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sabato 8 ottobre 2011

Alberi

La quercia tagliata in località
Quattro Querce a Sala Consilina.
Dopo il taglio, si dovrebbe
proporre una modifica della
toponomastica.

Nel marzo del 2009 un triste presagio: una quercia di grosse dimensioni veniva tagliata in località "Quattro Querce" a Sala Consilina (vedi link sul fatto: querce). Su questo evento e su altri episodi strani accaduti in questa cittadina, relativamente al taglio indiscriminato di alberi, si può leggere anche un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Sala Consilina (due associazioni locali si sono fatte promotrici dell'iniziativa giudiziaria).





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Ill.mo Sig. PROCURATORE
Procura della Repubblica
Tribunale di Sala Consilina (SA)

ESPOSTO-DENUNCIA

I sottoscritti ... omissis ...

espongono alla S. V. quanto segue.

In data  19-03-2009 un notiziario dell’emittente locale 105 TV trasmetteva la notizia di taglio di alberi in Sala Consilina in base alle segnalazioni di alcuni dei sottoscritti. Tale taglio è stato effettuato a danno di vari pini in perfetto stato nei pressi delle Scuole Elementari di Sala Consilina, in parte in suolo pubblico, in parte in suolo privato. Si rilevavano, inoltre, sempre da parte dei sottoscritti, altri danneggiamenti al verde urbano, probabilmente dovuti a potature estreme a danno di alberi di alto fusto lungo via Mezzacapo nei pressi della sede del Comune di Sala Consilina e via Matteotti. Infine, nei pressi dello svincolo autostradale, in una stradina interna, parallela alla SS19 e posta sulla sinistra di essa (andando in direzione Nord) costeggiata da querce, è stata abbattuta una quercia secolare che, alla data del 19-03-2009 era ancora giacente ai bordi della strada.    

Si chiede

che i presunti reati su esposti vengano perseguiti e, se del caso, puniti. In particolare, si chiede di accertare se questi atti “violenti” erano davvero necessari. Si chiede inoltre di verificare da quale relazione di esperto agronomo o perito agrario sia scaturita l’eventuale provvedimento sindacale che ha permesso il taglio e le potature a capitozzatura del verde pubblico e da quali permessi specifici sia stato reso possibile l’abbattimento della quercia secolare..

Sala Consilina, 02 aprile 2009
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La denuncia fu archiviata. Intanto, una penna amaramente scriveva questo componimento.  


QUERCIA MORENTE


 Al suolo abbandonata l'alta quercia
non più sostegno di agili giacigli
stava, morente,  senza che persona 
desse conforto al povero suo legno.

Ai piedi di quel tronco un giorno vide
scorrere al fiume la fanghiglia e sola
possente e fiera senza alcuna tema
resse dritta delle procelle ai lampi.

L'oscura mano, ahimè, un dì ti tolse
dal mondo vegetale e  la tua vita
spezzò crudele con le tue radici.

Ahi quanto triste è la tua amara sorte
e quanto assurda  è questa nostra vita
che sempre più mi appare mesta gita.   




E oggi si tagliano gli alberi in piazza Umberto I

Due querce, non conoscendo bene
il codice della strada, invadono
la carreggiata in località Quattro
Querce a Sala Consilina.
Il grave e inusitato evento è stato denunciato alla stampa (forse non alla Procura della Repubblica, tuttavia) da un consigliere della minoranza del Consiglio Comunale di Sala Consilina (vedi servizio su Italia 2: sparisce-un-albero). In effetti, nottetempo, è sparito un albero di magnolia nella centralissima piazza Umberto I di Sala Consilina. Al suo posto un'ordinata colata di cemento. E si grida all'atto vandalico, giustamente. A questa conclusione si giunge perché questi vandali sono così ben educati (un ossimoro?) da tagliare l'albero, ripulire la piazza e versare del cemento, modellandolo bene, nello stesso posto dove vegetava la pianta. Un segno dei tempi, questo. I vandali che diventano educati (si fa per dire, naturalmente!).   




Commenti finali

In passato ho fatto appello alle istituzioni locali e ai cittadini perché si avesse cura del nostro territorio, che ha ancora buone potenzialità di vedere realizzato uno sviluppo compatibile con le risorse ambientali residue. Scrivevo, infatti, che bisognava cominciare a pensare all’ambiente anche come a un’occasione economica. Pensavo, in effetti, che la bellissima veduta della vallata, osservata dall’alto, non potesse essere svenduta per un piatto di lenticchie, costruendo nella piana capannoni a buon mercato, magari rincorrendo finanziamenti pubblici; sostenevo che la salubrità dei nostri luoghi non potesse essere messa a rischio per una manciata di euro che qualcuno ci offre per i nostri bellissimi terreni agricoli. Soprattutto se i capannoni vengono posti in improbabili "zone industriali" costruite in siti di elevato pregio ambientale (vedi il boschetto paleo-palustre di Sassano e l'areale della cicogna di Teggiano: ciascun sito ospita un'area PIP). A chi vuole comprare i nostri terreni agricoli per fare un uso improprio degli stessi (vedi inchiesta Chernobyl condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, con la quale siamo venuti a conoscenza che il nostro territorio era meta di pellegrinaggio degli adepti dell'ecomafia), dobbiamo essere capaci di gridare forte: NO, IO NON VENDO A TE.


In passato ho chiesto che si incentivasse la creazione di imprese di piscicoltura per ripopolare i nostri fiumi con specie autoctone. Con la presenza controllata di tali specie ittiche nei corsi principali e con l’allevamento in alcuni corsi artificiali secondari (ce ne sono a bizzeffe!) si sarebbe potuto non solo creare un tipo di economia unica nel suo genere, ma si sarebbero invogliati coloro i quali praticano pesca sportiva a venire a trascorrere piacevoli giornate nei pressi dei nostri corsi d’acqua, ripuliti con tecniche sostenibili, non incendiando le sterpaglie e nemmeno ricorrendo a mezzi meccanici, come di solito si fa. Del flusso turistico di qualità che così si sarebbe creato ne avrebbero tratto vantaggio gli operatori turistici del posto. Tuttavia, bene ha fatto un'associazione locale a preservare le specie ittiche locali in un acquario a Sala Consilina. Forse gli ambientalisti del luogo, avendo notato che localmente nulla si può fare per fermare il degrado dei corsi d'acqua, hanno pensato che si potesse almeno rendere animali da museo le tinche, le carpe, gli ottimi gamberi di fiume e i piccoli triotti, che popolavano numerosi i fiumi della vallata. 


Adesso provo solo un profondo senso di scoramento. Se qualcuno osa tagliare indisturbato un albero in piazza Umberto I a Sala Consilina senza che si sollevino voci indignate (per l'atto in sè e non per altro), allora vuol dire che avrò scritto delle parole che non hanno mai raggiunto il cuore e la mente dei miei conterranei. Quegli alberi nell'asfalto sono poi l'idea che una certa classe dirigente ha del nostro territorio: asfalto e cemento dappertutto, persino sulle piste di atletica dei campi di calcio, una volta costruite in terra battuta. Ma essi possono tutto e agiscono indisturbati, perché appartengono alla classe eletta e forse hanno buone conoscenze nelle stanze giuste (e non solo in quelle!). A noi, semplici cittadini, che non vorremmo mai frequentare - qualora ve ne fossero - le logge trasversali dei para-massoni infiltrati nelle istituzioni,  non resta che sperare che un domani vi siano persone minimamente più illuminate a decidere delle sorti del nostro martoriato comprensorio.

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