della Costituzione Italiana, di cui si riporta integralmente il testo: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Parole straordinarie, dosate nel modo più equilibrato possibile. Si parla di diritto al lavoro, ma anche del dovere di svolgere “un’attività o una funzione” all'interno della collettività, affinché la stessa possa progredire anche dal punto di vista “spirituale”. La richiesta che il giovane papà faceva era di un lavoro tra i più faticosi e forse anche tra quelli meno retribuiti.

E così, con il rimandare all'aula di un Tribunale la risoluzione del problema, forse si aggiunge disagio al disagio. Ecco che, con questa lettera, vorrei fare un appello, affinché le istituzioni della Repubblica Italiana possano “promuovere le condizioni che rendano effettivo” il diritto al lavoro di tutti quanti oggi non hanno un impiego. Se l’attuale difficile assetto socio-economico non permette di rendere “effettivo” questo fondamentale diritto, si faccia di tutto per trovare una soluzione tampone al disagio di molte famiglie. Alcune proposte di legge sono state presentate sul reddito minimo garantito: si dia perciò corso all'esame di uno di questi testi con urgenza. Non si dimentichi, inoltre, che la nostra Repubblica è stata fondata sul lavoro e così ci si adoperi, nel futuro, per trovare un’organizzazione sociale che onori lo spirito del caposaldo fondativo della nostra civiltà politica.

Infine, per quanto riguarda il giovane che avrebbe – e se lo ha fatto ha sicuramente sbagliato – causato danni a oggetti custoditi nella casa comunale e tentato di aggredire gli amministratori, si spera che l’amministrazione stessa voglia considerare anche la via della comprensione e della riconciliazione. Si chiede, infatti, di attivare tutti i canali possibili per risolvere questo e altri casi simili che possano essere presenti sul territorio comunale, affinché la bussola di chi amministra non sia solo quella della rigida regola, ma anche quella della solidarietà. Infatti, la crescita costante dei costi di beni e servizi e la complessità dei fenomeni socio-culturali, a cui siamo attualmente esposti, richiedono alle lavoratrici e ai lavoratori una capacità reddituale sempre più alta per far fronte alle esigenze dei componenti, in special modo se minori, della propria famiglia. Pertanto, in attesa che nuovi assetti macro-economici possano risolvere le criticità attuali, la via della solidarietà verso chi attualmente versa in serie difficoltà economiche può e deve essere percorsa, a cominciare dagli amministratori locali, che hanno contatto diretto con i cittadini e che assolvono al difficile compito di farsi garanti dell’organizzazione dello Stato Italiano sul territorio.

 Sassano, 11 ottobre 2015

domenica 11 ottobre 2015

RANDAGISMO: analisi e proposte

In alcuni Paesi ci sono esempi positivi di risultati nel migliorare l’ambiente, come il risa­namento di alcuni fiumi che sono stati inquinati per tanti decenni, il recupero di boschi autoctoni, o l’abbellimento di paesaggi con opere di risa­namento ambientale, o progetti edilizi di gran­de valore estetico, progressi nella produzione di energia non inquinante, nel miglioramento dei trasporti pubblici. Queste azioni non risolvono i problemi globali, ma confermano che l’essere umano è ancora capace di intervenire positiva­mente. Essendo stato creato per amare, in mezzo ai suoi limiti germogliano inevitabilmente gesti di generosità, solidarietà e cura.

Papa Francesco, Enciclica “ Laudato si’ “, 24 maggio 2015, 58.


LA PREMESSA

Il difficile momento attuale è tutto concentrato in un fotogramma, afferma il dott. Salvatore Gasparro davanti alle immagini del degrado della stazione ferroviaria Sassano-Teggiano in territorio di Sala Consilina: incuria verso l’ambiente, verso gli esseri viventi e verso il diritto dei cittadini alla mobilità. Inutile riportare le parole di Papa Francesco su quanto di positivo si va facendo in molti luoghi per la cura della “casa comune”. Davanti alle immagini raccolte in questo luogo ci fermiamo a riflettere tanto sulle responsabilità, quanto sugli effetti che questi fatti hanno sull'assetto socio-culturale di un intero territorio.

La generale scarsa sensibilità nei confronti dei beni ambientali e del servizio di trasporto pubblico locale, settore nel quale raccogliamo continue lamentele da parte degli utenti e delle famiglie, si accoppia all'insolvenza pubblica nei confronti del problema del randagismo. La prima pietra di un canile costosissimo fu posta in piena campagna elettorale nel 2009. Tutta la stampa locale partecipò alla manifestazione, raccogliendo la soddisfazione del Presidente della Comunità Montana dell’epoca (e anche attuale) e del candidato sindaco del comune valdianese che dovrebbe svolgere un ruolo di indirizzo politico-amministrativo per l’intera vallata. In particolare, in un pezzo apparso su ValloWeb il 28 maggio 2009 (si sarebbe poi votato l’8 giugno), si legge testualmente:

Viva soddisfazione è stata espressa dall'amministrazione comunale di Sala Consilina guidata dal sindaco Gaetano Ferrari per la messa a dimora della prima pietra per la realizzazione di un canile, una struttura senza precedenti nel Vallo di Diano. “Il progetto preliminare e definitivo è stato redatto dalla Comunità Montana- spiega orgogliosa il presidente del consiglio comunale di Sala Consilina Maria Stabile- l’intervento prevede la realizzazione di un ricovero sanitario per cani, prevede uno spazio per uffici amministrativi e ambulatori medici adeguatamente attrezzati. Inoltre il canile presenta uno spazio specifico per il ristoro dei cani randagi. Per questo primo intervento sono previsti 750,000 euro mentre nel secondo intervento è in progetto l’ampliamento di ristoro per i cani per un costo pari ad altrettanti 700,000 euro” .

Il problema è che, dopo la prima pietra e dopo aver realizzato le strutture murarie, nulla è stato più fatto, nell'indifferenza di molti. Intanto, c’era da portare in porto una campagna elettorale per una legislatura che avrebbe visto realizzarsi la cessione della rete idrica e la soppressione del tribunale di Sala Consilina. Ai cittadini che amano puntare il dito o a chi si affretta a declinare qualsiasi responsabilità, chiediamo solo di riflettere. Intanto, prima di decidere a chi addebitare le colpe di questo stato di cose, potremmo fare qualcosa di concreto, cercando di non imbrattare la stazione e adottando, così come suggerisce il dott. Gasparro, un cagnolino della cucciolata nata presso la stazione di Sassano-Teggiano della ferrovia Sicignano-Lagonegro, chiusa al traffico nel 1987 e aperta al degrado nei giorni nostri.  


L'INCONTRO

Per discutere del randagismo nel Vallo di Diano, Sabato 10 ottobre si è tenuta a Trinità di Sala Consilina un incontro-dibattito, cortesemente ospitato presso i locali della Parrocchia della Santissima Trinità, così come annunciato nella locandina riportata in questa pagina.

Oltre alle associazioni presenti al tavolo tecnico, in aula sedevano rappresentanti di altre associazioni del Vallo di Diano, il vice-presidente della Comunità Montana e sindaco di Padula, Paolo Imparato, e l'imprenditore padulese Angelo Caputo. Le due ultime presenze non erano casuali. Infatti, sia il vice-presidente Imparato, sia l'imprenditore Caputo hanno riportato una volontà comune di stipulare una convenzione, sulla base del progetto di coinvolgimento dei privati nel completamento e nella gestione dell'opera (project financing), per un ulteriore investimento di un milione e duecentomila EUR sulla struttura del canile comprensoriale. Si ricorda che l'opera, di cui è iniziata la costruzione nel 2009 (in piena campagna elettorale) è già costata al pubblico 500mila EUR circa. La stipula della convenzione per
Locandina dell'evento del 10 ottobre 2015.
questo ulteriore investimento (privato) è però di là da venire. 

Quest'ultima notizia, che in qualche modo chiarisce il futuro destino del canile comprensoriale di località Marroni, fornisce solo una risposta nel medio-lungo periodo al problema del randagismo nel Vallo di Diano che, come ben descritto da Isabella Veronica Gallo e da Elisa Utizi, ha bisogno di un approccio culturale nuovo da parte della collettività. Innanzitutto, per evitare che si verifichi il fenomeno dell'abbandono, vi è bisogno di una nuova sensibilità da parte di ciascun cittadino. Inoltre, per scongiurare il proliferare del numero di esemplari canini raminghi nelle strade e nelle campagne dei nostri paesi, vi è la necessità di lanciare una campagna di sterilizzazione su tutto il territorio.  

La sede locale del Codacons, per tramite di Salvatore Gasparro, ha colto l'occasione per proporre la stipula di una convenzione da attivare tra i veterinari del Vallo di Diano, aventi strutture idonee alla pratica della sterilizzazione di cani, e i 15 comuni del Vallo di Diano. Sulla base di questa convenzione si potrà avviare, anche nel brevissimo periodo, una campagna efficace di sterilizzazione su tutto il comprensorio. Sull'aspetto più propriamente pedagogico, non possiamo che auspicare campagne mediatiche sempre più frequenti ed efficaci sulla cura di questi animali.

La nostra associazione, pur considerando l'utilità dell'evento, esprime tuttavia rammarico per la gestione dell'incontro-dibattito. Infatti, a nostro modesto parere, si poteva e si doveva lasciare più ampio spazio ad alcuni aspetti tecnici, essenziali per dare un quadro più completo del fenomeno, non solo sotto l'aspetto dell'analisi dei fatti, ma anche per quanto concerne la praticabilità delle proposte atte a trovare una soluzione in tempi relativamente brevi a un fenomeno che sta assumendo una dimensione preoccupante.