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mercoledì 18 novembre 2015

Un nuovo patto politico contro il rischio di desertificazione sociale del Vallo di Diano

Si torna a scrivere su cose ormai note. E come nella trama scontata di un film drammatico, assistiamo alle sequenze finali, nelle quali i protagonisti devono purtroppo prendere atto di un triste epilogo: la desertificazione sociale della vallata.
Così come altri giornalisti e analisti hanno fatto rilevare in questi giorni, l'inizio del declino del Vallo di Diano può essere fatto coincidere con l’anno 1987. Proprio in quell’anno veniva chiusa al traffico la linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro. Poche le voci contrarie alla chiusura allora. Pochissime le voci favorevoli alla riapertura oggi. Molti, invece, i tentativi di speculazione e di aggressione nei confronti della strada ferrata. Solo per citare un esempio eclatante, lo stesso sindaco pro-tempore di Sala Consilina veniva rinviato a giudizio, nel 2013, insieme al direttore dei lavori del viadotto autostradale e del direttore dei lavori dell'Anas, per alcuni lavori compiuti sul viadotto stesso in località Quattro Querce a Sala Consilina. Il processo (*) si sta oggi svolgendo a Lagonegro, nell’indifferenza dei più, dopo la chiusura del Tribunale locale nello stesso anno 2013 voluta dal “Partito della Nazione” (PdN). L’intera vicenda ha dell’incredibile ed è indicativa, per chi volesse trarne qualche utile spunto di carattere socio-politico, di quanto sia tenuta in considerazione, in questo lembo di terra, la strada ferrata, che oggi potrebbe collegare i centri valdianesi alla linea ad alta velocità a soli 70 Km di distanza.

Si legge, infatti, in un articolo apparso su La Città il 6 gennaio 2013 a firma di Pasquale Sorrentino. … « da un significativo fascicolo fotografico sullo stato dei luoghi del Corpo Forestale dello Stato e dal verbale di accertamento della Direzione compartimentale di Rete Ferroviaria Italiana del marzo 2010 si evinceva che una stretta strada comunale di campagna, parallela alla linea ferroviaria, al servizio di un complesso immobiliare privato di nuova costruzione in località, aveva invaso il demanio pubblico ferroviario. La Procura aveva fatto richiesta di archiviazione al Gip. Questi però disponeva - anche a seguito di una nostra opposizione alla richiesta di archiviazione - l'imputazione coatta per danneggiamento della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro nei confronti del direttore dei lavori del viadotto e del direttore dei lavori dell' Anas. Lo stesso Gip ordinava l' imputazione coatta del sindaco di Sala Consilina per occupazione di demanio pubblico ferroviario». Il virgolettato contenuto in uno degli innumerevoli (quanto inutili!) comunicati della Sede Codacons del Vallo di Diano.

 Naturalmente, gli eventi che si sono succeduti negli anni non hanno fatto altro che mettere in evidenza una sorta di cecità di un’intera classe dirigente e dei clarinetti che l’hanno sostenuta. Pronta a dilaniarsi su questioni di potere locale, questa congrega di opere pie è stata totalmente incapace di progettare un futuro di prosperità per le future generazioni. Così come nel medioevo, quando ai valvassini bastava godere di un potere periferico quali rappresentanti di un più solido e dispotico potere centrale, alcuni amministratori locali hanno fatto a gara per occupare poltrone utili solo per la distribuzione delle pubbliche commesse. Ed è stato così che alcuni appalti di opere pubbliche hanno percorso strade circolari, ritornando al mittente nella terra di nessuno, dove la giustizia sociale è diventata un miraggio ancor prima di quel fatidico 13 settembre 2013.

E proprio nel 2013 furono in pochi a partecipare alla marcia organizzata dalla sede Codacons locale: si partiva dal Tribunale per arrivare al punto più vicino della linea Sicignano-Lagonegro in località Sant’Agata. Molti ci derisero. Ma quella marcia era solo l’inizio di un triste percorso verso il deserto sociale che si stava parando davanti agli occhi dei valligiani. Avranno adesso di che ridere i benpensanti di allora. Ancora prima – nelle amministrative locali del 2009 - molti non compresero una candidatura a Sala Consilina per un esperimento politico che andasse al di là dei confini del paese e che investisse temi comuni a tutta la vallata. E così, in occasione delle regionali del 2015, abbiamo dovuto vedere affissa sui muri di quella stessa cittadina l’assurda frase “Io voto salese”. Mentre proprio ai cittadini di Sala Consilina doveva essere proposto un nuovo patto politico. Per il fatto stesso che essi fossero residenti in quello che una volta fu il paese capofila della vallata, era necessario - per quegli stessi cittadini - farsi promotori di esperimenti politici che potessero ridare slancio alla vita socio-economica di tutto il Vallo di Diano. E, invece, prima le annunciate dimissioni dei sindaci della vallata, mai formalizzate, per protestare contro la soppressione del tribunale, poi il “voto salese” hanno definitivamente rotto questo patto tra i cittadini della vallata, implicitamente accettato da molti. Ora nemmeno si prova più a chiamare gli altri sindaci a raccolta per scongiurare, con uno “scatto d’orgoglio”, la definitiva perdita di un carcere-gioiello, dove il numero di ore trascorse fuori dalla cella erano ben otto e dove si potevano svolgere attività culturali e di formazione.

Addirittura, coloro i quali rappresentano localmente i materiali esecutori di questo ennesimo scippo, inscenano adesso strane esibizioni di protesta, offendendo l’intelligenza del cittadino medio.Ormai rotto il primo, adesso sarebbe opportuno un secondo patto politico tra la gente del Vallo di Diano. Un patto che possa, per prima cosa, scongiurare l’arrivo delle trivelle. Perché noi crediamo che la desertificazione sociale del territorio, l’impoverimento economico progressivo e l’abbrutimento del paesaggio siano funzionali alle mire di chi da questo Sahara vorrebbe estrarre petrolio a seimila metri di profondità. Un patto che vada stretto tra i cittadini e le forze extra-governative per un impegno reciproco. I cittadini valdianesi si impegnerebbero a risanare le ferite impresse al paesaggio e alla natura, nel rispetto delle vere vocazioni del territorio, mentre le forze sociali esterne si impegnerebbero a rendere questo territorio vivibile, costringendo il governo a riaprire al traffico la linea ferroviaria, ergendosi a salvaguardia dei presidi sanitari locali e facendo in modo che i servizi sottratti al cittadino nel corso degli anni vengano progressivamente ripristinati. Nessun paese sarà più capolfila di nulla nel nulla, ma si andrà verso la creazione di un’unione dei paesi del Vallo, per condividere servizi e risorse, ognuno con la propria identità storica e culturale, senza più cianciare su fantomatiche città.

E, soprattutto, tutti i cittadini si impegneranno a mettere in netta minoranza tutti i rappresentanti delle forze di governo in tutti gli enti locali del comprensorio. Perché, anche se molti sindaci, nonostante recenti adesioni spontanee, rinunciassero oggi alla tessera del PD (un partito che sembra avere una sorta monopolio politico localmente), ci sono molte altre tessere che possono portare consensi a quel PdN che tanto male ha fatto al Vallo di Diano. In questo partito esteso, infatti, si funge da rappresentante locale delle forze di governo e, nel contempo, da tenace oppositore delle decisioni del governo centrale. Per poter prendere in giro il cittadino anche alla prossima tornata elettorale. E perché sia sempre rispettato il motto “Io voto salese… e ne pago le spese “.



Sassano, 7 novembre 2015


* Si legga aggiornamento nel commento sottostante.


mercoledì 11 novembre 2015

Bomba o non bomba, si arriverà al dunque…

Salerno, 11 novembre 2015

Ore 9.50, aula n. 16 del Tribunale di Salerno. Entra il collegio giudicante (al completo). La quinta prima udienza del processo denominato Chernobyl dovrebbe iniziare tra un’ora circa. In aula pochi avvocati delle parti civili. E’ presente, come in ogni (prima) udienza finora celebrata, l'avv. Alfonso Penna che rappresenta il Comune di Sassano e supplisce all’assenza di vari altri legali che dovrebbero curare gli interessi di altri Comuni del Vallo di Diano. Tra le parti civili sono presenti in aula l'avv. Vera Sticco, che rappresenta Legambiente e Coldiretti, l’avv. Matteo Marchetti per il Codacons e Vincenzo Di Riso, referente del Comitato cittadino Ponte Barizzo di Capaccio. Anche il Ministero dell’Ambiente è rappresentato in aula.

Sono previste altre udienze prima della quinta prima udienza del processo Chernobyl. Colpisce la mancanza quasi totale di attinenza con quanto di grave si dovrebbe trattare in questa quinta prima udienza sullo smaltimento illecito di rifiuti. Telefonate, messaggini e vicende sentimentali tengono banco: l’amministrazione della Giustizia è anche tutto ciò. I fatti, legati ad un’intricata vicenda sentimentale che coinvolge varie persone, risalgono alla fine del 2013. Ma come è celere la Giustizia in alcuni casi! Più di una dettagliata deposizione testimoniale  su un uomo conteso tra due donne riempie il cuore di speranza che quanto accade in questo mondo è anche dettato dall'Amore, la forza attrattiva nel pensiero di Empedocle, e non solo dall’Odio, forza ritenuta repulsiva dallo stesso pensatore di Agrigento.Buongiorno principessa”… questo l’incipit dei messaggini letti in aula. E poi vacanze estive e gite domenicali raccontate con dovizie di particolari. Sembra di assistere ad un’edificante telenovela, di quelle che lasciano una traccia nell'animo. Ed è molto giusto che anche il “non posso vivere senza di terimbombi nelle austere aule dei nostri tribunali, per allietarne l’aulica atmosfera.

Oggi, tuttavia, si dovrebbe decidere sulla costituzione di parte civile di tutti gli Enti e di tutte le Associazioni che hanno fatto richiesta di prendere parte attiva al processo Chernobyl. Oggi si dovrebbe intraprendere un importante cammino per comprendere cosa sia successo negli anni 2006-2007 nei 41mila metri quadrati di terreno agricolo del Vallo di Diano posti sotto sequestro dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. E perciò, finito con le senz'altro formative testimonianze sulle vicende amorose di un fortunato (o sfortunato?) amante, i lavori giudiziari vengono sospesi per una decina di minuti. Sono le undici e con l'avv. Marchetti si pensa di andare al bar nelle immediate vicinanze del Tribunale a prendere il primo caffè della giornata, dopo la rapida colazione della mattina. La giornata è straordinariamente bella; un sole quasi primaverile riscalda le coste del capoluogo di provincia. Ma l'avv. Marchetti si accorge che qualcosa di anomalo sta succedendo: le porte del Tribunale stanno per essere chiuse proprio quando ci accingiamo a bere il caffè. Bevuto in tutta fretta l’agognata tazzina di caffè, si corre verso la porta del Tribunale. Che sta succedendo? Allarme bomba la risposta.

Corso Vittorio Emanuele a Salerno, ore 12:00 del giorno 11-11-2015


Con l’avv. Marchetti si aspetta al di fuori di quella porta, dalla quale escono a piccoli gruppi le persone. Verso le 11 e trenta si riesce a sapere che la quinta prima udienza del processo Chernobyl è stata rinviata al 20 gennaio 2016 (decisione presa in un attimo?). Antonello Venditti cantava “bomba o non bomba, noi arriveremo a Roma. A guardare la scena, anche nei volti delle persone che uscivano (per nulla allarmate, alcune – anzi – visibilmente felici) dalla porte in ferro del Tribunale, nel notare l’assembramento intorno allo stabile (una vera bomba avrebbe dovuto consigliare di allontanarsi ancora di più dal Palazzo di Giustizia), una domanda attraversava la mente: “Chi è Stato”? Di certo non tutti quei bambini e quelle maestre che aspettavano che l’allarme rientrasse nel bel mezzo di Corso Vittorio Emanuele. Essi erano stati distolti dalle attività quotidiane da chi è Stato, da chi decide se si va a scuola, se si celebrano i processi, se questi processi possono essere seguiti oppure no dalla stampa nazionale o locale. Quindi è Stato chi sorride di queste assurde vicende, facendo finta di stare dalla parte degli onesti. È Stato chi si dimostra indifferente, è Stato chi decide di non andare più a votare solo perché si è accorto di non aver votato molto attentamente in passato. È Stato chi non ha il coraggio di essere un cittadino ma preferisce il rassicurante abbraccio di un conformismo locale che porta dritto verso l'anticamera della corruzione e del malaffare, locale e globale. Intanto la prescrizione del reato di disastro ambientale, di cui sono accusati gli imputati, è prevista per il giugno del 2019. La sesta prima udienza si celebrerà nel 2016; un passo in avanti è stato fatto, nell'indifferenza della quasi totalità della stampa.

sabato 31 ottobre 2015

Il caso di Sala Consilina come paradigma della crisi socio-economica in atto

 La vicenda non finirà qui, ma in un’aula di Tribunale”. Questa è una parte della dichiarazione che il sindaco-avvocato di Sala Consilina ha rilasciato alla stampa locale dopo l’episodio avvenuto presso la casa comunale la mattina del 9 ottobre scorso. I fatti, così come si possono riassumere da quanto si apprende dai giornali, sono i seguenti. Un trentenne disoccupato con famiglia a carico si reca al Comune per chiedere un colloquio, finalizzato all'ottenimento di un posto di lavoro nell'ambito della raccolta dei rifiuti solidi urbani, con il sindaco di Sala Consilina. Sembrerebbe che, alla risposta non positiva del sindaco e del vicesindaco, entrambi al momento impegnati in una riunione nella sede comunale, il giovane abbia reagito in malo modo. La stampa riporta che la persona disoccupata è stata successivamente denunciata a piede libero, da entrambi gli amministratori, per danneggiamento e tentata aggressione. In seguito a questa notizia, è arrivata immediata la solidarietà, da parte del PD locale, ai due amministratori del Comune di Sala Consilina.
 
Per quanto concerne un’analisi più serena dei fatti, forse sarebbe bene aggiungere alcune considerazioni, che giustificano questo intervento fatto a titolo puramente personale. Premetto – per non lasciare alcun dubbio sull'adesione dello scrivente alla cultura del rispetto delle regole - che l’uso della violenza fisica e verbale è sempre da condannare, sia quando i cittadini protestano per i propri legittimi diritti, sia quando gli amministratori o i pseudo-politici locali stigmatizzano anche con toni offensivi (è successo!) quelle che essi percepiscono come indebite ingerenze, da parte di rappresentanti di associazioni locali residenti in altri paesi del Vallo di Diano, nei fatti rientranti nel perimetro del Comune, che è forse ritenuto invalicabile.

Veniamo al punto. Secondo chi scrive bisogna considerare, nell'analisi dei fatti, non solo la nostra contiguità amicale o politica al potere amministrativo locale, ma anche lo stato di esasperazione che la mancanza di lavoro può indurre in un giovane padre di famiglia. Si spera, infatti, che tale condizione emerga nell'aula del Tribunale a cui approderà, forse in altra regione, la questione. Tuttavia, leggendo di questi fatti e ascoltando alcuni commenti, viene immediatamente alla mente l’articolo 4 della Costituzione Italiana, di cui si riporta integralmente il testo: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Parole straordinarie, dosate nel modo più equilibrato possibile. Si parla di diritto al lavoro, ma anche del dovere di svolgere “un’attività o una funzione” all'interno della collettività, affinché la stessa possa progredire anche dal punto di vista “spirituale”. La richiesta che il giovane papà faceva era di un lavoro tra i più faticosi e forse anche tra quelli meno retribuiti.

E così, con il rimandare all'aula di un Tribunale la risoluzione del problema, forse si aggiunge disagio al disagio. Ecco che, con questa lettera, vorrei fare un appello, affinché le istituzioni della Repubblica Italiana possano “promuovere le condizioni che rendano effettivo” il diritto al lavoro di tutti quanti oggi non hanno un impiego. Se l’attuale difficile assetto socio-economico non permette di rendere “effettivo” questo fondamentale diritto, si faccia di tutto per trovare una soluzione tampone al disagio di molte famiglie. Alcune proposte di legge sono state presentate sul reddito minimo garantito: si dia perciò corso all'esame di uno di questi testi con urgenza. Non si dimentichi, inoltre, che la nostra Repubblica è stata fondata sul lavoro e così ci si adoperi, nel futuro, per trovare un’organizzazione sociale che onori lo spirito del caposaldo fondativo della nostra civiltà politica.

Infine, per quanto riguarda il giovane che avrebbe – e se lo ha fatto ha sicuramente sbagliato – causato danni a oggetti custoditi nella casa comunale e tentato di aggredire gli amministratori, si spera che l’amministrazione stessa voglia considerare anche la via della comprensione e della riconciliazione. Si chiede, infatti, di attivare tutti i canali possibili per risolvere questo e altri casi simili che possano essere presenti sul territorio comunale, affinché la bussola di chi amministra non sia solo quella della rigida regola, ma anche quella della solidarietà. Infatti, la crescita costante dei costi di beni e servizi e la complessità dei fenomeni socio-culturali, a cui siamo attualmente esposti, richiedono alle lavoratrici e ai lavoratori una capacità reddituale sempre più alta per far fronte alle esigenze dei componenti, in special modo se minori, della propria famiglia. Pertanto, in attesa che nuovi assetti macro-economici possano risolvere le criticità attuali, la via della solidarietà verso chi attualmente versa in serie difficoltà economiche può e deve essere percorsa, a cominciare dagli amministratori locali, che hanno contatto diretto con i cittadini e che assolvono al difficile compito di farsi garanti dell’organizzazione dello Stato Italiano sul territorio.

 Sassano, 11 ottobre 2015

domenica 11 ottobre 2015

RANDAGISMO: analisi e proposte

In alcuni Paesi ci sono esempi positivi di risultati nel migliorare l’ambiente, come il risa­namento di alcuni fiumi che sono stati inquinati per tanti decenni, il recupero di boschi autoctoni, o l’abbellimento di paesaggi con opere di risa­namento ambientale, o progetti edilizi di gran­de valore estetico, progressi nella produzione di energia non inquinante, nel miglioramento dei trasporti pubblici. Queste azioni non risolvono i problemi globali, ma confermano che l’essere umano è ancora capace di intervenire positiva­mente. Essendo stato creato per amare, in mezzo ai suoi limiti germogliano inevitabilmente gesti di generosità, solidarietà e cura.

Papa Francesco, Enciclica “ Laudato si’ “, 24 maggio 2015, 58.


LA PREMESSA

Il difficile momento attuale è tutto concentrato in un fotogramma, afferma il dott. Salvatore Gasparro davanti alle immagini del degrado della stazione ferroviaria Sassano-Teggiano in territorio di Sala Consilina: incuria verso l’ambiente, verso gli esseri viventi e verso il diritto dei cittadini alla mobilità. Inutile riportare le parole di Papa Francesco su quanto di positivo si va facendo in molti luoghi per la cura della “casa comune”. Davanti alle immagini raccolte in questo luogo ci fermiamo a riflettere tanto sulle responsabilità, quanto sugli effetti che questi fatti hanno sull'assetto socio-culturale di un intero territorio.

La generale scarsa sensibilità nei confronti dei beni ambientali e del servizio di trasporto pubblico locale, settore nel quale raccogliamo continue lamentele da parte degli utenti e delle famiglie, si accoppia all'insolvenza pubblica nei confronti del problema del randagismo. La prima pietra di un canile costosissimo fu posta in piena campagna elettorale nel 2009. Tutta la stampa locale partecipò alla manifestazione, raccogliendo la soddisfazione del Presidente della Comunità Montana dell’epoca (e anche attuale) e del candidato sindaco del comune valdianese che dovrebbe svolgere un ruolo di indirizzo politico-amministrativo per l’intera vallata. In particolare, in un pezzo apparso su ValloWeb il 28 maggio 2009 (si sarebbe poi votato l’8 giugno), si legge testualmente:

Viva soddisfazione è stata espressa dall'amministrazione comunale di Sala Consilina guidata dal sindaco Gaetano Ferrari per la messa a dimora della prima pietra per la realizzazione di un canile, una struttura senza precedenti nel Vallo di Diano. “Il progetto preliminare e definitivo è stato redatto dalla Comunità Montana- spiega orgogliosa il presidente del consiglio comunale di Sala Consilina Maria Stabile- l’intervento prevede la realizzazione di un ricovero sanitario per cani, prevede uno spazio per uffici amministrativi e ambulatori medici adeguatamente attrezzati. Inoltre il canile presenta uno spazio specifico per il ristoro dei cani randagi. Per questo primo intervento sono previsti 750,000 euro mentre nel secondo intervento è in progetto l’ampliamento di ristoro per i cani per un costo pari ad altrettanti 700,000 euro” .

Il problema è che, dopo la prima pietra e dopo aver realizzato le strutture murarie, nulla è stato più fatto, nell'indifferenza di molti. Intanto, c’era da portare in porto una campagna elettorale per una legislatura che avrebbe visto realizzarsi la cessione della rete idrica e la soppressione del tribunale di Sala Consilina. Ai cittadini che amano puntare il dito o a chi si affretta a declinare qualsiasi responsabilità, chiediamo solo di riflettere. Intanto, prima di decidere a chi addebitare le colpe di questo stato di cose, potremmo fare qualcosa di concreto, cercando di non imbrattare la stazione e adottando, così come suggerisce il dott. Gasparro, un cagnolino della cucciolata nata presso la stazione di Sassano-Teggiano della ferrovia Sicignano-Lagonegro, chiusa al traffico nel 1987 e aperta al degrado nei giorni nostri.  


L'INCONTRO

Per discutere del randagismo nel Vallo di Diano, Sabato 10 ottobre si è tenuta a Trinità di Sala Consilina un incontro-dibattito, cortesemente ospitato presso i locali della Parrocchia della Santissima Trinità, così come annunciato nella locandina riportata in questa pagina.

Oltre alle associazioni presenti al tavolo tecnico, in aula sedevano rappresentanti di altre associazioni del Vallo di Diano, il vice-presidente della Comunità Montana e sindaco di Padula, Paolo Imparato, e l'imprenditore padulese Angelo Caputo. Le due ultime presenze non erano casuali. Infatti, sia il vice-presidente Imparato, sia l'imprenditore Caputo hanno riportato una volontà comune di stipulare una convenzione, sulla base del progetto di coinvolgimento dei privati nel completamento e nella gestione dell'opera (project financing), per un ulteriore investimento di un milione e duecentomila EUR sulla struttura del canile comprensoriale. Si ricorda che l'opera, di cui è iniziata la costruzione nel 2009 (in piena campagna elettorale) è già costata al pubblico 500mila EUR circa. La stipula della convenzione per
Locandina dell'evento del 10 ottobre 2015.
questo ulteriore investimento (privato) è però di là da venire. 

Quest'ultima notizia, che in qualche modo chiarisce il futuro destino del canile comprensoriale di località Marroni, fornisce solo una risposta nel medio-lungo periodo al problema del randagismo nel Vallo di Diano che, come ben descritto da Isabella Veronica Gallo e da Elisa Utizi, ha bisogno di un approccio culturale nuovo da parte della collettività. Innanzitutto, per evitare che si verifichi il fenomeno dell'abbandono, vi è bisogno di una nuova sensibilità da parte di ciascun cittadino. Inoltre, per scongiurare il proliferare del numero di esemplari canini raminghi nelle strade e nelle campagne dei nostri paesi, vi è la necessità di lanciare una campagna di sterilizzazione su tutto il territorio.  

La sede locale del Codacons, per tramite di Salvatore Gasparro, ha colto l'occasione per proporre la stipula di una convenzione da attivare tra i veterinari del Vallo di Diano, aventi strutture idonee alla pratica della sterilizzazione di cani, e i 15 comuni del Vallo di Diano. Sulla base di questa convenzione si potrà avviare, anche nel brevissimo periodo, una campagna efficace di sterilizzazione su tutto il comprensorio. Sull'aspetto più propriamente pedagogico, non possiamo che auspicare campagne mediatiche sempre più frequenti ed efficaci sulla cura di questi animali.

La nostra associazione, pur considerando l'utilità dell'evento, esprime tuttavia rammarico per la gestione dell'incontro-dibattito. Infatti, a nostro modesto parere, si poteva e si doveva lasciare più ampio spazio ad alcuni aspetti tecnici, essenziali per dare un quadro più completo del fenomeno, non solo sotto l'aspetto dell'analisi dei fatti, ma anche per quanto concerne la praticabilità delle proposte atte a trovare una soluzione in tempi relativamente brevi a un fenomeno che sta assumendo una dimensione preoccupante.







sabato 5 settembre 2015

SUD: QUALE FUTURO?

 Ciò che sta accadendo ci pone di fronte all'urgenza di procedere in una coraggiosa rivoluzione culturale. La scienza e la tecnologia non sono neutrali, ma possono implicare dall'inizio alla fine di un processo diverse intenzioni e possibilità, e possono configurarsi in vari modi. Nessuno vuole tornare all'epoca delle caverne, però è indispensabile rallentare la marcia per guardare la realtà in un altro modo, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, e al tempo stesso recuperare i valori e i grandi fini distrutti da una sfrenatezza megalomane” (Enciclica “Laudato si’”, 24 maggio 2015).

La fontana "Tre Canali" a Sala Consilina
Si può raccogliere l'invito di papa Francesco, soffermandoci a considerare che nell'ultima relazione Svimez è contenuta un’immagine del nostro Sud alquanto inquietante. 

Inoltre, si può considerare che le recenti scelte del governo italiano nel campo delle politiche energetiche, come il decreto sblocca-Italia, stanno creando non poche preoccupazioni per il rischio di trivellazioni nel Vallo di Diano e per un paventato raddoppio delle estrazioni in Basilicata. La puntata di Presadiretta di domenica 22 febbraio 2015 ha fornito un quadro molto chiaro di questi rischi. E siamo in molti a chiederci quali danni ambientali il suolo e le falde acquifere potrebbero subire all'indomani di un eventuale sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti a migliaia di metri nel sottosuolo. 

Intervento di Tonino Bove
(SUD: QUALE FUTURO? Sala Consilina 30 agosto 2015).
Uno scorcio del Parco di Silla,
simbolo di un Sud che sembra
non accorgersi più della propria
bellezza.
Nonostante tutto ciò, il quadro politico attuale si sta sviluppando in modo che le voci dei cosiddetti “comitatini” sembrano avere l’innocuo e inconcludente carattere del dissenso interno alle sole forze di governo. In questo contesto potrebbe addirittura sembrare inutile imbastire un dialogo sui “massimi sistemi” energetici. Eppure, bisogna insistere nel riproporre modelli di società alternativi a quello presente, così come molte persone, che non si identificano nel “pensiero unico” del neo-liberismo, chiedono da tempo. 

Intervento di Carmine Marino 
(SUD: QUALE FUTURO? Sala Consilina 30 agosto 2015).
In quest’ottica – anche se solo parziale – del dibattito sul Sud e sul futuro dei nostri giovani, si può notare quanto sia importante incominciare a dialogare con i cittadini per riproporre, ancora con più forza, una questione Meridionale che trovi, nelle caratteristiche dei vari territori, nuovi connotati e nuove e concrete risposte politiche. Ed è proprio quello che si è tentato di fare domenica 30 agosto a Sala Consilina, in piazza Umberto I. Una bellissima serata dedicata alla "democrazia", con relatori e partecipanti che hanno onorato questa parola. 

Ci siamo riusciti a comunicare la necessità di riflessione per guardare la realtà in un altro modo? Non ci siamo riusciti? Il tempo darà le giuste risposte. 




mercoledì 12 agosto 2015

ASPETTANDO LA RIVOLUZIONE

Le idee nascono dai fatti e non questi da quelle, e il popolo non sarà libero perché sarà istrutto, ma sarà ben tosto istrutto quando sarà libero. 
(C. Pisacane)

Queste poche righe sono state scritte per i concittadini del Vallo di Diano che, forse giustamente, rifiutano il modo in cui è avvenuta l'annessione del nostro Sud al Regno sabaudo ad opera di Garibaldi, che a Teano, nell'ottobre del 1860, consegnò l'Italia meridionale a re Vittorio Emanuele II. Tuttavia, molto incredibilmente, alcuni di loro - forse per contrasto - inneggiano al regime dispotico dei Borboni, che Pisacane contrastò con tenacia, fino a pagare questa fiera avversione con la sua stessa vita. 


Con l'arrivo di Pisacane e dei Trecento nel Vallo di Diano, alla fine di giugno del 1857, tre anni prima della spedizione dei Mille, questo territorio avrebbe potuto contribuire alla riuscita della prima rivoluzione (socialista e repubblicana) per la liberazione del nostro Sud dal giogo borbonico, contrastando - al contempo - le mire di potere dei Piemontesi sull'Italia meridionale. Così non è stato per vari motivi, non tutti riconducibili ai demeriti organizzativi del manipolo di uomini guidato dal rivoluzionario partenopeo. Anzi, la popolazione, che avrebbe dovuto insorgere contro i Borboni, assaltò Pisacane nella sua ritirata verso Sapri. Di seguito viene rappresentata, in una iconografia dell'epoca, la morte di Carlo Pisacane nei pressi di Sanza.




Altri, facendo (forse volutamente) confusione, pensano che Pisacane sia stato un emissario di Casa Savoia, alimentando così una sorta di risentimento nei suoi confronti, a causa della successiva annessione del Sud al Regno di Sardegna. E invece, possiamo leggere le inequivocabili parole tratte dal Testamento politico del duca rivoluzionario per confutare questi goffi tentativi mediatici:
«Per quanto mi riguarda, io non farei il più piccolo sacrificio per cambiare un ministero e per ottenere una costituzione, neppure per scacciare gli austriaci della Lombardia e riunire questa provincia al Regno di Sardegna. Per mio avviso la dominazione della Casa di Savoia e la dominazione della casa d’Austria sono precisamente la stessa cosa. Io credo pure che il regime costituzionale del Piemonte è più nocivo all’Italia di quello che lo sia la tirannia di Ferdinando II […] Io credo al socialismo… il socialismo di cui parlo può definirsi in queste due parole: libertà e associazione» .


In effetti Carlo Pisacane aveva avvertito i propri conterranei molto chiaramente sulla dominazione piemontese. Resterebbero da approfondire, pertanto, i motivi per i quali Garibaldi prese una decisione in contrasto con le idee di un amico e compagno, che aveva visto al proprio fianco durante la nascita e il rapido declino della Repubblica Romana del 1849.   

Dopo circa un secolo e mezzo dalla spedizione dei Trecento, i resti di questi uomini ancora riposano nel Vallo di Diano. Ingrata sorte la loro: per anni le loro ossa non hanno trovato quella degna sepoltura di cui ora godono. La nemesi storica non si è però fatta attendere, perché l'oscurità, in cui questa vallata sta sprofondando, sembra essere solo una drammatica conseguenza di una rivoluzione tradita. 

Il tradimento sembra continui ancora nei giorni nostri:

 - chiusura al traffico di una linea ferroviaria che attraversa la vallata dalla fine del secolo XIX;

-  trasferimento dell'importante plesso giudiziario di Sala Consilina in un'altra regione (la Basilicata); 

- impoverimento progressivo del territorio con conseguenti nuovi flussi migratori dei giovani verso l'estero;

- sacco continuo dei beni ambientali a valle dei monti del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

E l'elenco non finisce qui, purtroppo.

domenica 26 luglio 2015

PANTA REI; OSSIA, TUTTO SCORRE

Questo è un post con una sola foto. Un post noioso, con molto testo. Ad alcuni può importare poco, ad altri può importare molto. Certamente, però, è importante mettere in fila date ed eventi. E, come in una sorta di caccia al tesoro, si rintraccerà, da qualche parte, una frase che dovrebbe passare alla storia di queste terre troppo distratte e troppo soggiogate da un'indigenza endemica volutamente perseguita dai potenti del posto.

"Ha partecipato a iniziative svoltesi nel nostro territorio sia di diffusione della cultura della legalità e sia di carattere sociale, stabilendo un importante legame con la Comunità di Sassano e del Vallo di Diano, che gli esprime sentimenti di stima e di profonda riconoscenza". 

11 settembre 2013 Per protestare contro la soppressione del tribunale di Sala Consilina (Salerno)
e il suo accorpamento a quello di Lagonegro (Potenza) è stata occupata la corsia nord dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria tra Sala Consilina e Atena Lucana. I manifestanti consentono il passaggio dei soli mezzi di soccorso sulle corsie d'emergenza. Le forze dell'ordine sono sul luogo della protesta. Molti gli avvocati del foro salernitano che manifestano. Si registra una coda di veicoli sulla corsia Nord. La soppressione del Tribunale di Sala Consilina è stata al centro di un incontro a Roma tra una delegazione composta da sindaci e parlamentari del Vallo
di Diano - contrari all'accorpamento con Lagonegro e il sottosegretario alla Giustizia Pier Paolo Berretta. (Metropolisweb: La protesta I).

13 settembre 2013 -Il sindaco e i consiglieri comunali di Sala Consilina e i 15 sindaci dei 15 comuni del Vallo di Diano (Salerno), stanno tenendo un consiglio comunale urgente e straordinario nel piazzale esterno del Tribunale in segno di protesta contro la soppressione dello stesso Tribunale, accorpato a quello di Lagonegro.Un centinaio di manifestanti sosta sulla statale 19 bloccando l'accesso al tribunale. Finora il sindaco di Sala Consilina, Gaetano Ferrari, si è rifiutato di consegnare le chiavi del tribunale al procuratore del tribunale di Lagonegro, Vittorio Russo, spiegando che le consegnerà solo al Presidente del tribunale di Lagonegro, Matteo Claudio Zarrella, che - da quanto si è saputo - dovrebbe essere oggi a Sala Consilina. (Il Quotidiano della Basilicata: La protesta II).

23 settembre 2014 - "Punito per aver difeso il nostro tribunale e per non avere avuto garanzie sulla agibilità della struttura che ospita il tribunale si Lagonegro". E' questo, in sintesi , il pensiero dell'ex sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari che nei giorni scorsi si è visto recapitare l'avviso di conclusione indagini sa parte della Procura della Repubblica di Lagonegro per il reato di interruzione di pubblico servizio. (La Città di Salerno: La punizione)

17 maggio 2014L’amministrazione comunale di Lagonegro ha deciso di conferire al Procuratore capo di Lagonegro, Vittorio Russo, la cittadinanza onoraria per i servizi resi alla comunità. Sabato 17 maggio, alle ore 10,30 presso l’Aula consiliare di palazzo di città la cerimonia di consegna alla presenza del Presidente del tribunale, Matteo Claudio Zarrella e del presidente dell’Ordine degli avvocati di Lagonegro, l’avvocato Rosa Marino. Sarà il sindaco, Domenico Mitidieri, ad insignire del prestigioso riconoscimento, l’uomo che, probabilmente con il suo agire, ha contribuito in modo sostanziale a cambiare la storia della città di Lagonegro che, dallo scorso 13 settembre, ha accorpato il tribunale di Sala Consilina, al termine di una battaglia legale e giudiziaria intrapresa dagli avvocati e degli amministratori di Sala Consilina. (estratto da un rticolo apparso su http://www.quasimezzogiorno.org il 15 maggio 2015 ).

Passa il tempo... tutto scorre e (con qualche svista sulla data) si scrive:

18 luglio 2015
"In occasione del 23esimo anniversario della morte di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, si è tenuto nella villa comunale di Sassano intitolata proprio al magistrato, il consiglio comunale per il conferimento della «benemerenza in memoria di Paolo Borsellino», al capo della procura del tribunale di Lagonegro, Vittorio Russo. «Il riconoscimento - ha spiegato il sindaco Tommaso Pellegrino – è stato conferito dall'amministrazione comunale di Sassano a chi promuove la cultura, la diffusione e l'applicazione concreta del principio di legalità in tutti gli ambiti e chi ha portato avanti azioni di contrasto nei confronti delle diverse forme di illegalità». Il Consiglio Comunale è stato preceduto da un momento di preghiera celebrato da don Bernardino Abbadessa (Cancelliere della Diocesi di Teggiano-Policastro). Alla cerimonia erano presenti oltre ai sindaci e alle istituzioni del territorio, il sottosegretario di Stato al ministero della Difesa Gioacchino Alfano e il comandante provinciale di Salerno dell'arma dei carabinieri il colonnello Riccardo Piermarini. Inoltre eccezionalmente presente anche il trombettiere dell'esercito italiano. Onore e stima alla Giustizia con Legalità e Trasparenza". (http://positanonews.it/articolo/161645/presidenza-e-procura-della-repubblica-al).

Intanto, ci sono indagini in corso che riguardano la BCC di Sassano.

La Città di Salerno
Nomine ed elezioni Bufera sulla “Bcc”

di Erminio Cioffi
16 Luglio 2015


Cammarano accusa il presidente Calandriello: ora s’indaga «Evitata la fusione con altri istituti per mantenere il potere»

SASSANO. La magistratura ha disposto il sequestro di alcune deleghe al voto rilasciate dai soci della Bcc di Sassano per il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2015 – 2017. Ad renderlo noto è stato attraverso una nota inviata anche alla Banca d’Italia ed alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Lagonegro, il dottor Vincenzo Cammarano che nella scorsa tornata elettorale capeggiava la lista che poi ha perso le elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale della banca di credito cooperativo...
... «Nel corso della tua gestione – scrive Cammarano rivolgendosi al presidente della Bcc – sei sempre stato sanzionato dall’organo di vigilanza per una gestione sbagliata, poco accorta e politica, quella con la “p” minuscola, della banca. Le sanzioni sono arrivate nel 1991, nel 1994, nel 2008 e nel 2012»...

Per comprendere più a fondo le dinamiche locali, si vedano questi due post precedenti: Cammarano, Calandriello.

Infine, si dia uno sguardo - se è rimasto del tempo - alla delibera di giunta con la quale si è istituito il riconoscimento "in onore di Paolo Borsellino".

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Copia verbale deliberazione di Giunta Comunale N 59

Data 07 Luglio 2015

Oggetto: Istituzione Riconoscimento “Benemerenza in onore di Paolo Borsellino”Criteri e determinazioni

L'anno duemilaquindici, il giorno 07(sette) del mese di Luglio, alle ore 10,00, nella Sede Municipale, in Sassano, a seguito a convocazione disposta dal Sindaco, si è riunita la Giunta Comunale nelle persone dei signori:
1 PELLEGRINO Tommaso Sindaco
2 D’AMATO Antonio Vice Sindaco
3 TROTTA Mario Assessore
4 RUSSO Maria Assessore
5 ESPOSITO Gaetana Assessore

Totale presenti 5 

Assume la Presidenza il dott. Tommaso PELLEGRINO, in qualità di Sindaco del Comune di Sassano, che accertata l’esistenza del numero legale, sottopone all’esame ed alla discussione della Giunta Comunale la proposta di deliberazione in argomento.

Partecipa il Segretario Comunale Capo, dott. Franco Tierno:

Preso atto che sulla proposta di deliberazione di cui all’oggetto sono stati espressi ai sensi dell’art. 49, comma 1, T.U. Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, e successive modifiche ed integrazioni, i seguenti pareri:

Parere Esito Responsabile - In merito alla regolarità tecnica: Favorevole, per quanto di competenza
Dott. Franco Tierno, in qualità di Responsabile del Settore Affari Generali

Relaziona il Sindaco.

La Giunta Comunale
Preso atto dei numerosi impegni ed atti concreti di questa Amministrazione Comunale per promuovere la cultura della legalità a tutti i livelli nel proprio Comune, sia in ambito istituzionale, sia in ambito scolastico, sia in ambito socio-culturale;
Considerato che tante sono state già le precedenti determinazioni, che si richiamano, tese alla diffusione del concetto di legalità in ogni ambito, e anche in termini di riconoscimento ad alcuni illustri esponenti della cultura, della diffusione e dell’applicazione del principio della legalità a tutti i livelli, quali l’intitolazione dell’Istituto Comprensivo di Sassano a Giovanni Falcone e della Villa Comunale a Paolo Borsellino;

Ritenuto opportuno riconoscere formalmente tali impegni nell’ambito della massima diffusione ed applicazione concreta della cultura della legalità nella sua più ampia accezione mediante la istituzione di un Riconoscimento/Benemerenza alle persone e/o personalità che si distinguono per tale finalità, denominata, appunto, “Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino”, in ragione della particolare levatura morale e professionale del magistrato e della massima diffusione del concetto di legalità che questa Amministrazione ha inteso perseguire anche attraverso la Intitolazione della Villa Comunale lo scorso anno;

Atteso che intenzione della Amministrazione Comunale assegnare annualmente tale Benemerenza in occasione dell’Anniversario della morte di Paolo Borsellino e/o in altra data significativa della vita/professione del Magistrato e/o in altra data che la Giunta Comunale potrà far coincidere con altri eventi di carattere istituzionale e/o altro tipo di evento;

Ritenuto dover definire le linee di orientamento per la pratica gestione del riconoscimento “Assegnazione della Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino”:

Art. 1 – Nell’ambito delle politiche di promozione e diffusione della cultura della legalità nel proprio comune e nel territorio, l’Amministrazione Comunale di Sassano si riserva la facoltà di assegnare un riconoscimento, denominato “Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino”, a personalità che si siano distinte per il proprio impegno nell’ambito sopra indicato;
Art. 2 – La personalità destinataria del riconoscimento sarà individuata ad insindacabile giudizio della Giunta Comunale e/o Consiglio Comunale avendo come parametri di valutazione: a) l’impegno del soggetto, sia concittadino che non, per la promozione della cultura della diffusione e applicazione concreta del principio della legalità in tutti gli ambiti ; b) l’ideazione o la realizzazione di iniziative che siano legate al raggiungimento di tale obiettivo;
Art. 3 – Il Riconoscimento della Benemerenza potrà essere assegnato a più di una persona/personalità anche nello stesso periodo di riferimento e potrà anche non essere assegnato.
Art. 4 – Il riconoscimento consisterà in una pergamena contenete la motivazione del riconoscimento;
Art. 5 –La Benemerenza in onore di Paolo Borsellino sarà consegnato, di regola, in occasione della

Manifestazione annuale dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino e/o altra data significativa della vita/professione del Magistrato e/o in altra data che la Giunta Comunale potrà far coincidere con altri eventi di carattere istituzionale e/o altro tipo di evento;

Ritenuto ancora, che il primo Riconoscimento della Benemerenza in onore di Paolo Borsellino verrà consegnato il 18 Luglio 2015 in occasione della ricorrenza del primo anniversario della intitolazione della Villa Comunale al Dott. Vittorio Russo, Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro “…..per aver con il Suo impegno Professionale, Istituzionale e Morale dato lustro, in tanti anni di servizio, rappresentato ed applicato i valori della Legalità, attraverso la difesa delle Istituzioni e del Cittadino, nell’ambito di un continuo ed assiduo impegno concreto di divulgazione di valori di vita e di rispetto della norma e della legalità, al pari della professionalità e dignità morale del noto Magistrato. Il dr. Vittorio M. Russo, infatti, ha esercitato le funzioni giurisdizionali esclusivamente nel settore penale ed in particolare negli Uffici di Procura, essendo stato assegnato nel 1979 in prima nomina alla Procura della Repubblica di Torino , ove ha prestato servizio per quasi 13 anni coordinando indagini di criminalità organizzata e terrorismo. Nel periodo 1994 l 1997 è stato applicato alla Procura della Repubblica di Nola ,avendo anche la responsabilità della direzione dell'ufficio .Ha successivamente prestato servizio presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli operando nelle diverse Sezioni di indagini tra le quali è ripartito il lavoro investigativo e dirigendo altresì l'Ufficio Esecuzioni. Nel periodo 2006 l 2009 è stato applicato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata con funzioni di vicario del dirigente dell'Ufficio. Nel 20 l O è stato nominato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro che dal settembre 2013 ha accorpato la Procura della Repubblica di Sala Consilina. Numerosi sono i riconoscimenti che gli sono stati conferiti. Ha partecipato a iniziative svoltesi nel nostro territorio sia di diffusione della cultura della legalità e sia di carattere sociale, stabilendo un importante legame con la Comunità di Sassano e del Vallo di Diano, che gli esprime sentimenti di stima e di profonda riconoscenza. Rappresenta certamente uno straordinario esempio per i Giovani e un importante punto di riferimento per tutti coloro che credono profondamente nei valori della Giustizia e della Legalità.

Acquisiti sulla proposta di deliberazione il parere, favorevoli per quanto di competenza, di regolarità tecnica , resi ai sensi e per gli effetti dell'art. 49 del TU Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, e successive modifiche ed integrazione;

Visti:
- la legge 7 agosto 1990, n 241, recante "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi", e successive modificazioni
- il T.U. Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, e ss.mm. ed ii.;
- lo Statuto Comunale, approvato con delibere di Consiglio Comunale n. 46 del 27 Novembre 1991, n. 61 del 21 Luglio 1992, n. 63 del 21 Luglio 1992, n. 12 del 23 Aprile 1996, n. 31 del 24 Luglio 2000 e n. 10 del 09 Maggio 2005, esecutive a norma di legge;
- il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi degli uffici e dei servizi che descrive la struttura organizzativa dell’ente e la sua articolazione funzionale, approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 3 del 13 gennaio 2012, esecutiva a norma di legge;
- il Regolamento Comunale dell’Ente per la concessione della cittadinanza onoraria e delle onorificenze approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 26 del 18 Ottobre 2010;

Accertata la competenza della Giunta Comunale in ordine all’adozione del presente provvedimento ai sensi dell’art. 48 del T.U. Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, e successive modifiche ed integrazioni;
Con voti unanimi espressi nei modi e nelle forme di legge

d e l i b e r a

1) la premessa costituisce parte integrante ed essenziale del presente atto deliberativo nel quale si intende integralmente riportata e trascritta;

2) di istituire la “Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino” da assegnare a persone/personalità, del territorio e non, che si siano distinte nella promozione della cultura della diffusione ed applicazione del principio della legalità nella sua più ampia accezione;

3) di approvare le linee di indirizzo per l’Assegnazione della Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino

Art. 1 – Nell’ambito delle politiche di promozione e diffusione della cultura della legalità nel proprio comune e nel territorio, l’Amministrazione Comunale di Sassano si riserva la facoltà di assegnare un riconoscimento, denominato “Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino”, a personalità che si siano distinte per il proprio impegno nell’ambito sopra indicato;
Art. 2 – La personalità destinataria del riconoscimento sarà individuata ad insindacabile giudizio della Giunta Comunale e/o Consiglio Comunale avendo come parametri di valutazione: a) l’impegno del soggetto, sia concittadino che non, per la promozione della cultura della diffusione e applicazione concreta del principio della legalità in tutti gli ambiti ; b) l’ideazione o la realizzazione di iniziative che siano legate al raggiungimento di tale obiettivo;
Art. 3 – Il Riconoscimento della Benemerenza potrà essere assegnato a più di una persona/personalità anche nello stesso periodo di riferimento e potrà anche non essere assegnato.
Art. 4 – Il riconoscimento consisterà in una pergamena contenete la motivazione del riconoscimento;
Art. 5 –La Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino sarà consegnato, di regola, in occasione della Manifestazione annuale dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino e/o altra data significativa della vita/professione del Magistrato e/o in altra data che la Giunta Comunale potrà far coincidere con altri eventi di carattere istituzionale e/o altro tipo di evento;

4) di attribuire la prima “Benemerenza in memoria di Paolo Borsellino”, per tutte le ragioni esposte in narrativa al dott. Vittorio Russo, Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro

5) di trasmettere copia della presente deliberazione all’Albo Pretorio on line, ai capigruppo consiliari (con elenco), al Responsabile del Settore Affari Generali, al dott. Vittorio Russo, Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro;

6) di dichiarare, con separata votazione unanime espressa nei modi e forme di Legge, il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134. comma 4° del T.U Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, e successive modifiche ed integrazioni

Letto, firmato e sottoscritto

Il Sindaco, Il Segretario Comunale
f.to dott. Tommaso Pellegrino, f.to dott. Franco Tierno

Sassano, lì 17 luglio 2015

venerdì 3 luglio 2015

Astensionismo: atteggiamento politico non condivisibile

Titusville, Pennsylvania: 1859; il primo pozzo
petrolifero scavato a 21 metri nel sottosuolo.
Nel febbraio scorso il presidente della Regione Basilicata invitava il territorio del Vallo di Diano a fare la propria parte in campo energetico. Intendendo, molto probabilmente, di lasciare che il territorio valdianese venisse straziato dalle trivellazioni prossime venture, che si concretizzeranno a causa delle norme introdotte dal governo renziano con il decreto sblocca-Italia, oggi legge dello Stato (Legge 11 novembre 2014, n. 164).

  I cittadini della vallata avrebbero dovuto prendere piena coscienza del futuro del pianeta Terra e del microcosmo locale. E – soprattutto - avrebbero dovuto dare una risposta politica chiara al decreto del governo renziano votato con i voti di forze politiche presenti nel caravanserraglio di De Luca Vincenzo e in quello di Caldoro Stefano, composti da dieci e nove liste, rispettivamente. I cittadini del Vallo di Diano non sono stati raggiunti da un messaggio detto in chiaro nelle piazze semi-deserte, frutto della cattiva politica che ha allontanato il cittadino dalla partecipazione attiva alla vita della "polis" e frutto della stampa che vende gli spazi delle idee solo a chi li compra. E quale il messaggio? Eccolo, nelle righe che seguono.


Stiamo vivendo un'epoca di transizione in attesa della prossima “rivoluzione industriale” (così come descritta nei recenti saggi di Jeremy Rifkin). Il futuro modello produttivo non sarà più dipendente dai carburanti fossili, ma solo dalle varie fonti rinnovabili, quali l'energia solare, l'energia idroelettrica, l'energia eolica, l'energia derivante dal moto ondoso o dalle maree, l'energia geotermica, l'energia prodotta attraverso la combustione di biomasse. L'era dei carburanti fossili sarà in futuro vista come una breve parentesi nella storia dell'Umanità. Dallo sfruttamento del primo giacimento di petrolio in Pennsylvania nel 1859 all'avvento della "terza rivoluzione industriale", tutta fondata sulle energie rinnovabili, saranno trascorsi, guardando in retrospettiva dal quarto millennio, poco più di duecento anni. Un periodo storico per il quale lo stesso Papa Francesco auspica una rapida fine. 

Le recenti scelte del governo italiano nel campo delle politiche energetiche, come il decreto sblocca-Italia, stanno creando non poche preoccupazioni per il rischio di trivellazioni anche nel Vallo di Diano e per un paventato raddoppio delle estrazioni in Basilicata. La puntata di PRESADIRETTA di domenica 22-02-15 ha fornito un quadro molto chiaro di questi rischi. E siamo in molti a chiederci quali danni ambientali il suolo e le falde acquifere potrebbero subire all'indomani di un eventuale sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti a migliaia di metri nel sottosuolo. Tuttavia, nel quadro politico attuale, in cui forse si vuole che le voci dei cosiddetti “comitatini” abbiano l’innocuo e inconcludente carattere del dissenso interno alle forze di governo, potrebbe sembrare del tutto inutile imbastire un dialogo sui “massimi sistemi” energetici. Eppure, bisogna insistere nel riproporre modelli di società alternativi a quello presente.
 
All'improvvida frase del presidente della Regione Basilicata sulla parte che il nostro Vallo dovrà fare in campo energetico hanno risposto alcuni valvassini locali, propaggini di un potere centrale che da anni sta depauperando il Vallo di Diano con vari saccheggi, di varia natura. Si va dal campo puramente istituzionale (tribunale) a quello sociale (acqua, sanità pubblica, trasporti, servizi in genere) a quello più squisitamente politico (perdita di rappresentatività a livello sovra-territoriale e dipendenza da territori limitrofi). Abbiamo altre volte denunciato come sia pericoloso per il cittadino non trovare punti di riferimento certi nelle politiche locali: le stesse minuscole cinghie di trasmissione del potere centrale (che ha imposto lo sblocca-Italia) oggi sembrano volere assecondare la protesta che viene da un territorio già martoriato da anni di incuria ambientale. Noi continueremo a denunciare queste incongruenze, per salvaguardare il diritto del cittadino a una rappresentanza chiara e  non equivoca sia in ambito locale sia a livello nazionale.
  
Sono le parole di Jeremy Rifkin a narrarci la possibilità che abbiamo, oggi, di costruire una civiltà diversa, definitivamente svincolata dall'era del petrolio.

 Il sole splende ovunque nel mondo, ogni giorno. Ogni giorno, il vento soffia su tutto il pianeta. Tutti noi abbiamo fonti di calore nel sottosuolo, che possono essere trasformate in energia. Se viviamo in aree rurali possiamo riutilizzare gli scarti agricoli e forestali. Se viviamo in regioni costiere possiamo sfruttare il moto ondoso. Abbiamo i rifiuti che possono essere trasformati in energia, così come le cascate possono generare energia idroelettrica. Il pianeta ha energia sufficiente per sostenere la vita per milioni e milioni di anni a venire. La domanda è se queste nuove generazioni avranno il desiderio e la volontà di conseguire questa nuova rivoluzione industriale".  

E mentre la Storia segue il proprio corso, abbiamo risposto con una bassa affluenza alle urne e con i risultati generali per la provincia di Salerno riportati sotto. Da notare la percentuale bassissima di Padula, paese dove le ossa di Carlo Pisacane sono custodite. Qui la Storia ha subito un improvviso arresto. Ma poi, incurante dell'indole delle persone del luogo, ha proseguito per la propria strada.  

Atena Lucana 31,64%
Auletta 47,49%
Buonabitacolo 36,21%
Caggiano 36,29%
Casalbuono 31,24%
Montesano S/M 33,65%
Monte San Giacomo 34,72%
Padula 28,83%
Polla 52,19 %
Pertosa 51,02%
Sala Consilina 45,06%
San Pietro al Tanagro 44,75%
Sanza 40,04%
San Rufo 34,04%
Sassano 58,83%
Teggiano 35,59 %

Candidato Presidente          voti      %

DE LUCA VINCENZO         269.988 52,92
CALDORO STEFANO          165.438 32,42
CIARAMBINO VALERIA        63.105       12,36
VOZZA SALVATORE               9.235         1,81
ESPOSITO MARCO                   2.391         0,46

Totale voti candidati presidente        510.157
Totale voti liste                                 469.314
Schede bianche                                   15.818           2,88 %
Schede nulle                                        21.506          3,92 %
Schede contestate e non assegnate           136          0,02 %