Ho l'onore di proporre questo illuminante scritto di Antonio D'Acunto sul mio blog personale.
Per maggiori informazioni sulle iniziative della Costituente della Civiltà del Sole, si può consultare il contenuto del gruppo Facebook Una legge...alla luce del sole
di Antonio D’Acunto
A Napoli e nella sua regione è in atto una esperienza bellissima, sempre più appassionante e coinvolgente sotto ogni aspetto: il percorso per la approvazione di una legge di iniziativa popolare, quella sulla cultura e diffusione della energia solare in Campania. La iniziativa per i suoi contenuti e per la intrinseca caratteristica di movimento e di partecipazione sicuramente è partita bene sin dall’inizio del suo cammino, ma è divenuta dirompente, quando l’abbiamo coniugata ad un Pensiero Generale di Civiltà: la Civiltà del Sole. La natura di questa eccezionale nuova forza trascinatrice, in un percorso già definito per i contenuti - la relazione e l’articolato della legge - e per gli obbiettivi - la raccolta delle firme necessarie e l’approvazione di essa in consiglio regionale - sta sicuramente nell’assunzione, anche fortemente simbolica, della Identità di Civiltà del Sole quale antitesi di Civiltà del Petrolio, ovvero molto più correttamente delle Fonti Fossili e del Nucleare, anche se continuerò ad usare, per quello che è stato nell’immaginario collettivo il “Petrolio”, la prima formulazione. Naturalmente spesso sono state evidenziate le caratteristiche e le conseguenze profondamente diverse del soddisfacimento del fabbisogno energetico da fonte fossile o da fonte rinnovabile, per cui l’energia del Sole viene vista come la fonte che sostituisce le fonti fossili, lasciando immutate cultura, società, sistema economico e produttivo, mondiali e locali.; meno profondamente si è discusso della profonda diversità, giustamente per molti aspetti antitesi, dei modelli di Civiltà che comportano o, meglio dire, possono comportare. Ed è ciò che in piccolo, se vista a livello nazionale e mondiale, ma di grande valenza sul piano del significato si sta verificando con la esperienza della legge popolare, accolta inizialmente come via tecnico-istituzionale per fornire anche in Campania energia alternativa al “Petrolio e al Nucleare” e poi intesa, certo anche con questa funzione, ma soprattutto come strada per una nuova Civiltà, una Superiore Civiltà nel lungo cammino della Umanità.
Emerge
subito l’immenso Valore Universale che sostiene incrollabilmente questa mia
affermazione: la Solidarietà,
possibile e necessaria nella Umanità di
oggi e verso le Generazioni Future,
verso la Natura e la Sua Biodiversità.
Sottraendola totalmente ed
irreversibilmente alle
Generazioni Future, La Civiltà
del Petrolio ha consumato, in solo duecento anni, - ma forse meglio in meno di
un secolo - l’infinita energia donata dal Sole, che la Terra in cento milioni
di anni (poco più, poco meno), al massimo del Suo splendore di Vita, aveva accumulato
e preziosamente conservato e tutelato per milioni di anni. La Civiltà del Petrolio è stata in tal senso chiaramente rapinatrice
verso le Generazioni Future, come mai nessuna altra Civiltà precedente lo fosse
mai stato. Ogni esplorazione, ogni ricerca,
ogni nuova tecnologia per l’approvvigionamento di energia fossile non è stata
finalizzata, né poteva assolutamente esserlo, al benessere del Futuro della
Umanità; totalmente al
contrario, è andata contro le generazioni future, giacché ha accresciuto la
capacità di sottrarre risorse dal Pianeta, di impoverirlo, e sempre di più
anche nelle sue parti più recondite, nel profondo della terra, dei mari, fino
alle incontaminate calotte polari. Troppo
spesso sfugge la universalità dell’impoverimento del Pianeta di oggi rispetto a
quello che ci hanno consegnato i nostri genitori ed ancor di più i nostri nonni
ed i nonni dei nostri nonni.
La
Civiltà del Sole al contrario parla costantemente in misura sempre più alta,
più elevata alle generazioni successive;
ad
esse non sottrae risorse – il Sole conserva e vive la sua identità e la sua infinita bontà e
potenza per un tempo illimitato
indipendentemente da ciò che l’Uomo fa
– e,
qui sta un punto fondamentale, ogni nuova esperienza, ricerca o tecnologia
di captazione della radiazione e di efficienza accresce le possibilità delle
generazioni successive, dando grande positività per il futuro ad ogni nuovo
investimento, ad ogni Lavoro in tale direzione. La Civiltà del Sole crea un percorso
illimitato e crescente di Solidarietà con quelle ad esse successive; veramente
i protagonisti di una generazione
possono dire ciò che oggi si dice, facendo l’opposto quando appunto si cancellano
irreversibilmente risorse: lo facciamo anche per i nostri figli!
La Civiltà del Petrolio è stata e naturalmente
tuttora lo è anche violenta nemica del Pianeta fino al rischio di
soffocarne il respiro; quel respiro naturale generato dal
fondamentale equilibrio delle essenze dell’atmosfera, che ne
consentono i processi vitali e la
temperatura “corporea”. Un equilibrio delicato - identificato
dal clima - dei gas serra, tra
quelli assorbiti e trasformati in Vita nel meravigliosi processi
clorofilliani od anche disciolti nei mari, e nelle altre acque, quando cadono sulla
terra o discendono impetuosi percorsi, e quelli emessi dalla respirazione della Vita,
animale e vegetale, della Terra e del
Mare, o da maestose eruzioni o tante altre espressioni naturali. Poteva essere diversamente? Potevano esistere tecniche o filosofie
produttive che impedissero ciò? Assolutamente No! perché Cento - Duecento
Milioni di anni di Anidride Carbonica, divenuta
Carbonio organico prima sotto forma di Vita e poi fossilizzato, sono
stati scaricati nell’atmosfera in un
tempo uno- due milioni di volte più piccolo; questa è
la scala che lega l’assorbimento di
Carbonio nelle ere geologiche della formazione delle forme viventi e generatrici
delle energie fossili alla sua riimmissione nell’atmosfera. Le immense
foreste o le sconfinate praterie, gli
impenetrabili loro spazi come i loro
altissimi alberi o i nani arbusti, le infinite forme di vita che le popolavano,
tutto ciò e molto altro ancora, la
Natura li aveva gelosamente conservati e protetti per destinarli tutti ad una decina di generazioni dell’Uomo e
per subire Essa stessa, tanta violenza e danni? Sicuramente di No! Nel
meraviglioso Parco Nazionale del Pollino, vi sarebbe oggi un Tesoro
Eccezionale, costituito dalla miniera di lignite del Mercure, con una
incomparabile memoria di Vita, fatta dai resti (fossili) di innumerevoli specie animali e vegetali oggi
estinti, dal Mammuthus meridionalis vestinus
(l’elefante meridionale) allo Stephanorhinus
hundsheimensis (un bel
rinoceronte di media taglia) dai
dinosauri a prime forme di
equus, e cervi e bovidi e …. di quel
tempo lontano. La miniera si è formata in centinaia di
migliaia di anni, forse anche milioni; è servita a dare un pizzico di energia (due
gruppi da 75 MW) per …cinque anni dal 1966 al 1970. Perché tra
infiniti possibili testimonianze ho scelto il Mercure? Per un omaggio alla
bellezza unica del Pollino, per il bel lavoro dell’OLA – Organizzazione Lucana
Ambientalista e perché su di esso…. è stato direttamente impegnato
l’attuale Sindaco di Napoli Luigi De Magistris con una bella ed efficace
interrogazione al Parlamento Europeo contro il rischio, tuttora presente, di
una ulteriore aggressione al Parco con la riconversione a biomassa della
centrale già a lignite e a nafta!
La
civiltà del Sole non solo non crea gas serra ma è anche la sola possibile cura
contro i catastrofici surriscaldamento
del Pianeta e le mutazioni climatiche; il Pianeta ritrova la
sua Salute, se ad Esso gli restituiamo la sua Bellezza;
la Salute del Pianeta nasce dalla sua Bellezza ovvero dalle foreste, dai
boschi, dai prati verdi, dai campi e dai
dolci declivi curati con amore per una sana alimentazione, dai giardini
e dai balconi fioriti: i raggi del Sole trasformano ogni spazio di
verde che salviamo o che rigeneriamo in naturale farmaco per la cura
dell’avvelenamento da eccesso di anidride carbonica, che così rinasce in nuova
Vita. Più si afferma la Civiltà del Sole,
più si allontana il rischio del collasso mortale del Pianeta e più Esso ridiventa meravigliosamente Bello.
Per
la Filosofia che l’ha legata per tanti anni alla idea di disponibilità infinita ed a basso costo e che
tuttora la lega agli abnormi squilibri rispetto alla naturale disponibilità, la Civiltà del Petrolio ha sostituito ai
bisogni reali, positivi, materiali ed immateriali, per la ricerca del benessere
e della felicità dell’Uomo, la Ideologia del Consumismo, della Crescita, dello
Spreco, dell’Usa e Getta. È evidente che tutto ciò va in crisi strutturale,
ovvero in crisi di sostenibilità, quando ci si trova di fronte da una parte
alla non disponibilità della risorsa e dall’altra alla impossibilità di
ricezione da parte del Sistema Finito Pianeta – Atmosfera (intesa naturalmente
fino al vuoto spaziale) di scarichi crescenti. Nella Società di oggi, la Ideologia della Crescita è sicuramente il
fronte più vissuto, più radicato, più esteso, più difficile da
sostituire con la Cultura, possiamo dire già Epicurea, dei Bisogni. La
ideologia della Crescita si è propagata e tuttora si propaga in ogni parte del Mondo e Popoli che
potrebbero essere felici con la identità naturale dei loro Paesi cercano di
copiare gli attuali modelli della crescita, anche oggi che è in crisi; gli
immani sacrifici che vengono fatti da tanti immigrati mirano spesso a copiare e
riprodurre modelli similari.
Do
naturalmente per scontato che negare il Consumismo e parlare di soddisfacimento
di Bisogni non significa voler proporre
o portare ad un Mondo di Povertà, ma ad un Mondo nuovo di Giustizia Sociale ed
Economica, di Ridistribuzione equa delle risorse e di Solidarietà. La Civiltà del Sole è in
tal senso la Via Nuova e Necessaria per questo Ordine Nuovo del Mondo.
La
Civiltà del Petrolio è stata difatti, e non poteva essere diversamente, Civiltà
di Imperialismo Economico, inteso soprattutto come Dominio di un Impero di
Capitali finalizzato all’ attivazione di
forze produttive per l’accaparramento delle risorse di determinati Paesi per
riportarle nei Paesi dominanti e funzionali alla moltiplicazione continua e
sempre più crescente del capitale stesso e del potere economico e politico
internazionale che lo sostiene; la
immane movimentazione del petrolio e delle altre fonti fossili – chi è in
grado di calcolare e di immaginare quante montagne alte come l’Everest sono
state trasportate dalle terre dove si è prodotto (no!, non mi piace “Paesi Produttori”
perché non sono stati i Paesi a
produrre) ai Paesi (qui va bene) consumatori? - è in realtà la storia di questa espropriazione in cambio di carta
straccia, i petrodollari come si diceva una volta, o di immani aggressioni al territorio od
anche e molto spesso di armamenti di
ogni natura per le più micidiali, orrende guerre, spesso fratricide. Senza oscurantismo ideologico e falsi
infingimenti va detto che sia pure con
“formulazione e per obbiettivi diversi”
un imperialismo di “Capitali di
Stato” è avvenuto rispetto al petrolio ed alle altre fonti fossili anche per le esperienze socialiste come
l’URSS e la Cina; ed anche qui dobbiamo dire che non poteva essere
diversamente proprio perché tali esperienze si sono rapportate allo stesso
modello, non economico, ma produttivo, naturalmente con le stesse conseguenze
sulla Natura, sulla Biodiversità, sul Clima, sul Territorio.
Il Sole dona invece i
suoi raggi a tutto il Pianeta e lo fa in rapporto alla Vita delle singole sue
parti ovvero ogni sua parte ha creato la Vita in rapporto a ciò che il Sole le
ha donato. Nella Civiltà del Sole non può
che essere questo il Primo Principio
di ogni modello di Società, estirpando ogni
radicamento di espropriazione, fortissimamente presente: non c’è forse già da
parte dei potentissimi imperi economici, la grande pensata di impianti di
immane potenza “solare”, superiore a
qualsiasi immaginazione, da realizzare ad esempio negli incontaminati deserti
per continuare a livello ancora più elevato il modello energetico della Civiltà
del petrolio?
La Civiltà del Petrolio è dunque tutta
“negativa” o ha introdotto anche essa Pensiero e Valori nuovi rispetto al
cammino della Umanità? Sarebbe stata possibile una Società del Sole
come oggi la si può immaginare e prospettare senza il passaggio della Civiltà
del Petrolio? Sono domande non certo retoriche perché
le risposte non sono affatto scontate ed univocamente determinate e
prospettano, nella loro diversità, la diversità del futuro che va a realizzarsi.
Dalla Civiltà del
Petrolio nasce innanzitutto Il Pensiero,
tutto nuovo, della consapevolezza della limitatezza del Pianeta,
delle sue risorse e della sua capacità recettiva.
Il biblico “crescete e moltiplicatevi” implica un Pianeta infinito: la Civiltà
del Petrolio nella esaltazione massima di tale postulato lo mette alla fine in
crisi radicale come mai avvenuto precedentemente e pone la esigenza epocale di
ripensare la parola crescere in rapporto
al resto della Vita del Pianeta Stesso e cioè della Biodiversità e della
ricerca di un nuovo equilibrio tra le specie viventi, tra la Natura propria del
Pianeta e la Seconda Natura, quella dell’Uomo come la chiama Marx. Nella
Civiltà del Sole, il territorio, lo spazio fisico del Pianeta resta
“filosoficamente, perché ad essa connaturale” finito e limitato e perciò
prezioso, non consumabile a dismisura, in Comunione
Sacra con il resto della Vita. Questa della Sacra
Comunione è una delle questioni fondamentali che la
Umanità ha oggi all’avvio della Civiltà del Sole e nel prosieguo del Suo
cammino. La Civiltà del Sole,
l’abbiamo già detto, parla in misura sempre più alta, più elevata alle
generazioni successive; ma la Civiltà
del Sole, anche in futuro, non può cancellare o allontanarsi dal messaggio
fondamentale che la Civiltà del Petrolio, nella sua estrema contraddizione, le
lascia della Sacra Comunione dentro la
Natura con il resto della Vita. Dentro ancora questo messaggio della
Civiltà del Petrolio La Civiltà del Sole è conseguentemente negazione del
consumismo, dello spreco, dell’usa e getta e pone gli “habitat”, gli l”ecosistema di vita” per
l’Uomo come per tutti gli altri Esseri viventi nel rispetto della materia e della chiusura del cerchio del suo
utilizzo.
Ma
l’eredità più positiva, più esaltante che la Civiltà del Sole ha dalla Civiltà
del Petrolio è l’infinito insieme di
coscienze individuali e collettive, le forze politiche, le Associazioni, i
Movimenti, i Comitati, i Gruppi, le Reti, che in Italia e in ogni parte del
Mondo hanno la consapevolezza della necessità e della possibilità della Sua
realizzazione e l’entusiasmo e la passione per farlo. Tutte le Civiltà precedenti la
Civiltà del Petrolio sono state in
realtà Civiltà costruite sulla utilizzazione della energia solare;
ma
la Civiltà del Petrolio, con gli impetuosi, certo fortemente
contradditori, processi attivati, con le immense lotte di emancipazione, di
giustizia, di libertà, con la esplosione della scienza ma soprattutto dei suoi
problemi e limiti, ha costituito una rottura
radicale rispetto al passato per cui la nuova Civiltà che va a
prefigurarsi dopo quella del petrolio non è solo il ritorno alla fonte
energetica solare naturalmente nelle sue diverse espressioni e ad un livello e
a modalità di impiego consentitele dalle conoscenze, dalle tecniche, dai
processi produttivi e dalla stessa economia della Civiltà del Petrolio, ma esprime una nuova Universalità di Valori, di Idealità,
di Cultura, di Politica, di Lavoro, di Produzione e di Economia che non può non nascere che dalla
Ecologia; ed è per tali contenuti che
Essa non può che essere nominata La Civiltà del Sole.
Napoli
26 maggio 2012
Antonio
D’Acunto
della
Costituente della Civiltà del Sole
Nessun commento:
Posta un commento