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giovedì 4 giugno 2015

Elezioni 2015


Un esercito pacifico di 383 cittadini si è mosso.


Bisogna adesso pronunciare 382 volte la parola "grazie". 


Il 383esimo, l'ultimo, pur non nascondendo un po' di amarezza, ha solo la certezza di aver fatto il proprio meglio nel pieno rispetto delle leggi della Repubblica Italiana (non poca cosa in questo contesto di illegalità diffusa tollerata a vari livelli). 

Non incluso nei due caravanserragli, ha cercato di dare una descrizione veritiera del presente e di tracciare un possibile percorso per il futuro con una campagna elettorale sobria, priva di slogan preconfezionati, vissuta prevalentemente nelle piazze. 

Le competenze acquisite nel passato in campo professionale e sociale e la sua stessa collocazione politica lo pongono al di fuori del novero dei "procacciatori di voti" per liste senza base ideale. La decisione di testimoniare un impegno politico, in continuità con quanto fatto nel passato, è stata molto sofferta. Alla stessa si è giunti in tanti con la consapevolezza delle difficoltà dovute alla crisi socio-economica che sta lacerando la parte più debole del tessuto sociale. Senza la presunzione di poter risolvere tutti i complessi problemi del territorio, ha umilmente proposto attività di servizio per la collettività. 

L'esercito pacifico è destinato a crescere.

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