Powered By Blogger

martedì 8 novembre 2011

ASPETTANDO LA PIOGGIA

A volte capita di rileggere ciò che abbiamo scritto tempo prima, provando un senso di insoddisfazione per aver espresso dei concetti con parole non proprio efficaci. A volte capita anche di essere accusati di dire troppo e con troppa foga su molti temi. Eppure, quando si rilegge, si capisce che si è detto sempre troppo poco. Forse è stato fatto anche troppo poco. Ma si scrive e si fa quello che è possibile scrivere e fare.

Trattando uno di questi temi, tuttavia, ho potuto capire quanto sia importante parlare dei problemi, protestare, se necessario, e far valere i propri diritti. Un anno fa, a cominciare dai primi giorni di novembre, il fiume Tanagro esondava e cominciava, per molti eroi moderni della nostra vallata (i nostri agricoltori), un periodo di sofferenza. Ripropongo, in sequenza, i comunicati che concernono questi eventi, lasciando al lettore attento di giudicare i fatti.

A conclusione di quanto scritto nei comunicati bisogna dire quanto segue:

·   i lavori di somma urgenza sono iniziati alla fine dello scorso marzo e ultimati, per quanto è dato di sapere;
·  all’appello, contenuto nel nostro comunicato dello scorso luglio, il Consorzio di Bonifica ha risposto con la pulizia (ancora parziale) del canale parallelo e della “vasca” a Ponte Cappuccini in Silla di Sassano.
·   Si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio del Consorzio di Bonifica locale proprio nel mese di ottobre. Ho sentito parlare della questione dei voti per delega, sulla quale si riporta un ipotetico interessamento della Procura della Repubblica di Sala Consilina in un articolo a firma di Aldo Bianchini su “Il quotidiano di Salerno” (articolo), ma non ho sentito parlare di problemi concreti legati alla messa in sicurezza della piana. Forse mi sarò distratto.


  
COMUNICATO 10-11-10

SOMMESSAMENTE E CON DOLORE PARLIAMO DI ISOLE ECOLOGICHE, CANILI (FORTUNATAMENTE INCOMPLETI!) E ZONE INDUSTRIALI NEI PANTANI ALLAGATI

La Sede CODACONS del Vallo di Diano esprime solidarietà per tutti coloro i quali, in questi giorni, stanno vivendo momenti difficili a causa dello straripamento del fiume Tanagro.

Detto questo, dobbiamo parlare del vezzo di occupare le campagne e i pantani con costruzioni di vario tipo. Si parte dall’isola ecologica di Sala Consilina e dal canile comprensoriale. Mai definizione più appropriata per un’isola ecologica poteva apparire stamattina all’alba a chi avesse volto lo sguardo verso la vallata: cemento in mezzo a un lago d’acqua. Era un’opera da fare, certo. Il vero problema, tuttavia, è l’attiguo canile comprensoriale. Per fortuna (è il caso di dirlo!) questa ennesima opera faraonica non è stata ancora completata. Eh sì! Perché se il canile fosse stato oggi in funzione e se avesse ospitato i tanti cani randagi del comprensorio, le povere bestiole non sarebbero sopravvissute all’allagamento. Piogge torrenziali inaspettate, si dirà. Certo. Ma proprio per questi eventi furono costruiti canali e altre derivazioni minori (oggi pressocché abbandonati al loro destino) nelle opere di bonifica del Vallo di Diano con le braccia e il cervello dei nostri avi.  

Un tempo le braccia e il cervello venivano utilizzati bene: si coltivavano le campagne e non si edificava nei pantani. La zona di pregio ambientale, definita “Areale della cicogna” nella Carta di Destinazione d’uso del Territorio - redatta e approvata nel 2003 dalla Comunità Montana del Vallo di Diano - è sita in località Pantano di Teggiano. Oggi è allagata. Qualcuno si sarà chiesto da dove deriva il toponimo? Eppure là vi sorge (si fa per dire!) una zona industriale. Una seconda area di pregio ambientale, il “Boschetto paleo-palustre” (una palude arborea nei mesi autunali e invernali) ospita la zona industriale di Sassano. Cervello e braccia, braccia e cervello: finanche le funzioni degli organi del corpo umano sono ormai sconvolte! Nessuno ne prova vergogna: le istituzioni si sono voltate e ancora si voltano dall’altra parte e la stampa “ufficiale” (quella farisaica, per intenderci) ospita con favore i proclami di chi annuncia la costruzione delle zone industriali nella vallata.

Ssssssssssssssss… facciamo silenzio anche noi e non disturbiamo il manovratore di turno… Ma intanto continua a piovere e ogni parola in più, in questa valle allagata, potrebbe anche essere di troppo. 




COMUNICATO 23-02-11

DENUNCIA SUL CASO TANAGRO PRESENTATA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DA PARTE DELLA NOSTRA SEDE

Durante l’alluvione del novembre 2010, le famiglie che abitano nelle campagne ricadenti nel comprensorio di Sala Consilina sono state soccorse dal locale Comando dei Carabinieri e dai Vigili del Fuoco con professionalità e abnegazione. Da allora, tuttavia, nulla è stato fatto per rimuovere le cause dei continui allagamenti in pianura. In particolare, nulla è stato fatto per riparare gli argini del fiume Tanagro, ormai scomparsi in più punti, tanto che, alle nuove piogge le acque fuoriescono liberamente dal fiume e invadono le abitazioni situate in campagna.

In data 19-02-2011, pertanto, la nostra associazione ha spedito un fax urgente al Prefetto e al Sindaco di Sala Consilina circa la drammatica situazione in cui ancora versano decine di famiglie nelle campagne ricadenti nel territorio di Sala Consilina. La situazione è stata, peraltro, bene esposta sulla stampa locale nei giorni scorsi. Per una volta, anzi, è venuta fuori qualche intervista alla gente del luogo, anche se gli amministratori non hanno dovuto rinunciare al loro solito generoso spazio. Ed oggi, mentre il cielo minaccia nuova pioggia, ancora non abbiamo avuto alcun riscontro alla nostra urgente richiesta di intervento immediato.

Questa emergenza sta seriamente danneggiando le famiglie che vivono del lavoro dei campi. L’angoscia in cui vivono queste persone ad ogni pioggia è palpabile: questi cittadini non solo sono preoccupati per l’attività principale che dà loro sostentamento, ma temono per la loro stessa incolumità. A fronte di questa situazione drammatica, quello che colpisce è il rimpallo delle responsabilità, che certamente non è sfuggito ai cittadini del Vallo di Diano.        

Il giorno 22 febbraio 2011, anche a fronte della disperazione di molte famiglie della vallata, la nostra sede è stata costretta a presentare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sala Consilina chiedendo al Procuratore di intervenire con urgenza presso le competenti istituzioni per la salvaguardia dell’incolumità delle persone. Abbiamo chiesto, inoltre, di individuare le cause e/o i motivi (una sottile differenza c’è!) di un mancato intervento atto a mettere in sicurezza gli argini del fiume Tanagro a ben oltre cento giorni dall’evento alluvionale del novembre 2010. Infatti a noi non sembra possibile che un comprensorio venga lasciato in balìa delle acque in un rimbalzo grottesco delle responsabilità. A noi non sembra possibile, poi, che l’attenzione di chi amministra un territorio sia rivolta solo all’erogazione di ingenti fondi da parte di enti sovra-territoriali e non a doverosi provvedimenti d’urgenza che non possono essere presi nei tempi caratteristici di un usuale procedimento amministrativo.

Abbiamo infine chiesto che venissero perseguiti eventuali reati commessi da chi, avendo l’obbligo di tutelare la salute delle persone e di salvaguardare l’integrità del territorio, nulla di concreto ha fatto nell’arco di oltre cento giorni dall’evento catastrofico del novembre 2010 e nulla fa ancora oggi, purtroppo.

                                                                         

COMUNICATO 02-03-11

APPELLO DEI CITTADINI DELLA CONTRADA SANT’AGATA ALLE ISTITUZIONI

Dopo gli ultimi allagamenti delle campagne e a causa della rottura degli argini del fiume Tanagro, durante l’alluvione del novembre del 2010, i cittadini della contrada Sant’Agata continuano ad appellarsi alle istituzioni. L’ultima piena, che ha causato ulteriori danni ai terreni e alle abitazioni, è arrivata nel Vallo di Diano intorno alle ore 18 del giorno 1 marzo 2011.

Dopo le notizie apprese dalla stampa sull’esito delle decisioni prese dal tavolo tecnico provinciale di questa mattina, per le quali i lavori di messa in sicurezza degli argini non inizieranno prima di trenta giorni, i cittadini fanno una richiesta alle istituzioni locali.

Riunitosi presso la nostra sede in data odierna, il Comitato di Riferimento degli Alluvionati, coordinato dalla Sig.ra Morello Teresa, fa presente quanto segue.

1) Per la tutela della salute e dell’incolumità delle persone;
2) Per la salvaguardia del territorio e delle coltivazioni dei campi;
3) Per scongiurare continui danni alle abitazioni e alle loro pertinenze;

si chiede con forza che si dia immediato inizio ai lavori per riparare, anche in modo provvisorio, gli argini del fiume Tanagro nei punti di rottura. Gli abitanti della contrada Sant’Agata e una rete di volontari coordinati dal Comitato di Riferimento degli Alluvionati è disponibile a coadiuvare i lavori per le opere provvisorie, che possono anche farsi con sacchi di sabbia.

Si scongiurano le istituzioni affinché colgano il grido d’allarme delle famiglie della campagna del territorio di Sala Consilina. In questi giorni le condizioni di salute di questi cittadini stanno deteriorandosi a causa del continuo stress provocato dagli allagamenti. Le scorte di fieno per gli animali si stanno esaurendo e non vi sono possibilità, economiche e pratiche, di far fronte ad acquisto o produzione di nuovo fieno. I campi sono resi inutilizzabili e si paventano le conseguenze dei mancati introiti dalla produzione agricola, per molti unica fonte di reddito

Ci associamo al grido di allarme delle famiglie, rinnovando la nostra solidarietà per le loro condizioni attuali.

COMUNICATO 04-03-11

ESONDAZIONI DEL FIUME TANAGRO: PROPOSTA DELLA SEDE CODACONS DEL VALLO DI DIANO ALLE ISTITUZIONI

La proposta del Comitato di Riferimento degli Alluvionati, coordinato dalla Sig.ra Morello Teresa, di mettere dei sacchi di sabbia come argine temporaneo al fluire libero del fiume Tanagro nei giorni di pioggia, ci sembra estremamente sensata. Tanto più che si è appreso che, nel Metapontino, in simili situazioni, è stato immediatamente chiesto l’intervento dell’esercito per gestire l’emergenza.

Visto che l’On. Cirielli è presidente della Provincia e anche presidente della Commissione Difesa, si potrebbe chiedere alla persona che incarna due cariche utili al caso di far intervenire immediatamente il Battaglione del Genio, di stanza a Caserta, della Brigata Garibaldi. Forse l’idea non è ancora da scartare, viste le richieste incessanti della popolazione ormai stremata dai continui allagamenti. Nelle more dell’inizio dei lavori che sono stati promessi dall’Assessorato alla Protezione Civile della Regione Campania, infatti, l’intervento dell’esercito con i suoi reparti attrezzati e specializzati potrebbe dare una risposta immediata allo stillicidio a cui stiamo assistendo.

In questi casi, quello che noi possiamo fare è poco. Tra queste cose, è il continuo esprimere solidarietà alle famiglie le cui case si allagano a ogni pioggia. Il ricorso alla Magistratura, effettuato dalla nostra associazione in data 22 febbraio 2011, poco tempo dopo essere stati allertati dalle famiglie del posto, infine, era solo doveroso. Speriamo che si faccia presto luce su questa vicenda, anche per chiarire di chi sarà, in eventuali futuri eventi calamitosi (che noi ci auguriamo non ci saranno), il compito di prevenire lo sfaldamento delle sponde del fiume Tanagro o di intervenire prontamente in caso di rottura degli argini.

COMUNICATO 17-03-11

IL COMITATO DI RIFERIMENTO DEGLI ALLUVIONATI DEL VALLO DI DIANO CHIEDE: “QUANDO INIZIERANNO I LAVORI?”

Il giorno 7 marzo u. s., presso la sede di Sala Consilina del Consorzio di Bonifica Vallo di Diano, sono state valutate le offerte delle ditte che hanno partecipato alla gara per l’assegnazione dei lavori di “somma urgenza” per la sistemazione degli argini del fiume Tanagro.
A ben quattro mesi dal 10 novembre 2010, giorno in cui gli eventi alluvionali ebbero luogo a causa della rottura degli argini del Tanagro e di corsi d’acqua paralleli in vari punti della vallata, e dopo varie successive esondazioni, l’appalto dei lavori, per un totale di cinquecentomila EUR, è stato affidato a due ditte costruttrici. La stampa locale, che ha ben seguito gli eventi e ha ben saputo rappresentare (in questo caso) il disagio dei cittadini, ha riportato prontamente la notizia della conclusione di questa prima parte dell’iter amministrativo d’urgenza. In un articolo apparso il giorno 9 marzo u. s., si precisava, inoltre, che i lavori sarebbero iniziati nei cinque giorni successivi e che avrebbero avuto una durata di due mesi. In merito a ciò, così si esprime il Comitato di Riferimento degli Alluvionati del Vallo di Diano.

Il Comitato auspica un rapido inizio delle attività di ripristino delle capacità di contenimento delle acque da parte degli argini del fiume Tanagro e dei canali paralleli, anche questi rotti in più punti. Il Comitato fa presente che sono passati ben oltre cinque giorni dalla data del 9 marzo u. s. e che il cielo continua a minacciare pioggia. I membri del Comitato, pertanto, per mezzo della loro rappresentante, Sig.ra Morello Teresa, chiedono se le notizie riportate sulla stampa possano non essere considerate solo promesse. La Sig.ra Morello afferma che bisognerebbe tener conto dello stato di disagio di intere famiglie che traggono sostentamento esclusivamente dal lavoro dei campi. Questo vivere  nell’incertezza del domani e nella speranza che il bel tempo possa durare, in modo tale da non vedere le proprie case invase dall’acqua e i campi danneggiati, mette a dura prova la tenuta psico-fisica anche di persone perfettamente in salute.

A questi eroi moderni, che abbiamo visto troppe volte in difficoltà in queste ultime settimane per via dei continui allagamenti della piana, va la nostra più convinta solidarietà. Esortiamo tutti ad accelerare i tempi di inizio dei lavori, prima che nuove piogge mettano a dura prova la resistenza di persone che, nonostante tutto, hanno dato, anche in condizioni così avverse, prova di grande dignità e compostezza.


COMUNICATO 25-03-11

Ringraziamo l’On. Leoluca Orlando e il Sen. Aniello Formisano per la completa e significativa interrogazione a risposta scritta sul Tanagro e sul Vallo di Diano presentata in data 23 marzo u.s.
Aspettiamo con ansia la risposta al presente importante quesito, reperibile al sito web seguente:
http://www.camera.it/417?idSeduta=451&resoconto=bt01&param=n4-11325#n4-11325
-----------------------------------------------------------------------------------------------------

Seduta n. 451 del 23/3/2011
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:

LEOLUCA ORLANDO e ANIELLO FORMISANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
l'alluvione dei giorni 8, 9 e 10 novembre del 2010, dovuta all'esondazione del fiume Tanagro nel Vallo di Diano, in
provincia di Salerno, ha prodotto notevoli danni all'agricoltura, al territorio rurale e alle abitazioni civili. Alcune famiglie, che abitano nelle campagne ricadenti nel comprensorio, in prossimità delle rotture degli argini del fiume che attraversa longitudinalmente tutta la vallata, sono state soccorse dal locale comando dei carabinieri e dai vigili del fuoco con professionalità e abnegazione;

da allora, poco o nulla è stato fatto per rimuovere le cause dei continui allagamenti in pianura. In particolare, poco o nulla è stato fatto per riparare gli argini del fiume Tanagro, ormai scomparsi in più punti, tanto che, alle nuove piogge le acque fuoriescono liberamente dal fiume e invadono le abitazioni situate in campagna. La situazione è stata, peraltro, bene esposta sulla stampa locale, con interviste alla gente del luogo e agli amministratori locali. A circa quattro mesi dall'evento, questo continuo stato di emergenza sta seriamente danneggiando le famiglie che vivono del lavoro dei campi. L'angoscia in cui vivono gli agricoltori a ogni pioggia è palpabile: questi cittadini non solo sono preoccupati per l'attività principale che dà loro sostentamento, ma temono per la loro stessa incolumità. A fronte di questa situazione drammatica, quello che colpisce è l'inerzia delle istituzioni a prevenire questi eventi e a far fronte all'emergenza, cosa che certamente non è sfuggita ai cittadini del Vallo di Diano;

contrariamente alla vocazione agricola del territorio, inoltre, insediamenti produttivi crescono nella piana anche in siti di elevato pregio paesistico. Due esempi di zone industriali sorte, a circa cinque chilometri una dall'altra, in «siti di particolare pregio ambientale», così come definiti dalla «Carta di destinazione d'uso del territorio», adottata nel 2003 dalla comunità montana del Vallo di Diano: il «boschetto paleo-palustre» in località Cappuccini in Sassano e «l'areale della cicogna». Il primo sito è incastonato tra due affluenti del Tanagro e costituisce l'ultima testimonianza della natura paludosa della vallata antecedente alla bonifica. In esso si conservavano, prima dell'intervento infrastrutturale finanziato con fondi pubblici, le specie arboree e faunistiche autoctone; il secondo sito ospita il nido della cicogna bianca, che dal 1996 nidifica presso un incantevole tratto del Tanagro, adibito adesso ad area PIP;

gli enti pubblici, dal loro canto, da un lato affermano l'elevata valenza agricola e ambientale che la pianura riveste, dall'altro prontamente utilizzano i finanziamenti pubblici per infrastrutturare luoghi che andrebbero invece valorizzati per il loro intrinseco pregio paesistico. E ciò, nonostante la legge regionale n. 17 del 1998 della regione Campania che recita: «I Comuni orientano i loro piani regolatori alle indicazioni della carta di destinazione d'uso del territorio elaborata dalla Comunità Montana;

il fiume Tanagro, risorsa idrica e ambientale d'inestimabile valore, costituisce una tappa obbligata per le specie avicole migratorie. Per questa ragione, alcune associazioni ambientaliste (VAS Campania, CODACONS Sala Consilina, ATAPS-FIPSAS, WWF Campania, Associazione Risorse di Santa Marina, LIPU) chiesero, in data 15 dicembre 2005, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e alla regione Campania l'istituzione urgente di una zona di protezione speciale a norma della direttiva Uccelli del 2 aprile 1979. La regione Campania, per mezzo dell'assessorato alle politiche ambientali, propose, in data 15 dicembre 2005, sulla base della richiesta, in una riunione con i rappresentanti degli enti locali, una prima perimetrazione, che interessava i comuni di Sala Consilina, San Rufo, Sassano e Teggiano. Da allora, gli enti locali, nonostante fossero stati sollecitati dalla sede CODACONS locale in data 22 settembre 2006, non hanno mai presentato la perimetrazione dell'area per l'istituzione di una ZPS, mentre hanno lasciato libero il passo all'aggressione del cemento, nonostante gli obblighi previsti dalla legge regionale n. 17 del 1998;

gli interventi, compatibili con l'ambiente, per il rafforzamento delle sponde del fiume Tanagro sono stati insufficienti a prevenire le continue tracimazioni di questi giorni: ad ogni pioggia le acque del fiume sono fuoriuscite dagli argini invadendo i terreni agricoli ed i pianterreni delle abitazioni nelle località Sant'Agata e San Giovanni facendo registrare preoccupanti allagamenti, e i residenti delle zone Sant'Agata e San Giovanni che non vogliono continuare a vivere con il timore di essere sorpresi dalle acque del fiume Tanagro, denunciano che questa è la nona tracimazione dal 10 novembre -:

quali iniziative di competenza si intendano intraprendere e quali provvedimenti si intendano adottare per tutelare i legittimi diritti dei coltivatori diretti del Vallo di Diano;

se siano a conoscenza di iniziative dirette a istituire una ZPS lungo le sponde del fiume Tanagro;

se non si ritenga opportuno e urgente assumere le iniziative di competenza dirette a preservare l'integrità territoriale della vallata. (4-11325)

COMUNICATO 25-05-2011
RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE, DA PARTE DELLA PROCURA DI SALA CONSILINA, DELLA NOSTRA DENUNCIA SULLE ESONDAZIONI DEL FIUME TANAGRO

Abbiamo ricevuto la notifica della richiesta di archiviazione, da parte del PM della Procura di Sala Consilina, dott. Carlo Rinaldi, il quale ritiene che non emergono fattispecie penalmente rilevanti nell’ambito della vicenda riguardante i ripetuti allagamenti dei terreni in contrada Sant’Agata e San Giovanni in Sala Consilina a seguito dell’esondazione del fiume Tanagro. Il dott. Rinaldi giunge a tali conclusioni dopo aver escusso a testimone il Presidente del Consorzio di Bonifica del Vallo di Diano, avv. Francesco Alliegro, il giorno 4 marzo 2011 ed il geometra Bartoli Vittorio del Genio Civile di Salerno, il giorno 7 aprile 2011, dopo che i lavori di “somma urgenza”, appaltati a marzo, erano effettivamente iniziati. Questi testimoni concordemente riferiscono di essere intervenuti per valutare i lavori da effettuarsi per il ripristino del tratto di fiume Tanagro. Il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Sala Consilina, maresciallo Cono Cimino, anch’egli testimone dei fatti, riferisce dei continui interventi effettuati a sostegno della popolazione locale durante i numerosi allagamenti dovuti all’incosistenza degli argini del fiume Tanagro, dal novembre 2010 sino al 20 marzo del 2011, per ben undici volte dopo la prima grave alluvione.

Pur tuttavia, se noi ricordiamo bene i fatti, nell’interrogazione parlamentare a firma dell’On. Leoluca Orlando e dell’On. Aniello Formisano (Seduta n. 451 del 23/3/2011), si legge

l'alluvione dei giorni 8, 9 e 10 novembre del 2010, dovuta all'esondazione del fiume Tanagro nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno, ha prodotto notevoli danni all'agricoltura, al territorio rurale e alle abitazioni civili. Alcune famiglie, che abitano nelle campagne ricadenti nel comprensorio, in prossimità delle rotture degli argini del fiume che attraversa longitudinalmente tutta la vallata, sono state soccorse dal locale comando dei carabinieri e dai vigili del fuoco con professionalità e abnegazione;
da allora, poco o nulla è stato fatto per rimuovere le cause dei continui allagamenti in pianura. In particolare, poco o nulla è stato fatto per riparare gli argini del fiume Tanagro, ormai scomparsi in più punti, tanto che, alle nuove piogge le acque fuoriescono liberamente dal fiume e invadono le abitazioni situate in campagna. La situazione è stata, peraltro, bene esposta sulla stampa locale, con interviste alla gente del luogo e agli amministratori locali. A circa quattro mesi dall'evento, questo continuo stato di emergenza sta seriamente danneggiando le famiglie che vivono del lavoro dei campi. L'angoscia in cui vivono gli agricoltori a ogni pioggia è palpabile: questi cittadini non solo sono preoccupati per l'attività principale che dà loro sostentamento, ma temono per la loro stessa incolumità. A fronte di questa situazione drammatica, quello che colpisce è l'inerzia delle istituzioni a prevenire questi eventi e a far fronte all'emergenza, cosa che certamente non è sfuggita ai cittadini del Vallo di Diano.

La sede Codacons di Sala Consilina ricorda che, prima che avessero inizio i lavori (a fine marzo 2011!), il primo sopralluogo da parte del Genio Civile è avvenuto dopo circa un mese dalla prima alluvione del novembre 2010. Ricorda ancora che, a causa dei ritardi nella definizione dei lavori di “somma urgenza”, la cittadinanza è stata costretta a passare molte notti nel terrore che le proprie abitazioni venissero invase dall’acqua. Per questi motivi proporremo opposizione alla richiesta di archiviazione del PM, chiedendo che giustizia venga fatta.



COMUNICATO 08-07-2011

Richiamiamo all’attenzione del Consorzio di Bonifica la situazione del canale parallelo al fiume Tanagro prima che comincino le piogge autunnali

Bastano solo poche foto per far toccare con mano, a chi pensa che la nostra sia una critica fine a se stessa, la situazione del fiume Tangro e, in particolare, del canale parallelo nei pressi del ponte in località S. Agata a Sala Consilina. Proprio in quella località, nel novembre del 2010, gli argini del fiume Tanagro cedettero in più punti per le piogge insistenti (e non solo!). La situazione del letto del canale parallelo, lo scorso anno, non era molto dissimile rispetto a quella che oggi vediamo in queste foto. E allora, prima che comincino le piogge autunnali, chiediamo al Consorzio di Bonifica del Vallo di Diano di iniziare, con largo anticipo, l’opera di manutenzione del canale parallelo, che si sta trasformando in una vera e propria foresta.

Il Ponte S. Agata a Sala Consilina
Abbiamo poi udito voci, tese forse a giustificare l’assenza di intervento, che parlano di ipotetiche associazioni ambientaliste che ostacolano la manutenzione del canale e lo sgombero dai detriti del letto del fiume nei pressi del Ponte Cappuccini. Noi ci chiamiamo fuori, perché pensiamo che la salvaguardia del territorio passi anche attraverso la manutenzione degli argini (ma dove sono finiti i pioppi che fungevano da sostegno?). Abbiamo anche caldeggiato l’istituzione di una Zona di Protezione Speciale (alla quale i Comuni di Sala Consilina, Sassano, Teggiano e San Rufo sembrano non essere interessati) per l’intero tratto del fiume interessato da un importante flusso di uccelli durante la stagione migratoria. Questa richiesta è stata inoltrata dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania ai Comuni “non-interessati”, i quali avrebbero solo dovuto fornire la perimetrazione dell’area da sottoporre a protezione. Un’interrogazione parlamentare su questa stranissima vicenda, dopo quella dell’On. Trepiccione, ritirata per ragioni poco chiare, è stata inoltrata dall’On. Leoluca Orlando e dal Sen. Nello Formisano alla Presidenza del Consiglio. Speriamo di poter presto avere notizie in merito.

Sotto il ponte S. Agata a Sala Consilina
Crediamo infatti che, attraverso una particolare attenzione verso l’avifauna, il territorio agricolo e tutte le zone umide del Vallo di Diano, si potrebbe: valorizzare le colture locali; creare vivai per la piscicultura; incrementare il flusso turistico attrezzando punti per la pesca sportiva, istituendo punti di osservazione dell’avifauna locale e proponendo punti di ristoro per sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o su biciclette; rimediare all’incuria a cui da anni è sottoposto il corso d’acqua più importante della vallata; estendere la diffusione degli alberi nei pressi dei corsi d’acqua, anche per la produzione di biomassa; incentivare la nascita di agriturismi tematici in tutta la vallata (uno per ogni specificità locale).

Queste cose rimarranno scritte in un grande libro dei sogni se non saremo disposti a investire - in tutti i sensi - molto di più per difendere e valorizzare i nostri beni ambientali, piuttosto che a deturparli, come purtroppo oggi riusciamo a fare anche all’interno delle zone protette.

La foresta visibile a sinistra è all’interno del canale
parallelo al fiume Tanagro

Nessun commento:

Posta un commento