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lunedì 24 dicembre 2012

NONOSTANTE TUTTO... E' NATALE


In questi anni di crisi profonda le aziende sono alle prese con bilanci deficitari, le famiglie hanno difficoltà a far quadrare i conti, il lavoro scarseggia, i giovani stanno perdendo fiducia nel futuro. L'Italia è letteralmente in ginocchio per via di una parentesi economica recessiva di inaudita asprezza: la nostra vallata non fa eccezione alla genuflessione peninsulare.

In questi anni di crisi profonda, però, c'è sempre chi sa approfittarne per incassare qualche soldino in più: gli aumenti del costo dei beni di largo consumo sono sotto gli occhi di tutti; l'aumento dei prezzi dei carburanti fossili ha spinto alcune famiglie a limitare il riscaldamento degli ambienti e gli spostamenti con l'auto; l'aumento delle tariffe dei servizi sta giocando un ruolo importante nel deprimere la capacità di spesa dei singoli.

Tuttavia, come ogni anno, viene Natale e poi il Capodanno e l'Epifania. Le festività natalizie sono una buona occasione per stilare bilanci e per rammentarci, con nuovi e più arditi propositi per l'anno nuovo, delle finalità della nostra esistenza . In queste particolari feste, tuttavia, il pensiero va a quelle famiglie che hanno difficoltà economiche, a tutti i nostri giovani in cerca di un lavoro (non di uno purchessia!), alle aziende in crisi, agli operai e dipendenti delle stesse, a coloro i quali hanno perso la speranza in un futuro migliore, ai perseguitati dalle mafie (anche quelle legalizzate), ai bambini che chiedono un pasto, alle loro mamme disperate, ai padri che lavorano per pochi denari, alle persone recluse nelle carceri italiane e a tutti coloro i quali sono i primi nel "discorso della montagna".

E se vivere significa ancora qualcosa, si deve anche vivere per impegnarsi a fare in modo che si possano "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Perché "ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività e una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".

Sono questi i propositi per il futuro. Questi gli auguri, affinché questa società possa di nuovo ritrovare uno spirito collettivo che porti a nuovi traguardi tecnico-scientifici e sociali; affinché la stessa società possa essere più giusta, più rispettosa delle regole e dei diritti dei singoli, più attenta all'ambiente, alla cultura e all'anelito di pace che promana dalle popolazioni, più libera dal pregiudizio e dall'odio per il diverso. Auguri sinceri a tutti, eccezion fatta per i farabutti che popolano le stanze del potere senza muovere un dito perché l'articolo 3 della Costituzione Italiana possa realizzarsi.    

2 commenti:

  1. Leggo solamente adesso questo articolo, Caro Roberto, meritevole di figurare sui migliori quotidiani del Paese. Gli auguri di tutto cuore, dunque, te li voglio fare pubblicamente perchè valgano ad attestazione di stima e di apprezzamento non soltanto per il pregio delle tue battaglie sociali ma anche per i sentimenti che ispirano la nobiltà del tuo animo. C'è bisogno di uomini generosi come te in questa terra popolata da egocentrici e autoreferenziali, c'è necessità di persone in grado di innovare nel campo della politica e del sistema. Se può esserti di incoraggiamento, sappi che non sei solo, non sarai mai solo sulla strada della riscossa comune e della maturazione civica e culturale. Buon Natale dal tuo amico Vagabondo

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  2. Caro Vag, ti ringrazio delle belle parole che, per me, sono il dono più apprezzato di questo Natale. Ho più volte avuto modo di ammirare il tuo coraggio e la tua franchezza. Spero che, con tanti amici che condividono l'amore per queste terre, potremo insieme trovare l'occasione del riscatto. I tanti martirii, non solo materiali, che a noi vengono quotidianamente inflitti, serviranno da monito a chi verrà dopo di noi: una valle non più serva di alcuno, ma padrona del suo proprio destino. Buone feste, Vag. Tuo amico Roberto

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