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sabato 23 luglio 2011

LETTERA A UN AMICO

Duole vedere come, nel tentativo di difendere quel minimo spazio di libertà che resta all'opinione della gente comune (l'insieme dei cosiddetti semplici cittadini) su fatti realmente accaduti, un amico sia costretto a difendersi nelle aule di un tribunale. E' questa la società che ci stiamo costruendo e che, un po' alla volta, sta cercando di sopprimere il profumo di libertà dello spirito dialettico proprio delle civiltà a democrazia avanzata.
 Le buie stanze del potere, ormai use alle più torbide faccende, sembrano allergiche ai controlli e alle critiche. Nonostante ciò, da anni anch'io sto cercando, nel mio piccolo, di scoprire scampoli di verità - da semplice cittadino - illuminando pezzettini di quell'immenso grigiore. Un esempio è questo scritto del 2008 che dedico al mio amico che dovrà difendersi nelle aule dei tribunali e al quale esprimo la mia solidarietà, con l'augurio di poter provare che solo il senso civico e il desiderio di partecipazione alla vita pubblica hanno sospinto la sua penna in appassionati scritti.

PIOVE, MA NESSUNO SI BAGNERA’
Meditazioni di fine Ottobre (30-10-2008)
La vallata allagata a seguito di una delle piogge dello scorso
inverno
Spero di non rompere il silenzio promesso, se vi parlo sottovoce. E sottovoce vi dico che ieri ho ascoltato una notizia che ha dell’incredibile. Lo stadio comunale di Sala Consilina, recentemente inaugurato dopo i lavori di ristrutturazione, è stato definito un luogo per lo sport. E certo, uno stadio dovrebbe servire proprio a questo, alla pratica dello sport. Nel servizio che ho ascoltato, tuttavia, nessuno ha detto che quello stadio serve anche per il commercio. Il giovedì mattina, infatti, il mercato settimanale organizzato dall’amministrazione si svolge proprio nello stadio comunale, nell’ampia fascia ricoperta di asfalto nel perimetro esterno al terreno di gioco, oggi rifatto in erba sintetica: una meraviglia della tecnologia moderna! Le mezze verità, allora, a chi servono? Servono alle amministrazioni, per continuare ad imbonire il pubblico con messaggi veri a metà, la stessa mezza verità di chi dice: “Oggi, sfortunatamente, pioverà, ma nessuno, fortunatamente, si bagnerà”. E così noi non diremo mai che lo stadio comunale è stato reso più funzionale allo svolgimento del mercato, perché, altrimenti, qualcuno potrebbe essere indagato, da qualche solerte magistrato inquirente, per utilizzo improprio di fondi destinati allo sport. Ce ne guarderemo bene, allora, dal fiatare sui finanziamenti destinati alle opere pubbliche, anche se dovessero risultare un doppione di opere già esistenti a pochi chilometri di distanza, come nel caso del secondo impianto di compostaggio per il nostro territorio. E non parleremo mai dei capannoni “nominali” costruiti e abbandonati, perché nessuno si possa sentire in colpa sia per lo scempio di terreno agricolo sia per lo sperpero di danaro pubblico. Non difenderemo più le rondini, per non svelare le pochezze di chi, con la solita sicumera, non tiene conto degli appelli degli scienziati e degli ecologisti di tutto il mondo contro le disinfestazioni selvagge. E non scriveremo più fiumi di parole per non farci dire che siamo prolissi e poco chiari.
Sottovoce, tuttavia, vi racconto un’altra storiella simpatica. Una volta avere un figlio che sapeva leggere e scrivere era  motivo di orgoglio per i genitori. Oggi, se un figlio scrive è solo motivo di preoccupazione per le mamme. Non voglia il cielo che, con quegli scritti, un figlio possa scomodare qualche benpensante o qualche potente locale, o solo qualche stimato professorone iscritto a qualche potente lobby para-massonica locale. Se le mamme sono anziane, poi, la preoccupazione è ancora più grande. Ecco che, tra i mezzi di dissuasione contro lo scrivere, il leggere e l’informarsi, si potrà, da oggi, anche ricorrere all’ansia delle mamme anziane, magari già sofferenti e malate. Così, occuparsi del sociale, in un paesino dove ormai non esiste più il controllo amministrativo di un’opposizione politica (senza che per questo i cittadini e le istituzioni provino minimo scorno) è diventato quasi un crimine da punire con l’emarginazione sociale. Ed ecco allora come è ridotto un territorio che da anni non conosce più se non queste mezze verità, amplificate dai mezzi di comunicazione che si prestano al gioco: è tutto un fiorire di cultura e di economia, di spensieratezza sociale e di benessere salutare. Così, con queste mezze verità, potremo anche affermare, esultando, che stiamo, qui e adesso, vivendo la più bella esperienza di vita, mai narrata a memoria d’uomo, in questo splendido paradiso terrestre dove l’areale della cicogna serve a creare un habitat ideale per questo animale, il boschetto paleo-palustre altro non è che un ricco laboratorio di botanica, i fiumi limpidi e pescosi, l’aria tersa e non inquinata da centrali termoelettriche, il cibo della terra incontaminato e la società sana e laboriosa. Salvo svegliarsi la mattina e alzare lo sguardo su questi splendori del Vallo, stadio comunale compreso.
 Roberto De Luca
(dalla sponda sud del paradiso terrestre sopra descritto) 

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