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lunedì 6 maggio 2019

Ospitalità a Giulio Pica

Concedo molto volentieri ospitalità sul mio blog a Giulio Pica, il quale desidera proporre questo tema di discussione all'attenzione dei cittadini del Vallo di Diano.



L’importanza di un’Europa Unita


Giulio Pica

A poche settimane dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo non si prevede alcun incontro sul tema a Sala Consilina e dintorni; i contendenti alla carica di sindaco o di consigliere comunale sono troppo indaffarati a cercare consensi, a comporre le liste riempendole di persone di destra, di sinistra, di centro, tutte insieme appassionatamente, tanto si sa che a livello locale conta l’ampiezza della famiglia e non la convinzione personale.

Perciò può capitare che un candidato sindaco di sinistra ospiti nella propria lista candidati di destra e viceversa, in spregio a qualsiasi coerenza ed in nome di interessi reciproci che poco hanno a che fare con l’idea che si ha – se la si ha – dello sviluppo che si vuole imprimere al proprio territorio. Eppure scorrendo le immagini agghiaccianti del ministro Salvini che osserva con orgoglio, da una torre di guardia, la recinzione di filo spinato fatta costruire dal premier ungherese Orban per blindare i confini del suo paese, si dovrebbe provare un moto d’indignazione e cercare di informare gli elettori sull'importanza del voto europeo e sull'urgenza di porre un freno alla crescita di partiti e movimenti sedicenti ”sovranisti”.


Si può comprendere che una costruzione europea basata soltanto su rigidi principi liberisti abbia negli anni creato disaffezione e malessere tra i ceti meno abbienti di ciascuno Stato, che il dogma del libero mercato abbia ridotto garanzie e forme di protezione sorte all'ombra dello Stato-nazione ed abbia acuito l’insicurezza dei penultimi a scapito degli ultimi. Ma bisogna ricordare che l’attuale Unione Europea è il risultato di scelte compiute all'indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale, adottate proprio per evitare che i nazionalismi esasperati potessero provocare una nuova guerra in Europa. Tutto sommato, la CEE prima e l’UE negli anni recenti, hanno garantito 70 anni di pace, la produzione legislativa europea –  i Trattati, i regolamenti e le direttive -  ha assicurato standard omogenei di tutela dei diritti di tutti i cittadini europei: dalle norme a tutela dei consumatori, a quelle sul giusto processo, a quelle a tutela dei diritti fondamentali contenute in vari trattati europei, a cominciare dalla Carta di Nizza del 2000.

Nonostante questi indubbi vantaggi, l’Unione Europea è stata percepita unicamente come una combriccola di banchieri e burocrati interessati ad affamare il popolo ed ingrassare le élite. Questo miscuglio di frustrazione, insicurezza e cattiva informazione ha costituito la linfa vitale di cui si nutre la demagogia populista e sovranista al fine di distruggere l’idea di Unità europea e di deviare la rabbia dei penultimi contro gli ultimi, ovvero immigrati ed extra-comunitari, additati come la causa di ogni male. Nel corso della storia, i demagoghi hanno sempre individuato un capro espiatorio su cui scaricare il malessere del popolo: prima i barbari, poi le streghe, poi gli eretici, gli ebrei, i selvaggi ed ora gli immigrati, preferibilmente neri africani. I vari leader nazionalisti europei sembrano avere un’idea comune ma, in realtà, un nazionalismo solidale è un ossimoro, è come dire che il ghiaccio è caldo ed il fuoco è freddo.

E’ evidente che se Orban non vuole accogliere neanche un migrante in Ungheria, i migranti resteranno in Italia; è palese che i nazionalisti tedeschi di AFD o i nazionalisti austriaci non concederanno mai all'Italia di sforare i conti; è ovvio che gli amici di Salvini, ungheresi, cechi e polacchi, non accetteranno mai di ridiscutere il Trattato di Dublino per consentire che gli immigrati sbarcati in Italia siano redistribuiti nei loro territori. Il nazionalismo è un male in sé perché è il prodotto dell’esasperazione dell’idea di nazione, perché, nel corso del XX secolo è stato la causa principale dello scoppio di due tremende guerre mondiali, perché scatena il rancore dei ceti meno abbienti e lo indirizza verso i meno garantiti, perché mette gli uni contro gli altri con la falsa promessa di proteggere i più poveri. Il nazionalismo si declina anche attraverso l’intolleranza ed il razzismo di cui si sono avute molte manifestazioni anche in Italia negli ultimi anni.

In aggiunta a tutto ciò, Il rifiuto di Salvini di commemorare il 25 aprile rappresenta una violazione dei principi costituzionali, è una mancanza di rispetto per quella Costituzione sulla quale lo stesso ha giurato al momento di assumere l’incarico di ministro della repubblica. Per questo un’ Europa unita, più attenta alla società e meno al mercato, può essere un antidoto alla furia distruttiva dei nazionalismi e dei sovranismi che rischiano di far rivivere, anche se in forme meno cruente e diverse, fenomeni deleteri che hanno sconvolto la società europea nella prima metà del secolo scorso.


2 commenti:

  1. ...certamente tutto vero e ben spiegato , ma quando ci si rivolge ai sordi, ai ciechi, ai muti ed ai collusi di un potere corrotto ed ignorante che purtroppo è maggioranza è come predicare nel deserto. Comunque bravo .

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    1. Grazie, sono curioso di sapere chi è al dilà dell'unkown!

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