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sabato 19 novembre 2011

Gli affari della politica e la politica degli affari


Aumenti in arrivo a Sala Consilina per il servizio idrico integrato. Ecco la notizia sull’imminente cessione della gestione della rete idrica al CONSAC.

Estrema sintesi tra rifiuti, cemento malmesso
e alberi soccombenti.
- Foto del dicembre 2010 -
Sala Consilina (Sa) – Il Comune di Sala Consilina cede la gestione dell'intero ciclo delle acque al Consac. Nei primi tempi ci saranno dei rincari, nell'ordine del 40percento, ma forse è il male minore. È questo in sintesi quanto emerso dalla pubblica conferenza tenutasi ieri sera nell'aula consiliare del Comune di Sala Consilina. I rincari sarebbero motivati dal livello eccessivamente basso delle tariffe (tra i 20 e i 30 centesimi al metro cubo a Sala Consilina contro gli oltre 5 euro di Berlino) e dalle rate dei mutui che negli anni il Comune ha contratto per far fronte alle esose spese di gestione della rete idrica e fognaria, costi che il Consac si addosserà per intero.

A questo punto dunque si profila uno scenario in cui il Consac, società consortile al 100percento pubblica, rileva la totalità delle competenze oggi in carico al comune la cui gestione è in passivo, il Comune si libera di una delle maggiori voci passive di bilancio ed i consumatori avranno una tariffazione a metro cubo che porterà ad un iniziale aumento delle bollette. Marginale, ma non irrilevante, il centramento di un obiettivo imposto dall'Unione Europea: il risparmio idrico naturale conseguenza della tariffazione a consumo e non più a scaglioni.


A proposito di Sala Consilina, nel 2009 si registrava un ennesimo aumento della TARSU (TAssa sui Rifiuti Solidi Urbani). Nonostante il sacrificio dei cittadini, ecco la situazione odierna in località Marroni (vedi intervista). Qualche analogia tra i due casi, forse, potremo coglierla dalle righe scritte in seguito all'aumento della TARSU. 

Il Centro Sportivo Meridionale, sede del Consorzio "Bacino
SA/3", costruito su circa 15 ettari di terreno a San Rufo.

















NON BASTA NARCOTIZZARE, BISOGNA STRONCARE
Roberto De Luca
gennaio 2009

In un territorio dove gli affari si fanno con la politica e la politica si fa con gli affari e con le clientele che ne derivano, non solo bisogna narcotizzare l’opinione pubblica, facendo passare, attraverso i media, solo i fasti delle amministrazioni e consorzi locali, ma bisogna stroncare anche il minimo dissenso. E’ questo il messaggio che ci è arrivato (forte e chiaro) dopo le nostre invettive e i nostri non teneri interventi sulla stampa. E quindi, chi osa contrastare o criticare questo stato di cose è una persona che va messa all’angolo in tutti i modi. Le hanno tentate tutte nel passato: buona fortuna e buon lavoro anche per le prossime azioni volte a far tacere una voce critica. Se nessuno parlerà dei loro lauti guadagni, gli affari di questi probi cittadini saranno tali che potranno far sorgere qualche “holding” con i soldi pubblici. E vedrete poi i tanti vantaggi per tutti.
Cumulo di detriti in fondo ad una strada
incompleta nell'area di pregio ambientale
del "boschetto paleo-palustre" in località
Cappuccini a Sassano (SA).
- Foto del dicembre 2010 -

A proposito di vantaggi per tutti, prendiamo in considerazione i rincari dell’immondizia a carico del cittadino. A Sala Consilina il Sindaco Gaetano Ferrari ha dovuto innalzare la tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU) del 60% per l’anno 2008. Si presume che simili rincari si siano registrati in altri paesi del Vallo di Diano. Ora a noi questa sembra una cosa degna di nota. E su questo vorremmo un po’ ragionare.

Perché viene rincarato in modo così considerevole la TARSU? Sembra che una delle ragioni addotte sia quella che la frazione umida debba viaggiare sul ferryboat sullo stretto di Messina e farsi una vacanza in Sicilia. Scelta scellerata questa, per la quale non c’è a tutt’oggi un responsabile; e perché lo si dovrebbe cercare? Tanto a pagare è Pantalone. Eppure, avevamo già a disposizione un impianto di compostaggio “perfetto” sul territorio, come l’Assessore all’Ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini, ha definito l’impianto di Polla, dove si sarebbe potuto smaltire la frazione umida prodotta nel territorio. Per la messa in funzione di questa struttura è stato speso tanto danaro (qualche miliardo delle vecchie lire), ovviamente pubblico. E chi paga, se non Pantalone? Infatti, bisognava riconvertire un impianto concepito come inceneritore in un moderno impianto di compostaggio per il trattamento della frazione umida della raccolta differenziata dei rifiuti, ed è stato fatto. Si pensava che, finalmente, non fossimo più in presenza di un'ennesima cattedrale nel deserto in questo Vallo di Diano, che ne ha conosciute non poche, oltre ai capannoni “nominali” nelle campagne. L'illusione è durata un lasso di tempo limitato. E così, oltre un anno fa, il Consorzio che gestisce immondizia e sport in un’ottima sintesi logica, il Consorzio Bacino SA/3 - Centro Sportivo Meridionale, ha deciso di chiudere l'impianto con il risultato che i Comuni trasportano la frazione umida in Sicilia. Ricordo un astuto slogan che suonava così: “La meta è il viaggio”. Ecco, anche in questo caso, la meta (di alcuni) sembra sia proprio il viaggio dell’immondizia a spese della collettività, mentre esiste un impianto di compostaggio “perfetto” a Polla.
Immondizia - con immancabile tazza di bagno -
abbandonata nell'area di pregio ambientale del
"boschetto paleo-palustre" in località Cappuccini
a Sassano (SA). Sullo sfondo il depuratore della
zona PIP, i cui lavori di urbanizzazione sono stati
affidati ad una ditta di Casal di Principe (CE).
- Foto del dicembre 2010 -

Eppure, la storia non è finita qui. Adesso, sono stati stanziati dei fondi, provenienti dal Commissariato Rifiuti, da spendere per la costruzione di un impianto di compostaggio “ex novo”a Sala Consilina. Ricorderete tutti l’invereconda diatriba tra i comuni di Sala Consilina e Atena Lucana sulla futura gestione dell’impianto. Sembra sia una cifra che si aggira intorno ai sedici milioni di euro, con qualche posto di lavoro da gestire. Pantalone pagherà anche per un nuovo impianto di compostaggio, mentre ve ne è uno “perfetto” che aspetta solo di essere utilizzato. Misteri della nostra assurda storia di territorio martoriato. Quando si tratta di fondi pubblici bisogna fare a gara ad accaparrarseli, non importa se poi servano per costruire infrastrutture per una zona industriale inutilizzata in una zona di pregio ambientale. Ecco le logiche; quelle per le quali chi mette in rilievo questi fatti passa per un rompiscatole. E queste logiche è bene non svelarle al cittadino ignaro. E stroncare, stroncare, stroncare, chi non si allinea ad esse.  

In un anno che inizia all’insegna del risparmio, fanno bene gli amministratori locali a mandarci a casa le bollette salate, perché così saremo sempre più propensi alla parsimonia. E così quei grandissimi attori della finanza locale, siamo certi, provvederanno a far in modo che anche la prossima estate la “monnezza” continuerà a fare le vacanze in Sicilia, mentre qualcuno di noi resterà a casa. Complimenti a coloro i quali avrebbero dovuto vigilare: politici di opposizione (?) e non, istituzioni di controllo, associazioni di cittadini. E buon viaggio ai nostri scarti umidi. Almeno per loro il viaggio oltre lo Stretto è assicurato, perché, ricordiamolo ancora, “la meta è il viaggio”.

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