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martedì 24 luglio 2012

C'era una volta... (una fiaba di questi anni bui)

E come in una fiaba, in questi anni bui, dove i furbi e i farabutti sono diventati uomini rispettabili, vi racconto cose che succedevano tanti anni fa. Eravamo nel giugno del 1988 e un consorzio di comuni gestiva il servizio idrico nel Vallo di Diano. Un cittadino, vedendosi ingiustamente addebitato quasi il doppio del costo del consumo idrico, per un evidente meccanismo di cumulo dello stesso nelle fasce tariffarie più esose, scrive la seguente lettera al Consorzio dei Comuni per gli Acquedotti del Cilento.


Si riportano alcuni passaggi della lettera,nella quale un cittadino lamentava una frequenza biennale della lettura del contatore e rilevava quanto segue: la seconda eccedenza in mc risulta essere più onerosa della prima eccedenza del 100% (il doppio), ritenendo che l’importo delle fatture a conguaglio non viene equamente distribuito nel corso degli anni, venendosi così a verificare l’inconveniente (per l’utente) di dover pagare una somma di danaro non corrispondente al suo effettivo consumo, si chiede che le eccedenze vengano distribuite equamente nei trimestri precedenti alla fattura a conguaglio in modo da evitare l’accumulo di svariati mc sotto la voce “II eccedenza”.
E la fiaba di questi lunghi anni bui continua con la risposta a quella dignitosa e intelligente lettera.


Il cittadino, evidentemente, si scontrava contro la volontà di perseguire fini diversi da quelli di un equo compenso per la fornitura idrica. Ed ecco il modo in cui si operava. 

Si immagini che un utente abbia un consumo annuo di 50 mc e che paghi i primo 40 mc ad una tariffa di 0,50 EUR/mc e i restanti 10 mc a 1,00 EUR/mc. Allora, se la sua bolletta è calcolata sul consumo di un anno, come sotto, l'utente pagherà 30 EUR all'anno e, quindi, 60,00 EUR in due anni. Invece, se il calcolo dell'importo viene fatto sul consumo di due anni, ecco che il costo aumenta a 80,00 EUR per il meccanismo delle eccedenze spiegato sotto.




Per ritornare ai tempi nostri, con la sentenza n. 176/11 (anno 2011) del Giudice di Pace di Sala Consilina, apprendiamo che la ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania è stata condannata al pagamento delle spese della lite per un importo pari a 850,00 EUR, che è stato pienamente accolto il ricorso dell’utente difeso da un legale CODACONS della nostra sede; ossia, sono state annullate due fatture, una di 288,13 EUR, una di 49, 50 EUR, nonché una penale richiesta dalla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania. Ma vediamo in dettaglio che cosa si contestava alla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania. Così come si legge nella sentenza n. 176/11: “il sistema di fatturazione adottato dal consorzio convenuto era irregolare in quanto le somme richieste erano calcolate con il criterio delle eccedenze, che consiste nell’applicare tariffe maggiori per ogni soglia di consumo superiore al limite stabilito per il trimestre”.
E vediamo che cosa dice il Giudice dice su quanto esposto:  Dal regolamento … si evince che il sistema della cosiddetta “spalmatura”, ossia della regolare tariffazione per il consumo effettuato nei quattro trimestri dell’anno solare, si applica quando la società è in grado di procedere alla rilevazione dei consumi in tutto il periodo di tempo anzidetto. Nel caso di specie la convenuta [CONSAC S.p.A. di Vallo della Lucania, n.d.r.], nonostante il contatore fosse posto all’esterno, non ha provveduto alla rilevazione di detti consumi secondo i criteri previsti… Si fa inoltre rilevare che tali contestazioni sono state fatte rilevare anche con apposito reclamo che la Consac non ha ritenuto di dover tenere in considerazione“. Il Giudice conclude che “la domanda come proposta dall’attore è fondata in fatto ed in diritto e merita, pertanto, pieno accoglimento”.


Nel 1988, tuttavia, non esisteva l'istituto del Giudice di Pace e chissà quante volte le famiglie hanno dovuto pagare in più...


Oggi la storia si ripete in forme leggermente diverse, in seguito agli aumenti deliberati dall'ATO nell'ottobre 2011, secondo il seguente schema.



Nel 2011 erano arrivate a casa degli utenti delle bollette per il servizio idrico particolarmente salate. A Luglio 2010, infatti, da quanto risulta dalle bollette inviate dalla ditta CONSAC S.p.A. di  Vallo della Lucania da me visionate, scattava un aumento tariffario e un nuovo regime di calcolo sui consumi idrici. Nel 2012, infine, ci si accorgeva di un ulteriore aumento di “quasi 0.30 EUR sulla tariffa base”. Allora ho dovuto ricostruire l’iter autorizzativo di questi aumenti. Mi sono accorto di quanto segue. Nella delibera del 3 novembre 2011 dell’Assemblea ATO “Sele” si discute dell’efficacia delle delibere precedenti (che autorizzano l’aumento tariffario). Secondo quanto leggiamo in questa illuminante delibera, sempre che il nostro Italiano non ci inganni, l’aumento tariffario avrebbe potuto essere praticato dalla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania a partire (a essere ottimisti!) dal 10 ottobre 2011. E invece... no. 

Questi aumenti venivano già praticati dal luglio 2010Direte, ma sono piccola cosa... un centesimo a metro cubo. Di che ci lamentiamo? Ed ecco spuntare un secondo meccanismo, che definiremo ULTIMO

Invece di effettuare un cospicuo aumento delle tariffe, allora, si è scelto di seguire un'altra strada: viene ridotta la quantità di liquido prezioso che si paga nelle fasce a tariffa minore, cosicché, nei fatti, si effettua un aumento non banale. Dai calcoli fatti sono ben 170 mc di acqua che vengono sottratti dalle tariffe più basse per essere portati alla tariffa massima. Ed ecco l'arcano delle bollette a quattro cifre intere: un aumento dovuto alla sottrazione del consumo da calcolare a tariffe più basse (definito strozzamento delle fasce tariffarie nella simulazione di sopra, dove si fa vedere l'effetto sul costo per la famiglia che ha lo stesso consumo di quella nell'esempio precedente).

Questo piano tariffario veniva elaborato dalla ditta CONSAC S.p.A. con sede in Vallo della Lucania, applicato per oltre un anno prima della definitiva approvazione (non retroattiva) dell'ATO, che ha confidato, per l'approvazione del novembre 2011, nello studio fatto dalla suddetta ditta. Nel consiglio di amministrazione dell'ATO, in quel tempo, sedeva il Sindaco di Sala Consilina che, pochi mesi dopo aver approvato anch'egli il nuovo piano tariffario, cedeva la gestione del servizio idrico del proprio paese proprio alla ditta CONSAC S. p. A. Lo stesso, quando votava in assemblea,  lo faceva anche con deleghe di molti altri sindaci del Vallo di Diano. Quando si parla di servizio al cittadino!

Intanto ascolto Vasco Rossi che canta... "sì, stupendo!"... con tutte le strofe che precedono e che seguono.

domenica 22 luglio 2012

Le tre bellezze di Sala Consilina


Tutte racchiuse in un unico luogo: San Raffaele, un rione di Sala Consilina, così denominato dall'omonima cappelletta che ospita l'effigie dell'Arcangelo. Tre bellezze da indentificarsi, secondo il prof. Giuseppe Colitti, nella salubrità dell'aria, la bontà delle specialità culinarie e l'avvenenza delle ragazze del posto. Tre bellezze che vengono riscoperte ogni anno da molti abitanti del paese, che ormai conducono la loro vita nella piana, durante le calde sere di luglio dedicate ai piatti tipici e all'artigianato artistico locale nel posto più alto di questa ridente cittadina del Vallo di Diano. In queste serate la vallata  può essere ammirata da questo estremo presidio abitativo, in uno dei punti forse più suggestivi di San Raffaele, mentre si è immersi in una brezza perenne che spira da un'insenatura del monte sovrastante. "Allegracore" è il nome del posto e il nome dell'associazione che dà vita a queste serate, con appuntamenti estivi periodici.

Piazza Umberto I a Sala Consilina agli inizi del '900 (foto tratta
dal sito ufficiale del Comune).

Tre bellezze che oggi resterebbero ignorate, se non fosse per la meritoria azione di questo gruppo di volenterosi, ancorati ai valori (ormai non più tanto solidi) della buona tradizione locale. Così il lento deteriorarsi di tanti palazzi storici disabitati, che non trovano più un utilizzo nei frenetici tempi moderni, ci ricorda il dovere di segnalare l'esistenza di questo immenso patrimonio immobiliare da recuperare e rivalutare. La semplicità e, al contempo, l'autenticità e la compostezza delle persone che abitano queste parti alte di Sala Consilina ci spingono a chiederci perché, se tante bellezze sono concentrate in un solo posto, sono poi riscoperte solo una volta all'anno.

Cappella di San Raffaele (foto tratta dal
sito ufficiale del Comune di Sala Consilina).

Il discorso sulla qualità (non eccelsa) della vita di questi anni, poi, ci indurrebbe a dire che il posto, oltre a ospitare, nell'ex palazzo Vescovile situato lungo la salita Gioberti, la casa circondariale, potrebbe bene ospitare altre strutture di servizio e luoghi per la ricreazione. La presenza dei giovani mi ha fatto pensare ad un naturale e speciale locale all'aperto, di quelli che spesso si ritrovano nei posti di villeggiatura. La serenità del luogo provocherebbe una rispettosa gioia nelle giovani generazioni; di questo ne sono certo. Queste gambe slanciate, che affrontano le salite senza le difficoltà dei pur allenati anziani, avrebbero di che godere nelle lunghe serate durante le loro vacanze estive e chi, emigrato da Sala da anni o desideroso di visitare le tre bellezze del paese, volesse trascorrere i mesi estivi in compagnia del "bello", potrebbe usufruire di un panorama d'eccezione, dell'ospitalità della gente del posto, di aria salubre e di buon cibo.


Sala Consilina ieri (sopra) e oggi (sotto) - le foto sono 
tratte dal sito ufficiale del Comune di Sala Consilina.

Palazzo Vesci, il portale (foto tratta dal
sito ufficiale del Comune di Sala
Consilina).
Tuttavia, per quanto ne so, in questo posto non esistono strutture ricettive. Vero è che qualche "bed&breakfast" è stato creato da alcuni amministratori di Sala Consilina, presenti e passati, ma, al più, nelle loro seconde o terze dimore, o in quelle di parenti, in modo che non sapremmo se definire queste operazioni come un tentativo (fatto anche con finanziamenti pubblici) di rilancio turistico del paese. Si tratta, come è facile intuire, di scarsa lungimiranza e di pochezza di vedute. Ma questo è un altro discorso, che dovrebbe essere affrontato in altri contesti e al quale qui possiamo solo accennare per comprendere perché a San Raffaelle non ci sia nè un ristorante, nè un affittacamere, nè un ritrovo pubblico per le giovani generazioni. Eppure quei giardini pensili, quel terrazzo naturale, quei palazzi storici di indubbio fascino, quelle stradine che sembrano nascondere gli anni della storia più remota di queste zone meriterebbero più attenzione e più spirito di iniziativa. L'amministrazione, troppo distratta, forse, nel portare avanti le esternalizzazioni dei servizi e l'urbanizzazione della piana, dovrebbe incentivare la creazione di luoghi di benessere collettivo per gli anziani e le giovani generazioni. Ma anche questo è un discorso lungo, che presto dovremo affrontare in altri contesti. Agli abitanti del Vallo resta però la gioia di aver goduto del buon cibo, dell'aria salubre e dell'ospitalità delle persone del posto per due sere di seguito, in queste calde serate di luglio.

lunedì 9 luglio 2012

SALA CONSILINA: SI TORNA AL PRIMO QUADRIMESTRE

Stanno arrivando a casa dei cittadini di Sala Consilina le bollette del "primo quadrimestre" del consumo idrico e alcune comunicazioni, inviate dalla ditta CONSAC S. p. A. con sede legale in Vallo della Lucania. Tuttavia, alcuni cittadini di Sala Consilina avevano spedito al Sindaco pro tempore e, solo per conoscenza, alla ditta CONSAC S. p. A. una missiva in cui essi negavano il proprio consenso alla cessione del contratto di fornitura idrica. Nella stessa missiva si invitava la ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania a non inviare altre bollette, in quanto i cittadini stessi (con senso civico esemplare) si rendevano disponibili a pagare il dovuto (consumo idrico e depurazione) secondo quanto previsto dal contratto stipulato con il Comune di Sala Consilina. In queste ultime comunicazioni della ditta CONSAC S. p. A. si legge:

 "L'anticipo di consumo non risulta versato".  

Su questa vicenda avevamo già depositato - come sede CODACONS del Vallo di Diano - un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sala Consilina, per poter salvaguardare i legittimi interessi dei cittadini che avevano già versato l'anticipo di consumo all'Ente Comunale all'atto della stipula del contratto. Infatti, non si può richiedere due volte un anticipo di consumo per la stessa fornitura.

Inoltre, alcuni cittadini salesi si sono costituiti in Comitato - il Comitato ABC - per proporre una tornata referendaria proprio sul tema dell'acqua pubblica. Essi, nel proporre due quesiti referendari, uno abrogrativo, uno consultivo, certamente credevano in quanto riportato in una delibera del Consiglio Comunale di Sala Consilina (DCC n. 11 del 20-02-2010), approvata all'unanimità, nella quale si legge:

  ... l'accesso all'acqua, già alla luce dell'attuale nuovo quadro legislativo, e sempre più in prospettiva, se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente, rappresenta: una causa scatenante di tensione e conflitti all'interno della comunità internazionale; una vera emergenza democratica e un terreno obbligato per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale.


Bei propositi. Tuttavia, in un'altra delibera (DCC n. 13 del 17-04-2012), si legge:  


IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTA l’istanza data 1/2/2012 acquisita al protocollo del Comune in pari data al n.1431 del Comitato “A B C -Acqua Bene Comune– Sala Consilina e relativa documentazione allegata con la quale si richiede l’ammissibilita’ di n.2 referendum di cui uno abrogativo che testualmente recita “Volete voi che si abroghi la deliberazione del Consiglio Comunale n.30 del 2 dicembre 2011 avente ad oggetto:la decisione di trasferire alla Società Consac Gestioni Idriche s.p.a. di Vallo della Lucania la gestione delle reti e degli impianti esistenti sul territorio comunale nella loro completezza ed integrità” ed altro consultivo che testualmente recita “Ritenete voi conveniente per l’intera cittadinanza che la gestione della rete idrica di Sala Consilina sia effettuata da una societa’ pubblica appositamente costituita?”;


CON VOTI favorevoli 12 e contrari 4 su 16 consiglieri presenti e votanti, compreso il Sindaco, resi nei modi e termini di legge,


D E L I B E R A


Dichiarare la non ammissibilità dei quesiti referendari di cui alle premesse presentati dal Comitato A B C –Acqua Bene Comune – Sala Consilina per le motivazioni riportate nella narrativa del presente atto deliberativo.


Ricordiamo chi erano i consiglieri assenti: Borgia Giovanni e Vocca Bruno per la maggioranza; Giuseppe Altieri e Amedeo De Maio per la minoranzaEd ecco che si ritorna, come nel gioco dell'oca, al punto di partenza. La ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania, senza effettuare la lettura dei contatori, invia - sulla base di un consumo annuo ipotizzato - le fatture in acconto ai cittadini di Sala Consilina.  


Per evitare, allora, altre spese al cittadino che, per quanto riportato anche in Consiglio Comunale dai Consiglieri Paladino e Galiano, ha difficoltà - per il momento di crisi che la Nazione attraversa - a sostenere i rincari e le diverse e onerose modalità previste dalla cessione del contratto di utenza dal Comune di Sala Consilina alla ditta CONSAC S. p. A., possiamo suggerire di effettuare un tentativo di dialogo con il Sindaco pro tempore anche per evitare lunghi ed estenuanti contenziosi con l'Ente Comunale. In effetti, il Comitato ABC ha adito la Magistratura per quanto riguarda la mancata ammissibilità dei quesiti referendari e si pensa che, entro il prossimo Novembre, si potrebbe risanare una situazione che a molti è subito apparsa paradossale: dichiarare quanto scritto nella delibera del 2010 e poi, due anni dopo, non concedere un referendum locale sulla questione dell'acqua. 

Tenuto conto di queste situazioni, in qualità di responsabile della sede CODACONS locale posso suggerire l'invio, dopo attenta lettura, della missiva seguente al Sindaco di Sala Consilina. Si porti allora, in doppia copia, all'Ufficio Protocollo quanto riportato sotto, dopo aver compilato le parti mancanti. Si depositi una copia allo stesso Ufficio e si conservi una seconda copia per il proprio archivio.  

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Mitt.: ______________________________________     

Via ________________________________,  n_____

84036 Sala Consilina (SA)


 Codice Fiscale _______________________________


Al Sindaco pro tempore del Comune di Sala Consilina
Via Mezzacapo - Sede Municipale
84036 Sala Consilina (SA)

 Sala Consilina, __________________ 2012 


La/Il sottoscritta/o_________________________________________, nata/o a________________________ il______________, residente a Sala Consilina  alla via _________________________ N.___, avendo comunicato alla S. V. di non intendere accordare il consenso di trasferimento del proprio contratto di fornitura idrica alla ditta CONSAC S. p. A. con sede legale in Vallo della Lucania, avendo successivamente appreso dai manifesti affissi a cura del Comune di Sala Consilina dell’interpretazione giuridica data, sulla base di un parere della “Commissione nazionale sulla vigilanza delle risorse idriche”, alla cessione del contratto di fornitura idrica alla ditta CONSAC S. p. A., rende noto alla S. V. quanto segue.

 La ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania, ancorché impresa a capitale pubblico, mostra di perseguire scopi lucrativi, muovendosi, nell’ambito del mercato, con investimenti in altri settori. Tale ditta, inoltre, opera in regime tariffario e con metodi di rilevamento del consumo idrico diversi da quelli adottati, fino all’anno 2011, dal Comune di Sala Consilina. La stessa ditta adotta metodi operativi onerosi per l’utente, laddove il Comune di Sala Consilina interveniva sulla rete idrica pubblica – nella maggior parte dei casi - con i propri operatori idraulici senza gravare sulla bolletta dei cittadini. I consumi addebitati all'utente, inoltre, sono attualmente presunti e stimati sulla base di dati trasferiti, si immagina (e senza bisogno di specificare che ciò sia avvenuto senza il consenso della/del sottoscritta/o), dall’Ente Comunale alla ditta CONSAC S. p. A.

Pertanto, le condizioni contrattuali stipulate dalla/dal sottoscritta/o e dal Comune di Sala Consilina per la fornitura del servizio idrico sono state completamente stravolte, mentre la ditta CONSAC S. p. A. sembra addirittura disconoscere, così come riportato su di una nuova bolletta per il primo quadrimestre 2012, recapitata all’indirizzo specificato sopra, l’anticipo fornitura già versato all’Ente Comunale all’atto della stipula del contratto originario. La stessa ditta era stata già invitata, con missiva presedentemente richiamata e indirizzata anche alla S. V., a non insistere nell’invio di ulteriori bollette, in quanto per gli utenti e per la/il sottoscritta/o, in particolare, il contratto di utenza risultava non solo stravolto, ma di gran lunga più svantaggioso in termini di tariffe e, per quanto detto, di modalità operative. Ciò anche a causa di una pratica non perfettamente legittima di addebitare alla/al sottoscritta/o consumi idrici presunti. E’ poi bene notare che tali richieste vengono effettuate, dalla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania, con addebito delle spese di spedizione delle bollette, in tre quadrimestri piuttosto che – come avveniva in precedenza - in un anno con più rate e senza spese di spedizioni del materiale cartaceo. Si nota, infine, che la ditta CONSAC S. p. A. insiste nell’imporre modalità e tariffe mai prima concordate dalla/dal sottoscritta/o con il Comune di Sala Consilina, che ha di recente inviato bollette per la fornitura del servizio idrico per l’anno 2011. Questa anomala e concomitante spedizione di bollette in un periodo non facile per le famiglie, è particolarmente inopportuna e ingenera non poche difficoltà nel bilancio familiare.

Per tutto quanto esposto sopra, la/il sottoscritta/o ribadisce quanto già comunicato nelle precedenti missive e invita l’Ente Comunale a tenere fede a quanto stipulato nel contratto di fornitura di un servizio di primaria importanza per lo svolgersi di una vita degna di essere chiamata civile. Infatti, il servizio idrico, contrariamente a quanto un’errata e fuorviante interpretazione giuridica possa far pensare, non è una fornitura di carattere strettamente privatistico, ma investe la sfera pubblica, con implicazioni che esulano dalla semplice fuizione di un bene materiale qualsiasi. Infatti, la natura pubblica del bene comune “acqua” è stata ribadita dal refendum dell’11 e 12 giugno 2011. La fruizione di questo bene comune, quindi, permette la conduzione di una vita dignitosa ai cittadini di una comunità civile. Questi concetti venivano, di fatto, così esposti nella delibera n. 11 del C. C. del 20-02-2010, nella quale si dichiara l’acqua un bene comune, essenziale ed insostituibile per la vita di ogni essere vivente, un diritto inviolabile, universale, inalienabile ed indivisibile dell'uomo, che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall'art. 2 della Costituzione della Repubblica Italiana; il servizio idrico integrato un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.

E’ utile anche ricordare che il Comitato ABC di Sala Consilina aveva promosso un’azione refendaria che avrebbe potuto sanare il “vulnus” sociale ed amministrativo dovuto alla cessione di un servizio erogato in economia dall’Ente Comunale ad una Società per Azioni che, per quanto detto sopra, pur interamente a capitale pubblico, sta mostrando di perseguire scopi lucrativi che esulano da un’interpretazione strettamente pubblica dell’erogazione del servizio idrico riportata nella delibera citata sopra. Proprio in base a tali principi, si potrebbe ribadire quanto riportato in premessa nella stessa delibera, ossia, l'accesso all'acqua, già alla luce dell'attuale nuovo quadro legislativo, e sempre più in prospettiva, se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente, rappresenta: una causa scatenante di tensione e conflitti all'interno della comunità internazionale; una vera emergenza democratica e un terreno obbligato per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale. Tuttavia, nonostante i buoni propositi espressi nella citata delibera e approvati all’unanimità dal Consiglio Comunale di Sala Consilina, veniva respinta, con delibera del C. C. n. 13 del 17-04-2012, la proposta di refendum consultivo sull’acqua che chiedeva a noi cittadini se ritenessimo conveniente che la gestione della rete idrica di Sala Consilina fosse effettuata da una societa’ pubblica appositamente costituita.


Per quanto sopra esposto, si chiede – ai sensi degli artt. 1410 del C. C.- alla S. V. di intervenire prontamente – nelle more di future definizioni giudiziarie della questione referendaria oggetto di attenzione da parte della Magistratura, adita dal Comitato ABC -  affinché tutte le clausole del contratto stipulato con l’Ente Comunale possano essere onorate dalla ditta CONSAC S. p. A. che, ribadiamo, senza il consenso della/del sottoscritta/o sta erogando il servizio idrico alla propria famiglia che vive in nell’abitazione sita nel Comune di Sala Consilina all’indirizzo specificato sopra. La/il sottoscritta/o si riserva, infine, ogni utile azione atta alla tutela di un diritto inviolabile, universale, inalienabile ed indivisibile dell'uomo, che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall'art. 2 della Costituzione della Repubblica Italiana.


Distinti saluti,

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