Powered By Blogger

sabato 30 luglio 2011

PEZZI DI GOMORRA NELLA VALLE DELL’EDEN

Riflessioni sulle condizioni ambientali e sociali del Vallo di Diano o di qualsiasi altra estensione territoriale omogenea del nostro Sud

Materiale di risulta nel Boschetto paleo-palustre
Lembo meridionale della provincia di Salerno al confine con la Basilicata, un’ubertosa e oblunga vallata è attraversata longitudinalmente dal fiume Tanagro. Dopo l’unità d’Italia si intraprese la costruzione, parallelamente al corso d’acqua, della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro, portata a termine nel 1892. Agli inizi del secolo scorso la classe contadina del posto contribuì con le proprie braccia alla bonifica completa delle terre acquitrinose e malsane periodicamente invase dal Tanagro e dai suoi numerosi affluenti. Alcuni pagarono quell’impegno con la vita, ma alla fine tutti intravidero un promettente futuro di riscatto sociale e di emancipazione culturale. Nacquero figli nobili nella Valle dell’Eden e quella via di fuga ferrata li portò lontano, forse troppo lontano.

Nel 1987, col pretesto dei lavori di adeguamento, il traffico sulla linea ferroviaria venne interrotto; non è più stato riattivato. Le sterpaglie ormai definitivamente occultano il tracciato delle due parallele metalliche che scorrono affianco al placido corso del Tanagro. L’involuzione socio-economica successiva a quella data non si è fatta attendere. E la Valle dell’Eden conosce oggi conseguenze simili a quelle scaturite dalla maledizione di Gomorra. Una classe dirigente inamovibile non ha più prestato attenzione alle richieste di modernità della cittadinanza. Di contro, gli interessi particolari sono stati salvaguardati. I terreni agricoli sono stati invasi da capannoni vuoti e zone industriali costruite, nell’indifferenza di tutti, nelle zone di pregio ambientale, così come sono state riconosciute dalla Comunità Montana locale.
Materiale di risulta utilizzato come sostegno all'argine
nel Parco di Silla: sono visibili spuntoni in ferro all'interno del
cemento armato a diretto contatto con l'acqua.

A tale punto è giunta l’arroganza e l’insipienza di chi ha amministrato queste terre che la vocazione agricola e turistica del territorio è stata snaturata per lasciare il posto al pervasivo cemento, comparso anche ad alta quota nel vicino Parco Nazionale per fini speculativi. La risorsa acqua, sgorgante in surplus dai monti perimetrali, è stata occultata per improbabili fini irrigui e in parte inquinata fino al punto da rendere alcuni affluenti del Tanagro completamente privi di vita. Un tempo la fauna acquatica guizzava in quelle acque e il solo utilizzo di questi canali per l’allevamento ittico sarebbe potuto diventare una fonte di ricchezza per gli abitanti del luogo. Tuttavia, chi ha denunciato le continue morie di pesci veniva guardato con fastidio da alcune istituzioni locali. Forse perché non si doveva sapere che nei terreni (e forse anche nelle acque!) venivano sversati, a più riprese, rifiuti tossici, così come purtroppo si è appreso dalla recente inchiesta Chernobyl condotta dal p.m. Donato Ceglie presso la lontana Procura di Santa Maria Capua Vetere. Nel mentre, la natura era prodiga di doni e faceva sgorgare dalle falde in pianura acqua sulfurea. Ma nessuno se ne dava per inteso. E chi ne parlava di questi doni non faceva altro che indurre fastidio negli amministratori.
Ancora materaile di risulta nel Boschetto
paleo-palustre

Eppure noi oggi siamo ancora qui a chiederci perché qualcuno da lontano avesse capito cosa stava accadendo al nostro territorio, mentre proprio noi abitanti del luogo abbiamo preferito tenere le bocche cucite. Forse lo abbiamo fatto per non confermare che la Valle dell’Eden era diventata, definitivamente, una Gomorra nostrana?    

Per finire, propongo un pezzo di Di Feo e Fittipaldi tratto da L'Espresso dell'11 settembre 2008

 
Così ho avvelenato Napoli
Gianluca Di Feo, Emiliano Fittipaldi
L’Espresso  - 11 settembre 2008 -

Le confessioni di Gaetano Vassallo, il boss che per 20 anni ha nascosto rifiuti tossici in Campania pagando politici e funzionari
… intendo riferire sullo smaltimento illegale dei rifiuti speciali, tossici e nocivi, a partire dal 1987-88 fino all'anno 2005. Smaltimenti realizzati in cave, in terreni vergini, in discariche non autorizzate e in siti che posso materialmente indicare, avendo anche io contribuito...


Nessun commento:

Posta un commento