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sabato 19 aprile 2014

L'immondizia nel Vallo di Diano - alcune considerazioni

Prima di iniziare a fare alcune considerazioni sull'immondizia nel Vallo di Diano, vorrei esprimere la mia personale solidarietà ai lavoratori di un'impresa (Ergon S. p. A. di San Rufo) che opera nell'ambito della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Questi lavoratori, per quanto si è appreso dalla stampa, non hanno ricevuto compenso per il loro lavoro per alcuni mesi. Pertanto, il nostro Vallo di Diano tutto si rattrista per questi eventi e si chiede il perché di tutto ciò.

Cumuli di immondizia (non più presenti)
nel vecchio sito di trasferenza di Sala
Consilina in località San Giovanni. Un
esempio di come la gestione dei rifiuti
necessitava di più attenzione anche da
parte della pubblica opinione.
Nessuno ha risposte a quanto sta succedendo in questi anni. Eppure, alcune cose erano state dette e, puntualmente, sottovalutate da molti. Alcuni giornalisti hanno tentato, nel passato, di fare chiarezza. Ecco una dettagliata inchiesta condotta dalla testata locale Altrodiano ai tempi della direzione di Elia Rinaldi, uno degli ideatori e redattori del sorprendente blog Controvallo, sapientemente accompagnato da una grafica accattivante (http://robertodeluca.blogspot.it/2011/12/tu-chiamali-se-vuoi-adeguamenti-per-noi.html).

Vorrei però solo richiamare l'attenzione del lettore su alcune vicende troppo velocemente dimenticate di questo territorio. Purtroppo, la cronaca "veloce" impone un apprendimento superficiale delle notizie da propinare al lettore distratto da mille eventi di svariata natura. Eppure, ribadire alcuni concetti e chiarire alcune dinamiche non penso possa far male ai cittadini che si apprestano ad andare alle urne il prossimo 25 maggio.

La storia dell'immondizia nel Vallo di Diano è una storia "nobile", che ha dato all'imprenditoria nazionale nel campo invidiabili competenze e risorse. Infatti, dalle indagini della magistratura inquirente sullo smaltimento illecito dei rifiuti si evince che proprio nel Vallo di Diano esiste un personaggio che ha dato il nome alla famosa inchiesta "Re Mida". Su questi fatti torneremo non appena avremo novità sul processo che si sta svolgendo a Napoli e che tutta la stampa sta completamente e colpevolmente ignorando. Il processo Chernobyl, invece, è in fase di svolgimento a Salerno, ma in questa vicenda il "Re Mida" non è implicato, anche se altri cittadini del Vallo di Diano figurano nell'elenco degli imputati.

E mentre si smaltivano illecitamente i rifiuti nella vallata in 41mila metri quadrati di terreno agricolo, si rinunciava pervicacemente a far funzionare impianti di compostaggio "perfetti", così come venivano definiti da Walter Ganapini. Leggiamo infatti:

La Città di Salerno, domenica, 8 giugno 2008

(articolo tratto dalla rassegna stampa del CODACONS)

Il sito di Polla è perfetto, ma è chiuso

L`assessore Ganapini chiede lo sblocco dell`impianto di compostaggio E i comuni di Sala e di Atena sollecitano un`altra soluzione `` Per l`assessore regionale all`Ambiente Walter Ganapini l`impianto di compostaggio di Polla ``è perfetto``, ma il sito non funziona e i comuni sono costretti a pagare 200 euro a tonnellata per trasportare la frazione umido-organica dei rifiuti in Sicilia. ``Ho trovato gli impianti di Santa Maria Capua Vetere e Polla perfetti, ma gli impianti non funzionano. Una situazione spaventosa a cui bisogna trovare un rimedio``. `` Sono solo alcune parole dell`assessore tecnico ambientale Ganapini dell`intervista apparsa su ``You Tube``, dove si prendono in esame altre situazioni critiche. Nominato qualche mese fa per dare soluzione all`emergenza rifiuti, Canapini ha rilasciato l`intervista il primo giugno scorso. La notizia giunge dopo che il Codacons di Sala Consilina aveva sollevato giá alcuni dubbi sull`opportunitá di realizzare un altro impianto di compostaggio tra Sala Consilina ed Atena e Roberto De Luca del Codacons aggiunge: ``Perché continuare a mandare l`immondizia in Sicilia se l`impianto di Polla potrebbe essere utilizzato come spiega Ganapini. A volte noi non capiamo. Non capiamo il viaggio in mare, tra Scidda e Cariddi, dei container di immondizia. Ma quanto costa? Non capiamo tutti questi quattrini che ci fanno sborsare`` I sindaci di Sala Consilina e di Atena Gaetano, Ferrari e Annunziata, considerano la gestione del compostaggio e della discarica dei fallimenti del Consorzio di Bacino Sa3. `` ``Aver fatto delle scelte prima del blocco avrebbe comportato costi in meno per i comuni``. Enrico Zambrotti spiega che l`impianto di compostaggio nasce giá con caratteristiche di progettazione negativa. A ciò si sono aggiunte le proteste dei commercianti, la volontá del comune di Polla prima e del Commissariato poi di spostarlo presso la discarica di Polla e le esigenze di adeguamento dell`impianto. Ma il motivo per cui l`impianto fu bloccato risale a due anni fa, quando il Commissariato vi sversò 1.700 tonnellate di fos, scarti che possono essere smaltiti solo in discarica. Da qui un`ordinanza del sindaco di Polla Massimo Loviso per non utilizzare l`impianto, se il fos non fosse stato portato in altri luoghi. `` Il trasferimento non c`è mai stato ed il blocco continua, mentre il Commissariato paga 67mila euro al Consorzio di Bacino Sa3 per il ristoro del fos. Una situazione di stallo, per molti versi imbarazzante e difficile da comprendere, che qualche mese fa ha portato i comuni di Atena e Sala Consilina a chiedere un nuovo impianto, mentre quello di Polla sembra sará inutilizzato, nonostante sia perfetto. E` uno dei tanti misteri nella gestione dei rifiuti in Campania che, forse, meriterebbe anche l`attenzione della magistratura.

L'anno successivo proprio Walter Ganapini veniva nel Vallo di Diano a presenziare all'inaugurazione dell'isola ecologica di Sala Consilina. Ecco le considerazioni di allora.  
DIALOGO CON WALTER GANAPINI SUL VIAGGIO DELL'IMMONDIZIA (novembre 2009) 
L’assessore Ganapini ha ribadito a Sala Consilina, nel pubblico incontro organizzato dall’amministrazione locale in occasione dell’inaugurazione dell’isola ecologica lo scorso mercoledì, che non esiste alcuna ragione perché l’impianto di compostaggio "perfetto" di Polla non debba andare in funzione, così come già da lui affermato in un intervista rilasciata su Internet all’indirizzo http://it.youtube.com/watch?v=syJzVR9uzzU.
Incendi che si sviluppavano (e ancora si sviluppano,
stranamente) in alcuni siti del Vallo di Diano,
specialmente quelli più lontani dai centri abitati.
Per dare solo un esempio di quanto accadeva, si
vedano i seguenti link:
http://www.valloweb.com/view_news.php?id_notizia=10226
http://www.valloweb.com/view_news.php?id_notizia=2662
Ma allora, se l'impianto di Polla potrebbe essere utilizzato (e non dubitiamo delle parole di Ganapini) perché tenerlo inattivo e continuare a mandare l'immondizia in Sicilia, così come avviene per la frazione umida prodotta nel Vallo di Diano? A volte noi non capiamo. Non capiamo perché proprio in Sicilia, oltre lo Stretto di Messina. Non capiamo il viaggio in mare, tra Scilla e Cariddi, dei container di immondizia. Ma quanto diamine costa tutto ciò?
L’assessore regionale nell’intervista pubblicata sul web ha parlato anche di "disastro del pubblico erario" nella vicenda della "munnezza" campana. E noi ci chiediamo se non aggiungeremmo disastro al disastro utilizzando altri fondi per costruire ancora altri impianti di compostaggio proprio qui nel Vallo, avendone già uno "perfetto".
Non capiamo il perché di tutti questi quattrini al vento. Non capiamo la logica di alcuni personaggi che, nonostante tutto, ancora capeggiano queste grandi, epiche imprese. Siamo limitati, a volte. Qualcuno ci aiuti a comprendere; almeno per una sola volta, in questa nostra breve esistenza immersa in tutta questa fetida immondizia materiale e morale.
Inutile dire che nessuno ha mai voluto aiutarci a capire e che ancora brancoliamo nel buio dell'incertezza.

Questi fatti, tuttavia, sono stati dimenticati troppo presto, secondo chi scrive. Se avessimo prestato maggiore attenzione a queste dinamiche, forse alcuni errori potevano essere emendati. Ma la giungla locale non permetteva vie di uscita e così abbiamo lasciato che molte situazioni, quella della gestione dell'immondizia tra le altre, prendessero una strana piega. Il risultato è che molti Comuni si sono svenati per coprire i costi dello smaltimento dei rifiuti e molti sono stati costretti ad un innalzamento della Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) nel passato, così come raccontato nel post citato sopra. Per citare solo un caso di situazione debitoria nei confronti della ditta Ergon S. p. A. di San Rufo, il consigliere Pietro Caporrino ha inviato un'istanza al Sindaco, reperibile sul gruppo Facebook di Monte San Giacomo e pubblicata a lato, chiedendo se fosse vero che la situazione debitoria del piccolo Comune ai piedi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni potesse essere quantificata con la somma di circa 259mila EUR, così come si rilevava da notizie di stampa.

Ed ecco la risposta del sindaco di Monte San Giacomo, che è anche presidente della Comunità Montana. In questa risposta notiamo quanto segue. Per prima cosa, la forte discrepanza tra i crediti vantati dall'Ergon S.p.A. di San Rufo e quelli effettivamente riconosciuti dal Comune di Monte San Giacomo (circa un decimo della cifra riportata sopra). Si dice, in verità, che molte fatture dell'Ergon S.p.A. sono state contestate. Si suppone, allora, che queste fatture siano tante, vista la differenza di cifre. Si rileva, poi, la partecipazione di un assessore al CdA dell'Ente Bacino SA/3. Infine, visto che questi atti pubblici vengono pubblicati su Facebook, sembra che il Sindaco non sia molto d'accordo su questo tipo di divulgazione delle notizie che attengono alla vita socio-economica del territorio. A noi, invece, sembra più che opportuno che le pubbliche amministrazioni divengano delle case di vetro, dove i cittadini possano guardare senza filtri quello che viene fatto nel nome e per conto della collettività.  

In passato, alcuni Comuni venivano amministrati dalle stesse persone che si interessavano direttamente della gestione dei rifiuti. E potremmo fare un esempio fantasioso (ma non troppo). In epoche antecedenti al commissariamento del Bacino SA/3, di cui l'Ergon è una S.p.A. controllata, avrei potuto essere eletto sindaco di un paese del Vallo di Diano mentre sedevo nel CdA dell'Ergon o del Bacino SA/3. Avrei addiritttura potuto ricoprire la carica di presidente nell'ambito del CdA, se avessi voluto. In giunta comunale avrei allora deciso gli aumenti della TARSU che poi sarebbero stati registrati in entrata dalla ditta per la quale potevo prestare indisturbato la mia opera. Intanto, in questa stessa ditta avrei potuto assumere del personale senza necessariamente passare attraverso la trafila del concorso pubblico. Se poi non avessi fatto un uso clientelare di queste assunzioni, allora il tutto sarebbe stato ascritto alla mia integrità di persona e di amministratore (non solo di un Comune, ma anche di un CdA).  

In questa vallata, tuttavia, sembra non si possa parlare di questi fatti in chiaro. La politica non si è mai interessata in modo serio di queste vicende e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per essere eletto nelle amministrazioni pubbliche è probabile che si dovesse dare prova di "affidabilità": nessun cenno di questioni vitali per il territorio e acqua in bocca sugli affari di tutti.

E chissà se il velo che copre queste vicende verrà mai sollevato e se, qualora lo fosse, la stampa ne parlerà. La speranza è che non continueremo per molto tempo a brancolare nel buio dell'incertezza. Pertanto, nonostante l'immondizia (non solo materiale) si sia fatta strada un po' dappertutto in questa vallata, noi continueremo a sperare in un futuro migliore.

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